Bene o male, l’importante è che se ne parli. Siamo abbastanza sicuri, però, che i coinvolti alla quarantesima edizione dei Golden Raspberry Awards, noti anche come Razzie Awards, non la pensino allo stesso modo e, nonostante un insolito slittamento degli eventi, causato dall’emergenza Coronavirus che sta ormai coinvolgendo l’intero pianeta, nemmeno quest’anno registi, attori e produttori hanno potuto tirare un sospiro di sollievo e si sono visti “premiare” con il prestigioso Lampone D’Oro (il cui sbalorditivo valore si calcola in poco meno di 5 dollari).
La cerimonia quest’anno è partita in maniera meno tradizionale. Le nomination infatti, contrariamente agli altri anni, sono arrivate dopo la notte degli Oscar, quando in genere, per tradizione, il giorno prima si annunciano i vincitori di questa strana, ma sempre amata pazza kermesse. L’emergenza legata al Covid-19 ha fatto slittare tutti i piani legati alla premiazione che si è tenuta, infine, il 16 Marzo scorso, nella cosiddetta “Lock-Down Edition”.
Avevamo già previsto, nel nostro articolo legato alle nomination, quali film sarebbero stati i più papabili alla vittoria dei premi più importanti (se così possiamo dire…), e di certo ci sono state molte conferme, ma anche alcune interessanti sorprese. Vediamo assieme una carrellata dei vincitori della kermesse.
Peggiori attore e attrice non protagonisti
Cominciamo con i premi più “classici”, controparte esatta delle categorie legate agli Oscar. Abbiamo deciso di riunire il peggior attore e la peggior attrice non protagonisti in un unico posto, dato che entrambi si sono “guadagnati” il premio per lo stesso film, Cats, che è stato il film che ha, a tutti gli effetti, sbancato la kermesse di quest’anno. James Corden, nel ruolo di Bustopher Jones e Rebel Wilson in quello di Jennyanydots sono riusciti a dare del loro… peggio. Certo, la produzione di quella che è una delle più controverse trasposizioni della storia dei musical, non ha sicuramente aiutato.
Gli attori che l’hanno scampata nella categoria sono Tyler Perry, candidato per ben due ruoli nel suo A Madea Family Funeral per il quale era candidata anche Cassi Davis, Seth Rogen per Zeroville, Bruce Willis per Glass (certi ruoli riusciti bene nel passato… sarebbe meglio lasciarli dove stanno…), Jessica Chastain per X-Men – Dark Phoenix, altro enorme flop targato però Fox, Fenessa Pineda per Rambo: Last Blood e Judi Dench sempre per Cats.
Peggior sceneggiatura
Il povero T.S. Eliot si starà rivoltando nella tomba. Se il musical teatrale di Andrew Lloyd Webber, enorme successo pluridecennale di Broadway, in un certo senso gli rendeva giustizia, la raccolta di poesie “Il Libro dei Gatti Tuttofare”, soccombe miseramente alla sceneggiatura di Cats, a cura di Lee Hall e Tom Hooper (anche regista del film) che sembra abbiano voluto dare risalto più al “mondo felino” che ai felini in se. Il successo del musical teatrale si deve infatti alla qualità del trucco e alla sontuosità dei costumi, peculiarità che, a causa di un lavoro (malfatto) di computer grafica, si sono completamente perse. Se non altro, il film compensa per la qualità musicale, affidata, ovviamente, ai brani originali (seppur leggermente rivisti) del grande Andrew Lloyd Webber.
Si salvano Daniel Farrands (The Haunting of Sharon Tate), Mike Mignola (Hellboy), Tyler Perry (A Madea Family Funeral) e i duo Matthew Cirulnick e Sylvester Stallone (Rambo: Last Blood).
Peggior attore
Sono lontani i tempi in cui John Travolta dava prova di se come attore di un certo livello. Ormai le sue interpretazioni sono relegate a film d’azione di serie B, in alcuni casi passati praticamente inosservati. Forse quest’anno però, è arrivato a toccare il fondo, aggiudicandosi il premio come Peggior Attore per The Fanatic. Il film, diretto da Fred Durst, frontman dei Limp Bizkit che, chissà perchè, ha deciso di darsi alla cinematografia (sbagliando, evidentemente…) oltre ad essere stato un flop totale, ha decisamente sconsacrato John Travolta, che ormai sembra accettare ruoli solo per fare cassa. Speriamo che questa caduta di stile possa essere utile per farlo tornare sulla retta via.
Suoi compagni di disavventura, si sono salvati dalla “vittoria” James Franco (Zeroville), David Harbour (Hellboy), Matthew McCounaghey (Serenity – L’isola dell’inganno) e Sylvester Stallone (Rambo: Last Blood)
Peggior attrice
Se ci sono attori come John Travolta, che nonostante il tracollo, vantano un passato di un certo livello, ce ne sono altri di cui non si può dire lo stesso. Non si ricordano in effetti particolari ruoli memorabili affidati ad Hilary Duff. Se poi si decide di affibbiarle nientemeno che il ruolo di Sharon Tate, è chiaro che il disastro è davvero dietro l’angolo e naturalmente il pubblico di tutto il mondo deve averla pensata così, dato che il premio come peggior attrice se lo è aggiudicato proprio lei. C’è da dire che nel 2019 ha avuto a che fare con “un’altra Sharon Tate” interpretata, in maniera ben più decorosa dalla bravissima Margot Robbie.
Tra i salvi di quest’anno ci sono Francesca Hayward, al suo (triste) debutto da attrice in Cats, Rebel Wilson e Anne Hathaway per Attendi a quelle due e… Tyler Perry. Quest’anno, nelle nomination per le peggiori attrici, c’è anche un uomo. Perry ha infatti recitato, in A Madea Family Funeral anche in ruoli femminili. Da quei l’astuta mossa dei pazzi ideatori dei Razzie Awards.
Peggior regista
Dalle stelle alle stalle. Tom Hooper ha vinto, nel 2011 l’Oscar per la regia de Il Discorso del Re, e ha portato in scena il sontuoso musical Les Misérables che ha vinto ben quattro statuette.. Con un passato del genere è difficile pensare che un regista così affermato potesse guadagnarsi il famigerato Lampone D’Oro e invece grazie a Cats (o sarebbe meglio dire “a causa”) il regista inglese è riuscito a raggiungere anche questo sfortunato riconoscimento. Speriamo si tratti solo di uno scivolone…
La vittoria di Hooper ha risparmiato lo strazio a Neil Marshall (Hellboy), Adrian Grunberg (Rambo: Last Blood), James Franco (Zeroville) e Fred Durst (The Fanatic).
Peggior film
E dopo una carrellata così, ovviamente il premio più “prestigioso” non poteva non andare nuovamente a Cats che ha sbancato l’intera kermesse guadagnandosi anche il trofeo per il Peggior Film. Purtroppo la trasposizione del musical di Broadway non ha per nulla accontentato i milioni di fan del lavoro di Andrew Lloyd Webber sparsi per tutto il globo che hanno visto crollare un mito a favore di un film tutto CGI e poco spirito.
Seppur non vincitori, degni di nota sono anche gli altri sfortunati concorrenti, tutti nominati in molte altre categorie: The Fanatic, di Fred Durst, Sharon Tate – Tra incubo e realtà, di Daniel Farrands, A Madea Family Funeral di Tyler Perry e Rambo: Last Blood di Adrian Grunberg.
Peggior prequel, remake, rip-off o sequel
Passiamo alle categorie “esclusive” dei Razzie Award, alcune storiche, altre organizzate ogni anno in maniera fantasiosa dagli organizzatori della kermesse. Tra le categorie più conosciute (e odiate dai candidati) c’è quella che premia il peggior prequel, sequel, remake o rip-off di una saga cinematografica. Quest’anno, com’era prevedibile, si è portato a casa il premio Sylvester Stallone che con la sua ennesima interpretazione di Rambo in Rambo: Last Blood per la regia di Adrian Grunberg, ha dimostrato come questo personaggio non abbia più nulla da dire. L’attore ha dimostrato grandi potenzialità. Ci chiediamo quindi perchè fossilizzarsi su un personaggio che ha avuto grande successo in passato e ora rischia solamente di rendersi ridicolo?
Altri sequel “non degni” di nota sono Godzilla 2 – King of Monsters, il remake di Hellboy firmato Neill Marshall, A Madea Family Funeral e X-Men – Dark Phoenix che ha dimostrato come distaccarsi troppo dallo stile acclamato di una saga, porti a risultati disastrosi come in questo caso.
Peggior coppia
Una delle categorie più irriverenti di Razzie Awards è sicuramente quella della Peggior coppia. Non si tratta di coppie di attori, ma di prerogative di un film che non avrebbero dovuto essere messe assieme. Vincitore in questa categoria è ancora una volta Cats che si porta a casa il premio grazie a Qualsiasi palla di pelo di mezzi felini e mezzi umani presenti nel film.
Cats era in nomination anche per Jason Derulo e la sua protuberanza dimezzata in CGI (si, stiamo parlando proprio di “quella” protuberanza) assieme a Sylvester Stallone e la sua rabbia impotente in Rambo: Last Blood, Tyler Perry e… Tyler Perry in A Madea Family Funeral e John Travolta e qualsiasi sceneggiatura abbia accettato.
Peggiore disprezzo per la vita umana e la proprietà pubblica
Nuova intrigante categoria che vede vincitore ancora una volta Rambo: Last Blood. I produttori della saga e gli sceneggiatori dell’ultimo (speriamo) capitolo, tra cui lo stesso Stallone, hanno evidentemente pensato che un episodio in più dedicato a John Rambo non avrebbe fatto male e avrebbe ottenuto una calorosa accoglienza dal pubblico, grande amante del vecchio Rambo. Inutile dire che si sono ampiamente sbagliati!
Hellboy, Dragged Across Concrete e Sharon Tate – Tra incubo e realtà sono gli altri film che erano in nomination per il premio e assieme a loro, incredibilmente, c’era anche un film trionfatore agli ultimi Oscar: Joker.
Razzie Redeemer Award
Il Razzie Redeemer Award è forse l’unico vero premio che un attore vorrebbe accapparrarsi alla cerimonia dei Golden Raspberry dato che premia un ruolo di importante rilievo interpretato da un attore o un’attrice che in passato ha guadagnato uno o più Razzie. Quest’anno è toccato a Eddie Murphy che con la sua interpretazione di Rudy Ray Moore in Dolemite is my Name è decisamente riuscito a redimersi e a scontare le sue due “vittorie” ai Razzie Awards, nel 2007 per Norbit (in cui vinse contemporaneamente come Peggior attore, Peggior attore non protagonista e Peggior attrice non protagonista) e nel 2009 per Pluto Nash in cui si guadagnò il “premio speciale” di Peggior attore del Decennio.
Gli altri ex vincitori di Razzie Award, in nomination per la vincita del Redeemer Award quest’anno sono stati Jennifer Lopez per Le ragazze di Wall Street – Business is Business, Keanu Reeves per John Wick 3 – Parabellum e Toy Story 4, Adam Sandler per Diamanti Grezzi e Will Smith per il suo ruolo del Genio in Aladdin.