Raya e l’Ultimo Drago è l’ultima fatica di casa Disney ed è disponibile alla visione sulla piattaforma Disney + a partire dal 5 marzo con accesso VIP e sarà fruibile da tutti gli abbonati dal 4 maggio.
Raya è una giovane forte e determinata, scossa dalle insicurezze di una ex bambina disillusa, ferita e costretta a crescere troppo in fretta. La sua fiducia è stata tradita e non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia, di farsi cogliere impreparata dai suoi nemici. Dopotutto Raya e l’Ultimo Drago è tutta una storia di fiducia che si oppone alla diffidenza.
Diretto da Don Hall e Carlos López Estrada, scritto da Qui Nguyen e Adele Lim e prodotto da Osnat Shurer e Peter Del Vecho (già rispettivamente produttori di Oceania e Frozen – Il regno di ghiaccio), Raya e l’Ultimo Drago è un film che non ha messo tutti d’accordo sulla sua riuscita, perché alcuni giudicano la protagonista una copia di Vaiana e la storia banale e infantile. Si tratta di una valutazione superficiale, poiché seppur con qualche difetto, il film ha un’anima energica e si fa portatore di un messaggio attuale e dal profondo valore.
Al fianco della bella e acuta guerriera Raya (i cui capelli in effetti ricordano quelli di Vaiana) Sisu, il drago d’acqua autoironico e di indole estremamente buona, Boun l’intraprendente e giovanissimo cuoco, Tong il gigante dal cuore d’oro e Noi la baby-ninja con la sua banda di scimmiette Ongi.
Ognuno dei personaggi del lungometraggio d’animazione ha una storia toccante e complessa e, imparando a conoscerli, impariamo anche a superare le apparenze e l’iniziale diffidenza. Naturalmente la fisionomia di alcuni ricorda quella di personaggi già visti in altri classici d’animazione (Tong somiglia tantissimo al pianista di Rapunzel, Uncino, e la vecchina di uno dei Regni che Raya visita ricorda la nonna di Mulan) ma la Disney ci ha abituati a questi “rimaneggiamenti” e non compromettono affatto il valore del film.
Raya e l’Ultimo Drago è un meraviglioso omaggio alle terre e alle culture del sudest asiatico (il Regno di Kumandra è ispirato a Laos, Indonesia, Thailandia, Vietnam, Cambogia, Malesia e Singapore), alla forza delle donne e, ancora una volta, a un valore molto caro agli animatori e ai creatori Disney: la resilienza. E’ difatti disseminato di simboli e indizi, primo fra tutti il nome dell’Ultimo Drago: Sisu, termine finlandese che rappresenta la grinta, il coraggio e la resilienza.
La produttrice Osnat Shurer ha dichiarato:
Si trattava di riflettere sulle divisioni nel mondo e su quanto sia possibile superarle, attraverso il rispetto e curandoci degli altri. Siamo andati nel sudest asiatico e ci siamo innamorati del senso di comunità, là conta il “noi” più che l'”io” nonostante le loro culture siano variegate. Volevamo rendere questo messaggio più universale possibile.
Perfetto anche il doppiaggio italiano con Veronica Puccio (Raya), Alessia Amendola (Sisu), Paolo Calabresi (Tong), Luisa Ranieri (Virana), Valeriano Corini (Boun), ma la colonna sonora firmata da James Newton Howard mi ha davvero conquistato, è raffinata, delicata e scandisce tutte le scene del film, dalle più divertenti a quelle più emozionanti e commoventi.
Ho amato Raya e l’Ultimo Drago, mi sono emozionata come non facevo da tempo e ho dedicato volentieri un’ora e mezzo a nutrire i sogni, le speranze, l’ingenuità, l’audacia e l’incanto della bambina che sono stata e che cercherò di preservare sempre. Ho notato che, al netto della questione di disegni simili ad altri già visti, la maggior parte delle critiche al film provengono da adulti che lo hanno tacciato di eccessivo “favolismo“, ma i film d’animazione non possono essere tutti emotivamente travolgenti come Soul o Coco, c’è ancora tanto bisogno di favole e leggende con un prevedibile lieto fine e poi le une non escludono né minano le altre, sono complementari nel cinema, esattamente come nella nostra vita.
L’ho adorato, piccola precisazione il film sarà disponibile per tutti dal 4 giugno
Grande Giorgio! Giusto, dal 4 giugno sarà disponibile per tutti gli abbonati a Disney + !