QUIR – A Palermo Love Story. Nel cuore pulsante di Palermo, tra i vicoli affollati e colorati del quartiere Ballarò, esiste un luogo speciale, un microcosmo di amore, accoglienza e resistenza: il negozio di pelletteria Quir. Ma definirlo semplicemente un negozio sarebbe riduttivo. Questo luogo si trasforma in un confessionale, un presidio sociale, un rifugio per anime in cerca di riconoscimento e dignità. A raccontare la storia di questo spazio unico è Nicola Bellucci nel suo nuovo documentario QUIR – A Palermo Love Story, presentato in selezione ufficiale alla 78esima edizione del Locarno Film Festival, nella sezione Panorama Suisse – Features, alla presenza del regista e del cast.
Distribuito da Wanted Cinema, il film arriverà nei cinema italiani come evento speciale l’8, 9 e 10 settembre.
QUIR – A Palermo Love Story e una comunità in continua trasformazione
Il film si apre con il racconto di una coppia straordinaria: Massimo Milani e Gino Campanella, insieme da quarantadue anni. Una coppia queer, coraggiosa e longeva, che ha fatto della propria esistenza un atto politico quotidiano. Il loro negozio, il Quir, è diventato negli anni un simbolo della resistenza LGBTQIA+ in una terra, la Sicilia, ancora oggi spesso dominata da una cultura patriarcale e conservatrice. Attraverso le voci e i volti di Gino, Massimo, Charly Abbadessa, Vivian Bellina, Ernesto Tomasini e con la partecipazione speciale di Massimo Verdastro, Bellucci costruisce un racconto corale e profondo che mette in luce le sfumature di identità, memoria, lotta e appartenenza.

La telecamera si insinua con delicatezza nelle loro vite, documentando momenti di tenerezza, difficoltà, lutto e riflessione. Ma soprattutto raccontando la bellezza della diversità e della dignità umana. Il regista, già noto per i pluripremiati documentari Nel giardino dei suoni (2010), Grozny Blues (2015) e per il suo primo film di finzione Il mangiatore di pietre (2018), racconta di aver scoperto il Quir quasi per caso, passeggiando nei pressi di Ballarò.
L’intuizione iniziale si è quindi trasformata in un percorso di ascolto profondo e attento, che ha fatto emergere storie, voci e memorie. Come pezzi di un puzzle, i protagonisti si sono uniti in un affresco vivido e struggente di una Palermo in continua trasformazione: una città multiforme, multiculturale e sempre più aperta, che però convive ancora con antichi retaggi e discriminazioni.
QUIR – A Palermo Love Story non si presenta come un classico documentario. È la testimonianza di una comunità che ha lottato e continua a lottare per esistere, per affermarsi, per essere riconosciuta. I piccoli gesti quotidiani dei protagonisti diventano atti politici, strumenti di resistenza e affermazione della propria identità.
QUIR – A Palermo Love Story: Palermo come specchio dell’Italia
Il documentario ha già raccolto consensi nei festival internazionali LGBTQIA+, dove è stato applaudito da pubblico e critica. In particolare, ha ricevuto un premio speciale al Lovers Film Festival di Torino, dedicato alla memoria di Giò Stajano, pioniera della cultura queer italiana. L’uscita nelle sale italiane assume un significato ancora più toccante alla luce della recente scomparsa, nel giugno 2025, di Gino Campanella, protagonista assoluto del film.

Il documentario ha già raccolto consensi nei festival internazionali LGBTQIA+, dove è stato applaudito da pubblico e critica. In particolare, ha ricevuto un premio speciale al Lovers Film Festival di Torino, dedicato alla memoria di Giò Stajano, pioniera della cultura queer italiana.
Attraverso il racconto della comunità LGBTQIA+ palermitana, Bellucci getta uno sguardo più ampio sull’Italia intera, sulle sue trasformazioni e sulle sue contraddizioni. Palermo diventa così un simbolo: una città antica ma viva, complessa e accogliente, che rappresenta la fatica e la bellezza del cambiamento sociale e culturale. Il documentario non solo celebra l’amore e la libertà, ma solleva anche interrogativi importanti su diritti, memoria, marginalità e accettazione. L’uscita nelle sale italiane assume un significato ancora più toccante alla luce della recente scomparsa, nel giugno 2025, di Gino Campanella, protagonista assoluto del film.

In un momento storico in cui le tematiche LGBTQIA+ sono ancora terreno di battaglia politica e culturale, film come questo diventano strumenti fondamentali per generare consapevolezza e nuove prospettive.
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