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AnticipazioniCinema

Qui rido io, Martone racconta Scarpetta

Irene Pepe 6 anni fa Commenta! 4
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Inizieranno nel 2019 le riprese di Qui rido io, il nuovo film di Mario Martone che racconterà la vita del celeberrimo commediografo napoletano Eduardo Scarpetta

Per ora quello che si sa sul film è che il protagonista sarà Toni Servillo. Una scelta che non meraviglia, visto che fu proprio Martone a far esordire Servillo al cinema in Morte di matematico napoletano dopo aver lavorato assieme negli anni ‘80 in teatro e fondato il movimento Teatri Uniti. Servillo, d’altronde, è un profondo conoscitore dell’opera di Scarpetta e del più illustre dei suoi molti figli, Eduardo de Filippo.

Della singolare dinastia Scarpetta – De Filippo abbiamo già parlato in occasione della morte del nipote di Eduardo Scarpetta, Luigi De Filippo, figlio di Peppino: Addio a Luigi De Filippo, ultimo erede Scarpetta – De Filippo.

Riassumiamo, aggiungendo ulteriori particolari: Eduardo Scarpetta sposò Rosa De Filippo, da cui ebbe due figli: Domenico, nato, si dice, da una relazione di Rosa con Vittorio Emanuele II che fu, però, riconosciuto da Scarpetta, pare, dietro un compenso di 25000 lire, e Vincenzo. Dalla maestra di musica Francesca Giannetti ebbe Maria, che adottò in seguito. E questi sono i figli che portarono il cognome Scarpetta. Poi Eduardo iniziò una lunga relazione con Luisa De Filippo, nipote della moglie Rosa, e nacquero i tre De Filippo più celebri: Eduardo, Peppino e Titina. Da una terza relazione con la sorellastra della moglie, Anna De Filippo, ebbe Eduardo che, quando cominciò a recitare, per problemi di omonimia col fratellastro maggiore, scelse il nome d’arte di Eduardo Passarelli, e Pasquale. E questi sono quelli che portarono il cognome De Filippo. Ma ci sono voci che da Anna ebbe anche un altro figlio che poi fu adottato dalla famiglia Murolo, il poeta Ernesto, padre del cantante Roberto Murolo. Tutti, in un modo o nell’altro, legati al teatro.

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Ma la saga familiare del Maestro napoletano non è che una piccola parte della sua vita travolgente

Iniziò a recitare a 15 anni nella compagnia di Antonio Petito, uno dei più celebri Pulcinella della storia del teatro napoletano, che creò apposta per Scarpetta il personaggio di Felice Sciosciammocca che, nei loro spettacoli, duettava con Pulcinella. Riscrivendo in dialetto napoletano alcune pochade del teatro francese Scarpetta inventò letteralmente il teatro dialettale moderno che poi il figlio più celebre, Eduardo De Filippo, porterà a livelli eccelsi. Poi iniziò a scrivere opere originali, fra le quali Miseria e nobiltà, nota soprattutto per la sua versione cinematografica con Totò:

Insomma, per fare un film di una lunghezza accettabile sulla vita di Scarpetta bisognerà che Martone faccia una selezione; altrimenti farebbe meglio a fare una serie televisiva, più che un film.

A mo’ di conclusione, sappiate che quando Scarpetta morì ebbe i funerali più importanti di Napoli, fu imbalsamato e, come Biancaneve, fu deposto in una bara di cristallo, dove ancora riposa, al Cimitero di Santa Maria del Pianto a Napoli.

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