Distribuito da Trent Film, presentato fuori concorso al XIX Festival del Cinema di Porretta Terme, il film ha vinto il Premio Passo lungo per esordienti al 71° Italia Film FEDIC, il riconoscimento Registi del futuro attribuito da Sedicicorto International Film Festival e ha ricevuto una Menzione Speciale attribuita da CineOff-Festival di Cinema Indipendente.
Quel che conta è il pensiero è il primo lungometraggio del regista Luca Zambianchi. La sua è una commedia indipendente, a basso budget, ambientata nel mondo universitario di Bologna.
Sinossi Quel che conta è il pensiero
Il protagonista è Giovanni, uno studente di medicina che, insieme al suo coinquilino Michele, cerca una terza persona per il loro appartamento. Tra esami rimandati, discussioni ambiziose, incurabili malinconie e troppi caffè, i protagonisti avanzano verso un futuro incerto, tipico di una generazione perennemente in crisi, in attesa di qualcosa che si riversa nell’autoironia.
Sullo sfondo, il sogno di portare a teatro uno spettacolo interamente popolato da un gruppo di filosofi che frequentano una fantomatica “Lavanderia da Sigmund”.
Ecco il trailer del film:
Curiosità
Prodotto da Henry Whites Film, girato con pochissimi mezzi, un grande ingegno e tante idee sulla vita, l’amicizia e il cinema, Quel che conta è il pensiero è una commedia malinconica, semplice, che arriva dritta al cuore, con uno sguardo personale rivolto verso il primissimo Nanni Moretti girato in 8mm e che spinge all’identificazione con personaggi empatici, con cui si entra subito in sintonia.
Luca Zambianchi ha dichiarato:
“‘Quel che conta è il pensiero’ è un film artigianale, realizzato con una inaudita povertà di mezzi e di fondi, e forse proprio per questo estremamente libero. Essendo il mio film d’esordio, un po’ come tutte le “prime volte” contiene tutto il vissuto e il pensato venuto prima. Nel mio caso, si parla di un’età che ho lasciato alle mie spalle da qualche anno: l’età universitaria, un’età confusa in cui più che mai sentivo e vedevo attorno a me la voglia di frenare, di ritardare l’avvento ufficiale dell’età adulta e il desiderio più o meno inconsapevole di prolungare una fase della vita in cui tutto (quasi tutto) è ancora possibile.”
Quel che conta è il pensiero è stato realizzato con tante inquadrature fisse che ci fanno entrare, gradualmente, nell’intimità di un piccolo appartamento dove pensieri, domande, solitudine ed eccessi di compagnia, desideri e paure, si affollano nella mente dei protagonisti.
Gli attori sono quasi tutti vecchi amici del regista, alcuni già esperti, altri non avevano mai recitato prima. Il personaggio di Giovanni è interpretato dallo stesso regista.
Luca Zambianchi è stato molto chiaro sul genere del suo film. Quel che conta è il pensiero è una commedia fatta di ironia, curiosità e un substrato di malinconia. Dietro le risate c’è un pensiero e, questo, lo contraddistingue dalla maggioranza degli altri film italiani che sono, per la maggior parte, film comici (che si fondano su stereotipi inserirti in situazioni assurde, che non analizzano, ma banalizzano facendo ridere con semplicità).
Alla domanda:
“Credi che ci sia spazio per un cinema diverso?” – il regista risponde:
“Credo che la mia generazione debba fare i film che vuole e come vuole, ribellandosi alle lezioni di cinema, alla schiavitù tecnologica, e alla parola “videomaker”. Dobbiamo lamentarci di meno; leggere, scrivere, pensare e sperimentare di più, accettando la povertà di mezzi e sfruttandola come opportunità creativa.
Film da supportare e andare a vedere assolutamente.
Ecco alcune prime immagini del film:
Aspettando Quel che conta è il pensiero non perderti neanche le prossime uscite di questa settimana al cinema.