Appena tornato in sala a 77 anni con Il richiamo della foresta, Harrison Ford ha passato più di 50 anni davanti alla camera da presa. Quando ha avuto il tempo di fare anche il falegname, ci si chiede? Intanto, diciamo che quando è diventato famoso aveva già 35 anni. Guerre stellari sarà stato anche “Un film idiota fatto molto bene”, come lo ha definito lui stesso, ma gli ha aperto le autostrade di Hollywood. I più lo ricordano in American graffiti, sempre di Lucas; addirittura, su internet lo possiamo trovare fra gli interpreti principali, ma la sua è una comparsata di qualche battuta e in più guida la macchina.
In realtà Harrison Ford si trasferì a Los Angeles a 22 anni con la moglie Mary, dalla quale divorzierà nel 1979, per studiare arte drammatica. Nel frattempo faceva la comparsa per la Columbia, poi per la Universal, spesso senza dire nemmeno “Signora, la posta”, ma i 150 dollari la settimana, anche se pochi, gli facevano comodo. Di solito gli facevano fare il fattorino, il cow boy, il poliziotto o lo studente che viene arrestato. Poi dovette fare dei lavori in casa e se li fece da solo e gli riuscirono talmente bene che, per arrotondare, cominciò a fare anche il falegname per i conoscenti e, siccome lavorava nel cinema, conosceva un sacco di gente dell’ambiente, fra i quali Fred Roos. Roos è stato il direttore del cast di molti film importanti, fra cui Il padrino. Quando Francis Ford Coppola dovette cambiare la porta del suo ufficio, Roos gli consigliò il suo falegname di fiducia.
Ecco come andarono le cose, come le ha raccontate Harrison Ford a Rolling Stones molto tempo dopo. Mentre Ford stava lavorando alla porta, arrivò George Lucas, che lo conosceva perché aveva lavorato con lui nel già ricordato American graffiti, che stava usando l’ufficio di Coppola per fare le audizioni per Star Wars. Poiché Ford era sia falegname che attore gli fu chiesto di aiutare a fare le audizioni porgendo le battute agli attori che stavano provando. Dopo aver ascoltato un centinaio di attori, Roos chiese a Ford perché non faceva l’audizione anche lui. “Perché no”, rispose Ford.
Il resto è storia.