Loki continua a stupire e ad attrarre i fan Marvel con un quarto episodio ricco di eventi e colpi di scena. Dopo aver passato un’intera puntata con Sylvie (Sophia Di Martino), il protagonista ritrova Mobius (Owen Wilson), ricomponendo la fantastica coppia che si sfida all’ultimo inganno. L’evento Nexus sembra proporci molte risposte ai nostri interrogativi riguardanti le puntate precedenti, ma al tempo stesso ci lascia nuovi dubbi per il finale di stagione. Il titolo stesso dell’episodio ci ricorda che ci troviamo al centro della serie tv, pronta a far esplodere il multiverso verso le nuove avventure del MCU. Analizziamo insieme i consueti easter eggs della puntata, attenzione agli SPOILER.
Loki: da Asgard fino ad Hel
L’episodio di questa settimana ci riporta nella città dorata con i ricordi di Sylvie: la fanciulla della Variante di Loki è interpretata da Cailey Fleming (la piccola Rey in Star Wars: Il risveglio della Forza) ed è stata catturata dalla TVA nella sua stanza nel palazzo Reale di Valaskjalf, ad Asgard, mentre giocava con un modellino di una nave vichinga e delle riproduzioni giocattolo dei cavalli alati delle Valchirie e di un drago; un altro giocattolo ci ricorda Fenris, il grosso lupo Asgardiano utilizzato da Hela (Cate Blanchett) in Thor: Ragnarok.
Il Loki interpretato da Tom Hiddleston, invece, ritorna ad Asgard tramite il ricordo costruito dalla Cella del Tempo, in cui ritrova un’arrabbiata Lady Sif (Jaimie Alexander); la guerriera asgardiana indossa la stessa armatura del primo film di Thor. Il Dio degli Inganni è costretto a rivivere in un loop infinito un ricordo ispirato ad una vicenda raccontata nella poesia Lokasanna, riadattata anche nei fumetti Marvel, precisamente in Thor Annual #11 (1983): geloso dell’affetto di Lady Sif nei confronti del fratellastro, Loki tagliò per scherzo la chioma bionda della giovane guerriera mentre lei dormiva; dopo quell’evento, Sif sfoggiò capelli neri incantati creati dai Nani.
Quando catturò Sylvie Ravonna Renslayer (Gugu Mbatha-Raw) era la Minutemen “A-23”, sigla che si riferisce ad Avengers #23, la storia in cui Stan Lee creò la versione fumettistica della giudice della TVA. Parlando con Hunter B-15 (Wunmi Mosaku), Mobius menziona alcune tipologie di Varianti catturate in passato dalla TVA: oltre ai Kree e ai Titani già visti nei film del MCU, sono citati per la prima volta i vampiri, che saranno introdotti in Blade.
Il manifesto della TVA mi ha ricordato quello del Grande Fratello, il dittatore dello Stato totalitario Oceania creato da George Orwell in 1984: ogni individuo è costantemente controllato dalle autorità e dal Grande Fratello che annullano la volontà individuale, mentre in Loki ogni membro della TVA pensa di essere stato creato dai Custodi del Tempo ed è spinto a non mettere in discussione la loro esistenza per il bene della Sacra Linea Temporale. Finalmente vediamo i famosi Custodi, che si rivelano poi degli androidi, confermando la teoria sui Tre Grandi di Falcon, Alieni, Maghi e appunto Androidi; il look di Zanth, Ast e Vorth e la sala del trono rispecchiano quanto letto su Avengers: Forever.
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Quando si trova di fronte ai Custodi del Tempo, Loki non teme la morte perché ha perso il conto delle volte in cui l’ha incontrata nel corso del Marvel Cinematic Universe, dal film del 2011 ad Avengers: Infinity War. Il protagonista, però, nel finale della puntata è colpito alle spalle da Ravonna, proprio come agì contro Phil Coulson in The Avengers. Nella scena dopo i titoli di coda si risveglia e pensa di trovarsi nell’Hel, una regione del Regno di Niffelheim che funge da dimora dei morti, l’inferno nella mitologia nordica. In realtà si trova in un luogo indefinito, forse una New York post-apocalittica, dove si intravede l’Avengers Tower sullo sfondo.
Il protagonista si risveglia come nel finale diThe Avengers, ma questa volta si trova di fronte un altro gruppo, formato da quattro sue Varianti.
Una versione classica è interpretata da Richard E. Grant (Logan) e indossa un costume identico all’originale creato da Jack Kirby per Journey Into Mystery #85, un ritorno alle versioni a fumetti come in WandaVision; creato da Matt Fraction e Pasqual Ferry, Kid Loki ha il volto di Jack Veal (The End of the F***ing World) e rappresenta una versione più benevola del Dio degli Inganni; Deobia Oparei (Il Trono di Spade) veste i panni del Loki vanaglorioso, possibile riferimento a Marvel What if….#47 del 1984, in cui si immaginava che Loki riuscisse a brandire il Mjolnir; infine, il coccodrillo potrebbe collegarsi al fatto che il dio nordico può assumere anche sembianze animali.