Il 21 novembre il regista islandese Árni Ólafur Ásgeirsson, dopo due film drammatici dalle atmosfere piuttosto oscure, Thicker than water (2007) e Undercurrent (2010), torna al cinema con il primo film di animazione, Ploi. Per questo esordio nel mondo animato, Ásgeirsson ha voluto al suo fianco Gunnar Karlsson, autore del primo film d’animazione prodotto in Islanda – Thor – The legend of Valhalla (2011), ma anche di Anna and the moods e The lost little caterpillar, presentato al Giffoni Film Festival nel 2003. Karlsson è qui co-regista assieme a Ives Agemans, ma anche character designer. A dirigere l’animazione c’è Dirk Henrotay, la distribuzione è stata invece affidata a Altre Storie e Minerva Pictures.
Ploi è un pulcino di piviere allegro e curioso. Per suo padre il coraggio è il valore più importante e vuole trasmetterlo al piccolo. Ploi sogna di diventare un giorno la guida dello stormo, proprio come il suo papà. Ha una compagna di giochi, Ploveria, dalla quale non si separa mai. Insieme imparano tutto ciò che c’è da sapere per diventare adulti, soprattutto come procurarsi il cibo e volare. Solo così potranno andare nei paesi caldi a trascorrere l’inverno. Ploi, però, ha paura di volare e durante un’esercitazione è attaccato dal temibile falco Shadow.
Suo padre si sacrifica per salvarlo, ma lui, traumatizzato, non vuole più volare. Così, quando il suo stormo migra verso sud, lui rimane ad affrontare il rigido inverno da solo. Non gli resta che cercare di arrivare a Paradise Valley, dove i codardi che non se la sentono di migrare trascorrono l’inverno. Nel viaggio verso la valle, Ploi incontra amici come la pernice Giron, che vuole vendicarsi di Shadow, o il topolino Mousy, che lo aiuta più di una volta. Ma affronta anche nemici come la volpe o il gatto. Queste avventure lo aiutano a crescere e lo preparano a raccogliere l’eredità del padre, imparando non solo a volare, ma anche a difendere il proprio stormo.
Com’è difficile imparare a volare, è la metafora della vita. Ci vuole coraggio per superare paure e difficoltà, uscire dal proprio nido, credere in se stessi a tal punto, da riuscire a compiere quel passo verso la maturità.
E’ un film per tutta la famiglia con profondi insegnamenti per i piccoli e spunti di riflessione per gli adulti, un’occasione per divertirsi e condividere gli stessi desideri, le emozioni, le conquiste di Ploi: la sua curiosità, la voglia di crescere e aiutare gli altri. Affronta temi importanti al giorno d’oggi, come l’inclusione e la paura di non essere accettati dal branco, quella stessa paura che, se affrontata con l’aiuto di chi ci vuole bene, può essere superata e far scoprire invece i propri punti di forza. E’ una storia di crescita e riscatto dall’immancabile lieto fine, dove il timido e insicuro diventa eroe, dimostrando che ognuno di noi può diventarlo, un eroe, basta solo credere in se stessi.
Ploi, realizzato dallo studio d’animazione islandese GunHil, una filiale della Sagafilm, e dallo studio d’animazione 3D belga Cyborn, è stato presentato in anteprima al Giffoni Film Festival dove ha conquistato i piccoli giurati con la sua storia avvincente. Si tratta di un prodotto pensato per un pubblico di giovani e giovanissimi della durata di poco più di ottanta minuti che racconta, ancora una volta, la crescita di un protagonista che si trova a doversi misurare con condizioni a lui avverse.
Capace di avere un successo enorme al botteghino in patria, Ploi è il risultato di un asse produttivo creato mettendo insieme Islanda e Belgio. Una collaborazione necessaria per riuscire a mettere insieme la cifra che serviva per pagare la lavorazione (circa sette milioni di euro in totale).