Permette? Alberto Sordi suona già così come un permesso molto discreto e umile di voler entrare nelle nostre case senza arrecare disturbo, portando gioia ed allegria. Per certi versi il film ci riesce pure. Chi più chi meno conosce le battute, il linguaggio, le movenze e la grande risata contagiosa del grande Alberto Sordi. Il film, Permette? Alberto Sordi si infrange fin da subito contro il sogno dello stesso Sordi che viene malamente cacciato dall’Accademia della Recitazione dei Filodrammatici a Milano sia per la sua parlata romana che per la troppa gestualità che caratterizza chi è del Sud, oltre che essere stato licenziato dall’albergo dove lavorava; Alberto aveva in modo non opportuno avvicinato il regista già in auge ai suoi tempi, Vittorio De Sica, senza cavarne qualcosa di buono.
Tornato a Roma dalla famiglia, in particolare dalla madre, il figliol prodigo non ha il coraggio di affrontare la realtà e si nasconde dietro una bugia; ben presto smascherata ed altrettanto presto scivolata per far spazio alla determinazione ma anche all’essere reale. Siamo negli anni che di poco anticipato l’entrata in guerra dell’Italia, dove la radio era l’unico mezzo di comunicazione, la tv ancora non esisteva (o meglio era in fase di sperimentazione da parte della EIAR che sarebbe diventata RAI). In questo momento storico che l’attore romano scelse in parte di ascoltare i consigli dei genitori ed amici e come lo stesso De Sica disse di lui “Voce interessante su cui lavorare ma il faccione non va”. Affermazione di cui sicuramente lui e tanti altri che lo avevano scansato si ricredettero. Iniziò dapprima come doppiatore nei film di Satnlio ed Onlio, in cui doppiava l’attore Oliver Hardy e dopo vari tentativi si inventò il personaggio di Mario Pio che fece strada a tanti altri personaggi. Qui un breve audio/video tra Gianni Agus e Alberto Sordi.
Nel film si vede, qui sarebbe il caso di chiedere alla famiglia, una evidente preoccupazione, più che plausibile, di una chiamata alle armi da parte del duce a cui abilmente tramite il padre, Pietro Sordi (Giorgio Colangeli), riesce a far scansare al giovane Alberto; l’attore rimarrà a Roma nonostante la Seconda Guerra Mondiale fosse nel pieno della sua follia. Permette? Alberto Sordi dà risalto anche all’unica storia d’amore dichiarata dall’attore romano, ovvero Andreina Pagnani, anch’essa nel mondo del teatro e del doppiaggio (i volti delle grandi attrici di Hollywood, Bette Davis e Marlene Dietrich avevano la sua voce), nella pellicola verrà impersonata da Pia Lancillotti. Durante spettacoli teatrali ed incontri il deluso mattatore del cinema italiano continua la sua amicizia con un altro volto storico, Aldo Fabrizi (Lillo Petrolo), oltre che ad un’amicizia che sarà per la vita con un altro grande del cinema italiano, Federico Fellini (Alberto Paradossi), anche lui festeggiato in questi mesi a Rimini dal centenario dalla sua nascita. Forse proprio a Fellini che Alberto Sordi deve il suo più grande grazie perchè ha visto con il suo occhio unico in cosa, come ripetuto i suoi genitori più volte, si sarebbe dovuto specializzare portandolo con lui sul set del primo film menzionabile, Lo Sceicco Bianco, e poco dopo la morte del padre con la pernacchia più famosa del cinema italiano nel film, I Vitelloni.
L’ambientazione di Permette? Alberto Sordi ricorrente con il periodo storico trasferisce anche le perplessità dell’attore e dell’amico regista affinché si possa trovare una strada degna di successo. Lo stesso Fellini è noto per le sue divagazioni oniriche in quanto come lui stesso asseriva “Per me la vita è meno reale dei sogni“, cui grande rilevanza ebbe il Libro dei Sogni, in cui erano buttati “segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati”. La pellicola descrive più il lato triste e malinconico del grande interprete di molte pellicole in cui la generazione dei nostri genitori o nonni si è un pò ritrovata. Di cui anche una nota dolente della regia che a detta dell’oramai portavoce della famiglia, Igor Righetti, fa trasparire come una colpa della madre il nocciolo della questione amorosa di Sordi come se avesse fatto una promessa alla madre di non sposarsi, quando questo sembra non sia mai accaduto. Ci sarà del vero oppure no? Dal mio canto ho cercato di seguire i consigli dei miei genitori e credo che Alberto, in cuor suo, abbia fatto ciò che riteneva più opportuno, ovvero dedicarsi al vero amore della sua vita, la recitazione. Lui ha ascoltato e preso delle decisioni che possono essere impopolari o meno non è questo il punto; il punto è che lui ha donato al cinema italiano, e non solo, tutta la sua energia esplosiva e la sua capacità di rendere unici e storici alcuni personaggi del cinema, tra cui Nando Moroni in Un americano a Roma o I Vitelloni fino quasi voler passare lo scettro della commedia italiana nel film In viaggio con papà con un altro grande attore del cinema moderno, Carlo Verdone. Il cast vede la famiglia di Alberto Sordi con Paola Tiziana Cruciani nella madre, Maria righetti; Luisa Ricci e Michela Giraud nelle vesti delle sorelle con cui avrà un legame indissolubile per sempre; Paolo Giangrasso è il fratello di Sordi. Al di fuori della famiglia spiccano le partecipazioni di Francesco Foti, che dà l volto a Vittorio de Sica, Martina Galletta presta la sua ellezza a chi fu la musa di Federico Fellini, Giulietta Masina. Un plauso notevole va al grande lavoro fatto da Edoardo Pesce che ha cercato di incarnare il più possibile un gigante del cinema italiano, riuscendo quasi totalmente a convincere lo spettatore, impresa non certa priva di insidie; complimenti a chi è riuscito a cambiare il suo volto, passando dal più odiato Giovanni Brusca ne Il cacciatore. C’era Harry Potter e il calice di fuoco e non lo ha potuto vedere? Nessun problema. La Rai con la piattaforma Raiplay ti dà la possibilità di rivedere con calma la pellicola. Clicca sul link per accedere e buona visione.