Peaky Blinders è una serie TV drammatica ambientata a Birmingham, dopo la prima guerra mondiale. E’ creata dal regista, produttore e sceneggiatore Steven Knight, già noto per aver ideato, tra gli altri, il quiz Chi vuol essere milionario? e per aver diretto il film attualmente al cinema Serenity – l’isola dell’inganno con Matthew McConaughey e Anne Hathaway.
Peaky Blinders racconta la storia della omonima gang, un gruppo di gangster dediti alle corse dei cavalli, allo spaccio e consumo di cocaina e al commercio, che devono il nome all’usanza di nascondere una lama nel risvolto dei cappelli (berretti con paraocchi a punta), in modo tale da poterla utilizzare come arma. Tra riferimenti storici accurati e qualche licenza narrativa, la serie è coinvolgente e vanta la presenza di attori veramente straordinari.
Primo su tutti, il bravissimo Cillian Murphy, l’attore irlandese riservato e schivo, dagli ipnotici occhi di ghiaccio che interpreta Thomas Shelby, leader della famiglia Shelby e della società Shelby Brothers Limited. Seguono i suoi due fratelli: Arthur Shelby e John Shelby interpretati rispettivamente da Paul Anderson (Revenant – Redivivo, Sherlock Holmes – Gioco di ombre) e Joe Cole (Non buttiamoci giù, Il segreto dei suoi occhi). I tre fratelli sono supportati e guidati dalla saggia e lungimirante zia Polly, interpretata da Helen McCrory (l’algida ed affascinante Narcissa Malfoy di Harry Potter e i doni della morte). A combattere gli Shelby e a tentare di incastrarli, c’è l’instancabile ed ossessivo commissario Campbell interpretato nientemeno che da Sam Neil (il professor Grant di Jurassic Park) con cui collabora la bella Grace (Annabelle Wallis già vista ne I Tudors) agente sotto copertura che avrà un ruolo estremamente importante nella vita di Thomas.
Dalla seconda stagione, al cast di Peaky Blinders si aggiunge un inedito Tom Hardy nei panni di un ebreo che, nella sua caratterizzazione e nel suo attaccamento agli affari, è una brillante citazione del personaggio shakespeariano de Il Mercante di Venezia: Shylock.
Dalla quarta stagione, poi, con una pronuncia italiana piuttosto accurata, Adrien Brody si unisce alla produzione per interpretare un gangster italiano: Luca Changretta.
Ma tecnicismi e dati formali a parte, Peaky Blinders è una serie veramente esplosiva! Merita di essere guardata ed ogni episodio non fa che accrescere il desiderio di guardare quello seguente. Diversamente da altre serie TV, non annoia mai e nessuna puntata è “di transizione” o meramente “riempitiva”. L’accuratezza dei bellissimi e raffinati costumi e dei riferimenti storici è molto alta e sebbene ci siano alcuni riferimenti la cui storicità non è confermata o confermabile (il ruolo di Winston Churchill nella vicenda, ad esempio), ve ne sono altri ampiamente documentati: il sentimento dei giovani soldati sopravvissuti alla guerra, il proibizionismo con conseguente fiorire del contrabbando oltreoceano, le corse dei cavalli, la guerra tra gang rivali, il diffondersi della cocaina in Irlanda e le tensioni con l’IRA, i Red Right Hand e la corruzione della polizia, i primi scioperi ed i movimenti di protesta delle donne, la stessa esistenza della famiglia Shelby che pare sia riconducibile ad un’altra famiglia gipsy dell’epoca.
Ne consiglio tantissimo la visione e vorrei rivolgermi in particolare ai più scettici del genere gangster, perché io stessa non sono una particolare fan di produzioni di questo tipo e, difatti, ho iniziato la visione di Peaky Blinders dietro accalorato consiglio altrui, salvo poi innamorarmene perdutamente. E’ davvero limitativo tentare di dare una definizione restrittiva della serie, perché riesce a spaziare e ad interessare un vasto pubblico. La sigla è semplicemente perfetta, breve e d’impatto ed è opera di Nick Cave con la sua Red Right Hand. E alle vicende fa da cornice una colonna sonora straordinaria con brani di Arctic Monkeys, PJ Harvey, The White Stripes.
Piccole dritte per massimizzare la resa della visione: per i maggiorenni, un bel whisky da sorseggiare insieme a Arthur Shelby, un tea caldo per riflettere con zia Polly, la visione in lingua originale per godere delle inflessioni gipsy dell’accento inglese e notarne la differenza con gli altri personaggi, nonché le sfumature inaspettate nella voce di Tom Hardy e Adrien Brody, fermo restando che il doppiaggio è davvero ben fatto. Sarà impossibile non affezionarsi ai personaggi, talvolta invaghendosi di loro e della loro continua evoluzione e che le vicende sono coinvolgenti e spesso sconvolgenti. Ogni stagione è composta da 6 episodi della durata di circa 50 minuti ciascuno.
Al cast originale, nella quinta stagione, attesa orientativamente nell’autunno 2019 e il cui primo episodio è stato proiettato in un evento speciale a Birmingham, in anteprima il 17 luglio scorso, si uniranno, tra gli altri, Sam Claflin, Brian Gleeson e Anya Taylor-Joy.
Knight ha rivelato alla stampa di Birmingham che sta continuando a scrivere la storia della serie: ‘L’idea era di finire con la quinta stagione, ma l’amore per il progetto sembra star ancora crescendo esponenzialmente e questo ci ha portato ad aspettare prima di prendere una decisione definitiva. Abbiamo parlato con Cillian Murphy e ci sta e così anche il resto del cast principale‘.
Promossa pieni voti, per ordine dei Peaky Blinders!
iniziamo col dire che la seria è molto bella non mi piace quello che fanno nell’ episodio 1 della stagione 2 dove il mio thomas shelby viene maltrattato grazie mille cordiali saluti.
Hai assolutamente ragione! Come non essere d’accordo!