Ci sono foto famosissime che hanno fatto il giro del mondo e che tutti hanno visto almeno una volta. Di solito sono scatti che ritraggono persone famose, che tutti conoscono, come star del cinema, cantanti e musicisti, politici. Non sempre, però, si conosce la storia che si cela dietro a queste foto. Con questa nuova rubrica, che uscirà il mercoledì alle 20, cercheremo di guardare al di là della foto, per scoprire cosa l’immagine ci nasconde e cosa non ci racconta.
Abbiamo già visto com’è che Ewan McGregor e Jude Law erano finiti a letto insieme, abbiamo parlato di una foto famosissima e molto discussa che ritraeva Sophia Loren e Jayne Mansfield, abbiamo raccontato cosa faceva Clint Eastwood su uno skateboard per le strade di Roma, la storia di James Dean e del suo gatto Marcus e di Elizabeth Taylor e la sua cicatrice. Protagonista di oggi, invece, è il mitico Patrick Swayze!
Quando Patrick Swayze interpretò una drag queen…
Nel 1995 esce A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar, film diretto da Beeban Kidron con tre grandi protagonisti: Patrick Swayze, Wesley Snipes e John Leguizamo. Gli attori interpretano tre drag queen, molto note nei più grandi e famosi locali gay di New York: Vida Boheme, Noxeema Jackson e Chi Chi Rodriguez. Grazie al loro carisma, alla loro bellezza e alla loro bravura, le tre vincono un viaggio per Hollywood, per partecipare al concorso Miss Drag Queen dell’anno. Lungo la strada dovranno affrontare mille avventure, superare tante difficoltà e scontrarsi con un mondo profondamente maschilista, patriarcale e omofobo, incapace di andare al di là delle apparenze e incapace di accettare una donna in un corpo da uomo.
Le cose cambieranno, in meglio, quando Vida, Noxeema e Chi Chi arriveranno a Snydersville, piccolo paesino della Pennsylvania. Contro ogni aspettativa, qui le tre verranno accolte con calore dalle altre donne della comunità e grazie al loro affetto e al loro amore incondizionato, riusciranno a far pace con se stesse, ad accettarsi, ad amarsi così come sono e ad avere più fiducia in un mondo che, anche se con fatica, può e deve cambiare.
… e come questo ruolo gli cambiò la vita
Lakeview, California, 1995. La fotografa Mary Ellen Mark si trovava nella dimora di Patrick Swayze per realizzare un servizio fotografico per US Weely. Gli scatti dovevano accompagnare una lunga intervista, dove l’attore avrebbe parlato della sua carriera e dei suoi ultimi ruoli.
Una delle foto più celebri, che divenne famosissima e venne ripubblicata da molti giornali dell’epoca, è quella che trovi qui sopra e che ritrae un Patrick Swayze serio, con un filo di trucco e un lungo vestito nero. La foto colpì molto anche Tom O’Neill, che avrebbe condotto l’intervista con l’attore, e lo convinse a incentrare l’intervista proprio sul ruolo che Patrick aveva interpretato in A Wong Foo, ruolo che aveva fatto molto discutere e che aveva fatto storcere il naso alla parte più repubblicana e conservatrice d’America.
L’intervista, così condotta, permise all’attore di mettersi completamente a nudo e di parlare a lungo di Vida Boheme e di come questo ruolo gli avesse cambiato la vita; Vida gli aveva insegnato a fregarsene dei pregiudizi, degli stereotipi e lo aveva aiutato ad amarsi completamente, ad accettare ogni singola parte di sé.
“Ho imparato a fregarmene della mia immagine e dell’idea che gli altri hanno di me. Ho capito che nessuno di noi può corrispondere a un’immagine fissa, cambiamo nel tempo, siamo un po’ come camaleonti. In alcuni momenti siamo pazzi, poi timidi, poi arrabbiati; a volte siamo intellettuali, altre volte ignoranti; dentro di noi siamo tutti un po’ bambini, un po’ bambine e tutti abbiamo un lato femminile! Ho smesso di preoccuparmi dell’immagine, perché non mi interessa più quello che la gente pensa di me. Ho fatto fatica ad accettarmi, mi ci sono voluti anni per trovare un modo di piacermi, adesso non me ne preoccupo più“.
“Tengo molto a questo ruolo. Ho interpretato Vida per onorare molti amici nella mia vita, delle vere drag queen, che sono state alcune delle amiche più care che io abbia mai avuto. Non mi interessa cosa la gente pensa di Vida; spero soltanto di aver fatto un buon lavoro e che Vida Boheme sia talmente bella da permettere a chiunque di identificarsi con lei, di innamorarsi di lei e di apprezzare la sua bontà, il suo cuore… che importa se Patrick Swayze ha un vestito o no!“.
“In tanti mi hanno sconsigliato di fare questo film. In Texas (nda: dove è nato Patrick Swayze) praticamente tutti mi hanno detto di non farlo. Mia madre era inorridita quando gliel’ho detto, ricordo che ci fu un lungo silenzio dall’altra parte del telefono. Poi ho scoperto che ciò di cui aveva davvero paura era che il film mettesse in ridicolo le persone che amava. Poi, in generale, le reazioni sono state molto simili: c’erano molte sopracciglia alzate, molte persone che hanno detto: ‘Cosa stai facendo?’. È stato interessante. Questo ruolo ha spaventato un po’ tutti“.
“E’ stato sicuramente difficile trasformami in una donna. Sapevo che ci sarei riuscito, perché ho abilità, flessibilità e una formazione da ballerina. Il grande problema, però, erano le mie mani enormi e questi avambracci possenti! Ho dovuto tenere le mani nei guanti per tutto il film. E all’inizio, mentre mi vestivano e truccavano, ero una donna davvero brutta. Continuavo a guardarmi allo specchio e dicevo “Ewww! Ewww!”. Non sarei arrivato in fondo se non mi fossi finalmente piaciuto. Poi ho visto una Polaroid che mi ha convinto definitivamente”
“Vida è senza dubbio il ruolo più emozionante e toccante che io abbia mai interpretato. Pensavo che sarei riuscito a interpretare bene questo ruolo, perché conoscevo queste persone, erano i miei migliori amici. Sapevo quindi come interpretare questo ruolo, però non mi aspettavo di diventare un tutt’uno con questo personaggio, di diventare davvero un uomo che, dentro di sé, sa di essere una donna“.