Salite con noi sulla navicella di Origin e dimenticate i personaggi che avete conosciuto ad Hogwarts, Tom Felton è ancor più pericoloso e Natalia Tena, un capitano forte e risoluto.
Origin è una serie statunitense fantascientifica ideata, scritta e prodotta da Mika Watkins che dal 14 novembre è disponibile sulla piattaforma Youtube Premium. In Italia i 10 episodi di cui la serie si compone, sono stati pubblicati in lingua originale, sottotitolata.
Tra i diversi registi che si sono avvicendati nel dirigere Origin, merita una menzione speciale Paul W.S. Anderson (Alien vs. Predator) che ha diretto i primi due episodi: The road not taken e Lost on both sides. La serie non è la prima di questo genere ad arricchire il catalogo di Youtube Premium e va ad aggiungersi alla serie Impulse.
La storia ruota intorno ad un gruppo di persone che inaspettatamente si risvegliano su un misterioso veicolo spaziale, l’imponente astronave Origin, diretta verso Thea, un lontano pianeta che la compagnia Siren ha pubblicizzato come il luogo ideale su cui iniziare una nuova vita, facendo tabula rasa della vecchia. I passeggeri sono stati abbandonati a causa di un’oscura minaccia e si trovano, loro malgrado, costretti a collaborare per sopravvivere, ma si rendono subito conto che non sarà facile, a causa delle loro scarse competenze tecniche relative alla nave e ai numerosi pericoli e sospetti che li metteranno l’uno contro l’altro. In ogni puntata si scopre il vissuto di ogni personaggio e la ragione della sua presenza sull’Origin, con l’aiuto dell’uso di flashback.
Nel cast, Natalia Tena (Lana Pierce) e Tom Felton (Logan Maine), ben diversi e letteralmente lontani anni luce dai personaggi che li hanno resi noti.
In seguito ad una prima visione, va ammesso che Origin sembra un grande tributo a Lost. Ne replica la premessa, lo stile narrativo, i rapporti tra i personaggi. Per altro, la serie attinge a piene mani dai più classici lavori di fantascienza, forse un pò troppo perché possano emergere spazi di originalità e interesse alla storia alla quale, però, va concessa più di una possibilità, non fosse altro per le lodevoli interpretazioni dei protagonisti.