L’orchestra stonata, il nuovo film diretto da Emmanuel Courcol con Benjamin Lavernhe, Pierre Lottin, Ludmila Mikaël, sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024, nella sezione Best Of, secondo il seguente calendario:
- 17 ottobre 2024, ore 19:00 – Sala Petrassi – Official Screening
- 18 ottobre 2024, ore 21:00 – Giulio Cesare – sala 1
- 19 ottobre 2024, ore 11:30 – Giulio Cesare – sala 7 (solo per accreditati)
Nella prima data si terrà anche la conferenza stampa ufficiale, alla presenza di Emmanuel Courcol, alle ore 15:30 in Sala Meeting. Il film sarà distribuito in Italia da Movies Inspired. uscirà nelle sale italiane il 5 dicembe 2024.
La sinossi breve de L’orchestra stonata
Thibaut è un direttore d’orchestra di fama mondiale, abituato a calcare i palcoscenici internazionali. Quando scopre di essere stato adottato, viene a conoscenza dell’esistenza di un fratello di nome Jimmy, che lavora come addetto ad una mensa scolastica e suona il trombone in una banda nel nord della Francia. Apparentemente tutto li divide, tranne l’amore per la musica. Notando le eccezionali doti musicali del fratello, Thibaut si propone di riparare all’ingiustizia del destino. Jimmy inizia così a sognare una vita differente…
Emmanuel Courcol ci parla dell’idea alla base de L’orchestra stonata
“Di solito affronto temi che mi sono cari e che ho già trattato nei miei film precedenti, come i legami fraterni, il caso, il determinismo sociale, e li riunisco nello stesso racconto. Sono partito da un’idea che avevo avuto molto tempo fa durante una consulenza per un film che non ha mai visto la luce, ambientato a Tourcoing nel mondo delle majorette.
Mi ero recato sul posto per incontrare una fanfara con il suo gruppo di majorette: le “Cht’is lutins”. Nessuno sapeva leggere la musica, nemmeno il direttore. Tutto il repertorio della banda era composto da brani che lui adattava ad orecchio. Scomponeva le parti per sezione strumentale e gli altri riproducevano ciò che avevano sentito.
Dopo le prove, siamo andati tutti insieme a bere un bicchiere a casa sua e, vedendo queste persone di tutte le età riunite in un’atmosfera tanto calorosa, ho potuto capire l’importanza della musica e della banda come legame sociale e affettivo: è una famiglia, uno stile di vita, un rimedio contro l’isolamento, l’onnipresenza degli schermi e il nostro mondo dematerializzato.
Guardando il loro direttore, mi chiedevo quale sarebbe stato il suo destino se fosse nato in un ambiente più favorevole. Da lì mi è arrivata l’immagine di un grande direttore d’orchestra classica che scopre l’esistenza di un fratello che suona in una fanfara: uno shock culturale, affettivo, sociale e musicale.”
Parlando della musica, il tema principale de L’orchestra stonata, il regista ha affermato:
“Per l’orchestra volevamo andare oltre la semplice registrazione di un concerto, immergendoci nel cuore dell’esecuzione. Volevamo adottare dei punti di vista e delle visuali che di solito non abbiamo quando assistiamo a un concerto. Desideravo che lo spettatore fosse immerso insieme a Thibaut e che potesse vedere le sue mani e le sue espressioni. Per la banda è stato più semplice perché l’atmosfera è maggiormente spontanea e lo spettacolo è più caotico, ma anche più coinvolgente”.
Infine, ci ha parlato dell’inserimento di silenzi e della mancanza di musica originale ne L’orchestra stonata: “Sì, ma inserire i silenzi è molto intuitivo e deve seguire dei movimenti. Del resto, ho seguito la struttura drammatica di una partitura: allegretto, andante, adagio, ecc. Tutti movimenti a cui sono sensibile. Anch’io mi sento, modestia a parte, come un direttore d’orchestra. Con Michel Petrossian abbiamo provato a inserire una musica originale, ma era di troppo. Avevamo bisogno di silenzio e la colonna sonora era già ricca di momenti musicali.”