Scheda Only Murders in the Building 2
Genere: Commedia, giallo; Anno: 2021 – in corso; Durata: 26 – 36 minuti (episodio) Stagioni: 2; Episodi: 20; Fotografia: Chris Teague; Montaggio: Matthew Barbato, Julie Monroe, JoAnne Yarrow; Distribuzione: Hulu, Star (Disney+); Paese: Stati Uniti d’America; Ideatore: Steve Martin, John Hoffman; Musiche: Siddhartha Khosla; Produttore esecutivo: John Hoffman, Steve Martin, Jamie Babbit, Dan Fogelman, Jess Rosenthal, Selena Gomez, Martin Short; Casa di produzione: 20th Television, Rhode Island Ave. Productions, 40 Share Productions; Cast: Steve Martin, Martin Short, Selena Gomez, Jackie Hoffman, Michael Cyril Creighton, Jayne Houdyshell, Cara Delevigne, Amy Schumer.
Dove eravamo rimasti con Only Murders in the Building
Il trio composto da Charles (Steve Martin), Oliver (Martin Short) e Mabel (Selena Gomez), dopo essere passato dall’accusare metà degli inquilini dell’Arconia, tra cui anche il cantante Sting, è finalmente riuscito a risolvere il caso dell’omicidio di Tim Kono. L’assassina è l’ultima fiamma di Charles, Jan, che si è scoperto aveva avuto una relazione con Tim Kono. Per festeggiare la conclusione del caso, Charles, Oliver e Mabel si recano sul tetto dell’Arconia; mentre Mabel, però, si allontana per prendere altro champagne, Charles e Oliver ricevono un misterioso messaggio che li invita a lasciare l’edificio immediatamente. Charles e Oliver si precipitano nell’appartamento di Mabel, ma la trovano in una posizione compromettente: è chinata sul cadavere di Bunny, l’amministratrice dell’Arconia, che ha un ferro da maglia che le esce dal petto. La puntata si conclude con il trio di detective-conduttori di podcast in manette e trascinati fuori dall’Arconia.
Sinossi di Only Murders in the Building 2
A seguito della scioccante morte dell’amministratrice dell’Arconia Bunny Folger, Charles, Oliver e Mabel devono trovare il vero colpevole, in modo da scagionarsi. Ma, oltre a essere pubblicamente implicati nell’omicidio di Bunny, il trio dovrà fare i conti anche con il podcast Only Murderers in the Building, condotto dalla famosa conduttrice del podcast All Is Not OK in Oklahoma, Cinda Canning (Tina Fey), che per questa nuova stagione indaga sul trio dell’Arconia. Charles, Oliver e Mabel dovranno anche avere a che fare con gli inquilini dell’Arconia, convinti che siano assassini.
Recensione a Only Murders in the Building 2
Dopo aver visionato i primi sei episodi della nuova stagione di Only Murders in the Building, che verrà rilasciata sulla piattaforma di Disney+ con un doppio episodio a partire dal 28 giugno, posso dire che ha retto il confronto con le aspettative. Questa sarà, ovviamente, una recensione senza spoiler, puoi leggere senza preoccuparti!
Molte serie tv, nel passaggio alle stagioni successive, spesso si perdono, non riuscendo a reggere il confronto con l’estro creativo precedente e non riescono a ricreare quell’attaccamento emotivo che si era instaurato nelle altre stagioni. Ma questo non è il caso di Only Murders in the Building. La seconda stagione riparte da dove eravamo rimasti con l’ultima puntata della prima, continuando quel mix di mistero e commedia che aveva posto le basi per la riuscita della prima stagione.
Proprio il livello di comedy in questa seconda stagione segue una strada in salita senza ostacoli, mostrando che il gruppo di sceneggiatori ha avuto un’ottima crescita. È molto bello anche il gioco che si viene a creare con le battute più “sottili”, così potremmo chiamarle, come i costanti rimandi al fatto che ci si trova in un nuovo episodio di una nuova stagione, utilizzando il podcast come escamotage.
“You can tell it’s our second season”.
[“Si vede che è la nostra seconda stagione”]
Per certi aspetti, anche la regia e il montaggio sono migliorati, e si nota nel modo, per esempio, con cui il podcast Only Murderers in the Building, condotto da Cinda Canning (Tina Fey), viene integrato all’interno della narrazione.
La recitazione, come nella prima stagione, rimane su un buon livello. Forse l’unica che un po’ si distacca, ma purtroppo non per il meglio, è l’aggiunta al cast Cara Delevigne, che anche nei momenti più emotivi non riesce a mostrarli e farli passare sul suo volto, in primis, e sugli spettatori poi. Al cast si è aggiunta anche la comica statunitense Amy Schumer, che più che altro interpreta se stessa.
Comunque, già dal primo episodio vediamo tornare una Mabel sfrontata e irriverente, anche di fronte alla polizia che tenta di interrogarla, un Oliver sempre un po’ opportunista e un Charles che per lo più se ne sta sulle sue. Le dinamiche del trio, ormai stabilite grazie alla stagione precedente, continuano a crescere e a essere l’oggetto principale delle risate.
Tutti e tre i personaggi principali hanno seguito un percorso di crescita, ma quello di Oliver è forse il più rilevante durante almeno i primi sei episodi della seconda stagione di Only Murders in the Building. Mabel, invece, vuole superare il suo passato e il suo presente, vuole allontanarsi da questa morte che sembra seguirla come un’ombra, ma è un percorso difficile, che ancora deve comprendere come affrontare, il che la porterà a commettere errori lungo la strada.
“Look, guys, maybe we can have brunch once in a while, or go watch people play chess in the park. Whatever it is guys your age are into besides murders”.
[“Ragazzi, potremmo fare un brunch qualche volta, o guardare le persone giocare a scacchi nel parco. Qualsiasi cosa facciano gli uomini della vostra età oltre agli omicidi”]
Le aggiunte al cast, come il personaggio interpretato da Cara Delevigne, sembrano funzionare e aggiungono livelli narrativi molto interessanti, che lasceranno con il fiato sospeso lo spettatore, soprattutto verso quello che possiamo chiamare il twist di metà stagione.