Omelia Contadina (Id.)
Regia: JR, Alice Rohrwacher; sceneggiatura: Ales Jusifovski; fotografia (colore): Berto, Luca Bigazzi; musica: Banda G. Verdi di Castelgiorgio, Compagnia de la Panatella; suono: Riccardo Gaggioli, Daniela Bassani, Giancarlo Rutigliano; montaggio: Carlotta Cristiani; interpreti: Luciano Vergaro, Dario Sforza, Iris Pulvano, Emanuele La Barbera, Elisa Cortese, i contadini dell’Altopiano dell’Alfina; produzione: Alice Rohrwacher e JR per Social Animals; origine: Italia/Francia – 2020; durata: 9 minuti e 54 secondi.
Omelia contadina di Alice Rohrwacher (Le Meraviglie e Lazzaro Felice, entrambi premiati a Cannes) e JR è il documentario scelto come evento di apertura del Festival Internazionale del Cinema di Venezia 2020. Presentato fuori concorso a Venezia 77, questo cortometraggio, che dura meno di dieci minuti, è stato molto apprezzato ed applaudito, in quanto affronta un tema attuale come quello della progressiva scomparsa della cultura agricola familiare. Coincidenza ha voluto che esso sia stato proiettato dopo i mesi di lockdown che hanno sconvolto il mondo e l’Italia per come la conoscevamo, ponendo sotto i riflettori quelle categorie il cui operato viene troppo spesso dimenticato o dato per scontato; una di esse sono proprio gli agricoltori, che durante questo periodo difficile hanno continuato a sacrificarsi, a coltivare la terra e a raccoglierne i frutti, consentendo a tutti noi di sopravvivere. Siamo sicuri di poter fare a meno di loro?
A questa domanda risponde Omelia contadina, nata dall’amicizia tra l’artista e fotografo francese JR e l’italiana Alice Rohrwacher, che così racconta il processo creativo che li ha condotti dall’altopiano dell’Alfina (famoso per le nocciole, in provincia di Viterbo) fino a Venezia: “L’autunno scorso, durante una passeggiata sul confine tra Umbria, Lazio e Toscana, raccontavo all’amico e artista JR le mie preoccupazioni sulla distruzione del paesaggio agrario, violato dal proliferare di monoculture intensive che stanno plasmando interi territori. Gli raccontavo, da figlia di un apicoltore, della grande moria di insetti che ne deriva, e delle lotte dei piccoli contadini che provano ad arginare questo fiume in piena di speculazioni, sussidi, pesticidi”.
In quel momento i due hanno notato che i gli alberi di nocciole ricordavano loro un cimitero: “Sulla via del ritorno abbiamo deciso: se sembra un cimitero, dobbiamo celebrare un funerale. Ma che sia un funerale pieno di vita! Così è nato il progetto dell’Omelia contadina: un’azione cinematografica con cui, attraverso il nostro lavoro, abbiamo voluto sostenere la lotta di piccoli agricoltori e cittadini dell’altopiano dell’Alfina. Un funerale, ma anche un inno di speranza dedicato a tutti coloro che giorno dopo giorno ci tengono in vita, producendo il nostro cibo.”
Dal punto di vista tecnico notevole l’uso dei droni per le riprese dall’alto delle gigantografie (simili a quelle realizzate nel 2017 dallo stesso JR per Visages, Villages di Agnés Varda), intervallate da primi piani e inquadrature strette che riportano lo spettatore a terra, allo scopo di sottolineare il messaggio di resilienza che la comunità vuole trasmettere.
In alto puoi guardare il cortometraggio, pubblicato sul canale Youtube della Cineteca di Bologna, che lo ha selezionato per l’edizione numero 26 del Festival delle Visioni Italiane, tenutosi online dal 19 al 22 novembre 2020.
Per saperne di più sull’iniziativa clicca sul link: www.omeliacontadina.com