Ogni Maledetta Domenica: Titolo originale: Any Given Sunday, Regia: Oliver Stone, Durata:157′, Soggetto: Jon Logan e Daniel Pyne, Sceneggiatura: Oliver Stone e John Logan, Produttore: Lauren Shuler Donner, Dan Halsted e Clayton Townsend, Fotografia: Salvatore Totino, Musiche: Richard Horowitz e Paul Kelly.
Il football è uno sport che comunemente ed erroneamente noi europei tendiamo a considerare estremamente “brutale” e concitato per le sue azioni di gioco.
Generalmente noi del vecchio continente tendiamo ad apprezzare di più il gioco del rugby, sport meno “violento” e forse, per molti, considerato più “virile” (non si usano protezioni nel rugby). In realtà il football americano è uno sport piuttosto lento, molto corale (ci sono tre compagini diverse per ogni squadra, una per l’attacco, una per la difesa e una per gli attacchi speciali) e sa essere estremamente spettacolare in media ogni cinque o sei minuti.
Poi ci sono le pause, i time-out, le pubblicità, le bellissime e sexy cheerleader, le mascotte, i cambi di schemi di gioco, i tentativi di passare la linea che non vanno a buon fine, le palle rubate, e specialmente i durissimi contrasti. Non si può dire quindi che il football sia uno sport poco movimentato.
Tuttavia nel “Super Bowl“, incontro che decreta il campione nazionale della NFL è l’evento sportivo più seguito d’America quasi alla pari con l’NBA. E la maggior parte dei ragazzi che esce dal liceo riesce ad andare al college se ottiene una borsa di studio per giocare in una squadra di football o di pallacanestro.
“Ogni maledetta domenica” è un film composto da attori straordinari a partire dal supremo Al Pacino, stretti nella morsa di un gioco che li sovrasta, li sopraffà, toglie loro il fiato. Ci sono tutte le tipologie di personaggi, in questo film sportivo:
C’è il coach Tony D’Amato (Al Pacino), stanca e logora vecchia guardia, i cui metodi sono ritenuti troppo vecchia scuola per poter mantenere il comando della sua squadra, c’è la progressista e senza scrupoli manager italoamericana Christina Pagniacci (Cameron Diaz) che non si pone problemi a sbarazzarsi di un buon giocatore per un altro.
C’è la giovane leva Willie Beamen (Jamie Foxx), talentuoso quarterback confinato in panchina fino alla sua consacrazione dovuta all’infortunio del capitano. Poi c’è il veterano e capitano della squadra Jack “Cap” Rooney (Dennis Quaid) campione del football moderno, ora infortunato e consapevole che visti i suoi 38 anni di età e a causa dell’infortunio la sua carriera da professionista è finita, poi c’è il medico corrotto Harvey Mandrake (James Woods).
Poi troviamo il medico “buono” Ollie Powers (Matthew Modine), ci sono i compagni di squadra, gli avversari. Quelli di ogni domenica, di ogni “maledetta” domenica, quelli che sono ogni volta diversi eppure sempre uguali. Stessi, identici ostacoli di fronte alla linea di touchdown.
Ogni Maledetta Domenica la trama del film di Oliver Stone:
Sono attimi di vita dura sul campo di gioco e fuori dallo stadio di una squadra ( gli Sharks di Miami) militante nella National Football League americana quelli a cui assistiamo in questa pellicola. In declino e priva di buone tattiche di gioco, la squadra ha a disposizione poche e decisive partite del campionato per guadagnarsi i tanti bramati play-off.
Tutto è ricade nelle mani di un giovane quarterback, che si trova a dover prendere in mano le redini della squadra a seguito dell’infortunio del capitano degli Sharks. Beamen dovrà mettere da parte l’egoismo e unire le sue abilità straordinarie agli schemi del vecchio mister Tony D’Amato, alle sfuriate della manager Pagniacci, ai duri commenti dei giornalisti ma soprattutto a quegli uomini che come lui calpestano, sotto i riflettori, le cento iarde di terreno che compongono il campo da gioco.
Ogni Maledetta Domenica, considerazioni:
“Una testosteronica metafora della civiltà statunitense” è stato definito l’imponente spettacolo di immagini, musica ed azione orchestrato da Stone, capace di ricreare la più sconvolgente ed entusiasmante partita di football mai presentata sul grande schermo. Un film intenso, adrenalinico, trascinante; che grazie al suo ritmo sempre più crescente, attrae come una calamita lo spettatore.
In ogni azione, in ogni centimetro calpestato dai giocatori si respira cosa sia il football, uno sport di squadra non individuale, dove se tra i compagni non c’è sintonia e collaborazione l’unica strada percorribile è la sconfitta.
Questo film è capace di creare nello spettatore emozioni forti, a volte suscita anche terrore perché il football è uno sport duro, anzi durissimo. Bisogna essere in grado di dare il tutto e per tutto per mantenere e conquistare terreno. Cosa dire poi dell’interpretazione di Pacino?
Qui vediamo un vero Al Pacino che mette tutto sé stesso nel suo ruolo, lo vediamo proprio diventare un tutt’uno con il suo personaggio, ne vive le gioie e le sconfitte. D’altronde credo che sarai d’accordo con me, che nel corso della sua lunghissima carriera non abbia sbagliato un ruolo, che fosse Tony Montana in Scarface o Michael Corleone ne Il Padrino o John Milton in L’avvocato del Diavolo che ovviamente come Tony D’Amato in questa pellicola di Oliver Stone.
Poi c’è Jamie Foxx che è un giovane attore ancora non famosissimo, ma che grazie a questo capolavoro ottiene la sua consacrazione come attore di alto calibro.
Ti lascio con una delle frasi più belle di Vince Lombardi, uno dei più grandi allenatori di Football americano, il quale con la sua squadra i Green Bay Packers ha vinto cinque campionati di fila e due Super Bowl consecutivi nel 1966 e nel 1967:
“Credo fermamente che l’ora più bella per ogni uomo, la completa realizzazione di tutto quello che gli sta più a cuore, sia il momento in cui, avendo dato l’anima per una buona causa, egli giace esausto sul campo di battaglia. Vittorioso“.