Scheda serie
Titolo: Obi-Wan Kenobi; Regia: Deborah Chow; Fotografia: Chung-hoon Chung; Montaggio: Nicolas De Toth, Kelley Dixon, Josh Earl; Scenografia: Todd Cherniawsky, Doug Chiang; Produttori: Deborah Chow, Katterli Frauenfelder, Hannah Friedman, Joby Harold, Thomas Hayslip, Michelle Rejwan, Kathleen Kennedy, Jason McGatlin; Case di produzione: Lucasfilm; Distribuzione: Disney+; Cast: Ewan McGregor, Hayden Christensen, Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Moses Ingram, Indira Varma, Rupert Friend, Sung Kang, Flea, Vivien Lyra Blair, Kumail Nanjiani, Simone Kessell, Jimmy Smits e Benny Safdie.
Sinossi
La storia inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di Star Wars: La Vendetta dei Sith, in cui Obi-Wan ha affrontato la sua più grande sconfitta. La caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista, Anakin Skywalker (Hayden Christensen), che è passato al lato oscuro diventando il malvagio Darth Vader. Obi-Wan si trova su Tatooine, e la sua missione principale è quella di tenere d’occhio il giovane Luke Skywalker, che lui ha lasciato nelle mani di Owen Lars (Joel Edgerton) e di sua moglie Beru. Ma gli inquisitori, decisi a distruggere tutti i frammenti rimanenti dell’Ordine Jedi, arrivano su Tatooine in cerca di Obi-Wan, e i suoi piani cambieranno drasticamente.
Obi-Wan Kenobi: La recensione spoiler
La serie su Obi-Wan Kenobi è finalmente arrivata sul catalogo Disney+ con i primi due episodi che in questi ultimi giorni hanno fatto discutere tutti i fan della saga. La maggior parte ne parla in modo entusiastico elogiando il ritorno di Ewan McGregor a vestire i panni dell’iconico Jedi, ma allo stesso tempo criticano alcune scelte registiche e attoriali degli altri interpreti, ed è proprio questi che andrò ad analizzare. Purtroppo la serie, a mio parere, da questi primi episodi è stata parecchio deludente e i difetti coprono i pochi pregi che possiede, lasciando lo spettatore alla fine dei due episodi con un pugno di mosche. Di solito si parte dal parlare dei pro per finire con i contro, io farò in modo diverso analizzando per primi gli aspetti negativi per poi soffermarmi su quei pochi aspetti che mi hanno convinto.
I “Cattivi”
Iniziamo parlando dei cattivi che compongono la storia di Obi-Wan Kenobi. Aldilà della recitazione monotona e a tratti finta; i cattivi non hanno spessore e la sensazione che si prova nel guardarli è quella di dei cattivi che provano senza successo ad interpretare la parte dei cattivi. Il che porta a vedere degli Inquisitori che dovrebbero fare paura, ma che invece appaiono goffi e inutili, e dei cacciatori di taglie senza scrupoli che alla fine si rivelano dei completi idioti. Parlando degli Inquisitori, i temibili cacciatori di Jedi, non posso che nominare la terza sorella Reva (Moses Ingram) che spinta da un odio, per adesso immotivato, verso Obi-Wan farà di tutto pur di catturarlo arrivando a compiere delle scelte forzate che non porteranno a nulla se non a beccarsi continue ramanzine dal Grande Inquisitore (Rupert Friend) che, al posto di punirla severamente, continuerà a farle delle lavate di testa finche lei non si romperà le scatole arrivando a perforarlo con la sua spada laser. Insomma persone veramente malvagie e senza scrupoli, cosi come lo sono i cacciatori di taglie capitanati da Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers, che, per conto di Reva, rapiscono la piccola Leia Organa per far uscire Obi-Wan allo scoperto.
La principessa (peste) Leia Organa
Devo ammettere che in primo luogo ero stato colpito dalla scelta di mostrare la giovane Leia Organa all’interno della serie, ma mi sono ricreduto appena ho assistito alla pessima recitazione e scrittura che hanno affidato al personaggio di Leia. Non solo i suoi dialoghi sono irritanti e stereotipati, ma l’attrice che la interpreta (Vivien Lyra Blair) per quanto si sforzi non riesce a rendere il personaggio verosimile ma bensì noioso. Questo viene fuori soprattutto nel secondo episodio in cui Obi-Wan, spinto dal senatore Organa, parte da Tatooine per liberare la principessa imprigionata nel pianeta Daiyu. Dopo aver liberato Leia, Obi-Wan si ritroverà a fare i conti con una bambina viziata e noiosa che cercherà di metterlo nei guai inutilmente scappando attraverso i tetti della città, fortunatamente la cosa dura poco e i due, dopo essere scampati a Reva, fuggono dal pianeta.
I combattimenti
Su questi non c’è molto da dire, anche perché per la maggior parte del tempo sono assenti e quando ci sono non sono mai come te li aspetti. Movimenti meccanici e innaturali, scarso uso delle spade laser (persino Obi-Wan non la usa quando ce l’ha) e acrobazie in certi casi forzate e non necessarie. Si percepisce lo sforzo di voler ricreare dei combattimenti spettacolari sullo stile di The Mandalorian, ma c’è ancora da lavorarci.
I pregi: Obi-Wan Kenobi e le ambientazioni
Ovviamente chi mi ha convinto a pieno è stato il buon Ewan McGregor che, nonostante siano passati 17 anni, è riuscito a riprendere tra le mani il personaggio di Obi-Wan come se non l’avesse mai abbandonato e ha saputo tenere alte le aspettative per il suo personaggio. Non mento dicendo che rivedere McGregor nei panni di Obi-Wan abbia risvegliato dentro di me un senso di nostalgia per la vecchia trilogia prequel che per quelli nati negli anni 2000 è stato il trampolino di lancio nell’universo di Star Wars. Un ulteriore pregio va a chi ha realizzato le ambientazioni, a mio parere ricostruite in modo impeccabile specialmente quella del pianeta Daiyu che ricorda, con il suo stile dark, l’atmosfera che si respira in film come Blade Runner.
Il viaggio di Obi-Wan continua e probabilmente nel prossimo episodio farà la sua entrata anche Hayden Christensen con indosso la maschera del malvagio Lord Vader. Si spera che la regista Deborah Chow con i seguenti episodi si sappia rivalutare, anche perché dopo tante attese sarebbe triste vedere Obi-Wan Kenobi fare la stessa fine di the Book of Boba Fett, incrociamo le dita.