Ti avevamo parlato pochi giorni fa del nuovo documentario in cinque episodi prodotto da Netflix Notte sul pianeta terra, disponibile sulla piattaforma streaming dal 29 gennaio, che noi di iCrewPlay abbiamo avuto l’occasione di goderci in anteprima. Accompagnati dalla voce di Alessandra Mastronardi e allietati dalle splendide immagini le quali, grazie a tecnologie di ripresa all’avanguardia, di telecamere ad infrarossi e termocamere, ci donano una superba e limpida prospettiva sulla vita notturna degli animali, in un viaggio che ci condurrà nei luoghi più meravigliosi del nostro pianeta.
I cinque episodi
Si inizia con Pianure al chiaro di luna dove, in un epico viaggio che ci conduce dal Perù alle dune della Namibia, possiamo vedere leoni e leonesse i quali, approfittando del buio donato dalla Luna nuova, cercano di catturare le loro prede stando bene attente a non farsela soffiare dalle iene, anche perchè con l’intensificarsi della luce lunare il loro vantaggio nei confronti delle prede si affievolisce. Grazie alle nuove tecniche di ripresa, è possibile ammirare i rinoceronti neri ormai quasi estinti mentre si recano ad una pozza d’acqua per dissetarsi nel buio della notte, in compagnia di altri giganti come gli elefanti. Ma anche piccoli esseri come gli scorpioni dei quali i maschi devono mostrare la loro forza se vogliono sperare di accoppiarsi, o il piccolo geco che usa la voce per tentare di trovare una compagna nel buio fitto della notte. Ma la natura non è composta da soli animali, ed ecco che ci vengono mostrati i cactus che crescono in Messico, i quali aprono i loro fiori solo la notte per via del troppo caldo diurno sfruttando i pipistrelli per l’impollinazione, ma offrono anche riparo sicuro ad un gran numero di piccoli animali.
Con Notti Gelide ci spostiamo sulle montagne della Patagonia, nell’Artico, in Giappone, bellissimi e innevati luoghi in cui le notti si allungano piano piano o in cui il sole non compare per mesi, dove gli animali devono fare una scelta durante il lungo freddo invernale, o migrare, o andare in letargo o cercare di sopravvivere con il poco a disposizione. Le difficoltà di una femmina di orso polare nel cercare di nutrire la sua famiglia, la rana dei boschi che la notte, quando le temperature toccano anche i -16, si ripara sotto le foglie e arresta tutte le sue funzioni vitali, una mamma puma che approfitta del buio per cacciare negli spazi ampi che, durante il giorno, la renderebbe troppo visibile alle prede, ma anche i macachi che sfruttano le acque termali per trovare calore, mentre la notte si rifugiano sulle cime degli alberi raggruppandosi per ripararsi dal gelo.
Il terzo episodio ci porta a compiere un’esplorazione in uno dei luoghi più bui al mondo, a causa della fitta vegetazione che non fa filtrare la luce lunare, lussureggiante vegetazione di cui possiamo scoprirne i segreti in Notte nella giungla. Attraversando le foreste del Pantanal in Brasile, quelle dell’Argentina e l’oscura foresta del Borneo, andiamo a scoprire curiose creature tra cui l’aoti, una specie di scimmia raramente filmata che ha la caratteristica di procurarsi il cibo di notte grazie ai suoi grandi occhi che assorbono la luce, gli eleganti e sinuosi giaguari, i maestosi elefanti della foresta che comunicano di notte grazie agli infrasuoni, ma anche variopinte rane che si ritrovano ad uno stagno e iniziano a gracidare in una cacofonia di voci con l’unico scopo di attirare una compagna, o la gigantesca tarantola che tesse la sua tela per intrappolare le prede. Piante carnivore bellissime e dai colori sgargianti le quali la notte, grazie agli ultravioletti, diventano pericolosamente attraenti per incaute prede e falene di ogni forma e misura che inondano la giungla di ferormoni con l’unico scopo di trovare anch’esse un compagno.
In I mari oscuri invece, andiamo a rivelare i misteri e le curiosità che si nascondono negli abissi in cui per milioni di anni la Luna e le maree hanno delineato la vita marina, ma che negli ultimi decenni deve fare i conti anche con la nostra influenza. Attraverso un viaggio che ci condurrà attraverso la varipinta barriera corallina australiana, le acque dell’Indonesia e nel limpido arcipelago di Palau, scopriremo tante curiosità sulla vita che anima gli oceani. Le tartarughe che approfittano dell’alta marea per andare a deporre le uova, mentre le nuove generazioni tentano di raggiungere il mare spinti da un atavico istinto. O le migliaia di esseri viventi che popolano il reef, tra cui i coralli e alghe che, come si è scoperto grazie a queste tecniche di ripresa notturne, la notte trasformano gli ultravioletti dannosi in fluorescenza variopinta, o la più grande migrazione di zooplancton, fonte di nutrimento per migliaia di altri esseri marini, dal più piccolo al più grande. Il curioso gambero gigante indonesiano che è lungo più di trenta centimetri e vive su questo pianeta da prima dei dinosauri, o lo squalo balena che può arrivare a vivere anche cento anni, sono molti gli esseri curiosi e affascinanti che avrai modo di scoprire in questo quarto episodio.
Con il quinto e ultimo episodio Città insonni diventa ancora più chiara e lampante la grande influenza che ha portato l’essere umano sul pianeta terra e sugli esseri che lo abitano, costringendo numerosi animali adadattarsi ad un ambiente che non è più il loro. Dalla mandria di elefanti che segue strade impresse nella memoria della matriarca da generazioni costretta ad attendere il calare della notte per attraversare i tanti insediamenti umani sorti sul suo sentiero, i numerosi orsi che banchettano nei bidoni dell’immondizia o temibili leopardi che camminano a pochi passi da pedoni ignari, in questo episodio diventa evidente che, in un certo senso, durante la notte gli animali si riprendono ciò che era loro.
Meravigliosa è la notte sul pianeta terra…
Grazie alle nuove tecniche per la ripresa notturna, questo documentario è una gioia per gli occhi. Le immagini sono nitide, ricche di dettagli e profondità, tanto che le uniche cose che ci fanno capire che è notte sono le stelle nel cielo e la telecamera segue l’azione ruotando, alzandosi e abbassandosi dando l’impressione di trovarsi lì a respirare gli odori della natura, la tensione del cacciatore e la paura della preda. Ma forse il pregio più grande di Notte sul pianeta è quello di aver svelato alcuni comportamenti notturni degli animali davvero sorprendenti e curiosi, la cui scoperta è appena iniziata, e che ci fanno apprezzare ancora di più tutti gli esseri viventi che abitano con noi questo pianeta, ma soprattutto quanto la loro sopravvivenza sia importante per tutti gli ecosistemi.
Il quinto episodio è quello che mi ha fatto più tristezza perchè è evidente l’impatto che il nostro sviluppo ha avuto sugli animali, di quanto l’essere umano abbia influito sul loro comportamento obbligandoli a doversi adattare a noi, mentre noi non abbiamo mai pensato ad adattare il nostro stile di vita a chi abitava qui prima di noi. Un documentario utile per riflettere e che ci aiuta a capire cosa stiamo rischiando di perdere, di quanta bellezza popola il nostro pianeta e che rischia di scomparire da un momento all’altro solo per colpa nostra, un documentario che dovrebbe entrare in un archivio speciale, dedicato alle generazioni future che potrebbero non avere più l’occasione di ammirare tanta meravigliosa diversità.