Esce Nobili bugie, opera prima di Antonio Pisu, che dirige il padre Raffaele e il fratellastro Paolo Rossi, che non ha nessuna parentela, invece, né con l’attore, né col calciatore.
Ci troviamo di fronte all’ennesima commedia all’italiana, ma stavolta ci sono molti motivi per attirare lo spettatore. Prima di tutto il cast: il novantatreenne Raffaele Pisu, che per anni è stato uno degli indiscussi mattatori della televisione italiana in bianco e nero, noto soprattutto per essere la voce del mitico Omino coi baffi della Bialetti. Accanto a lui l’antidiva del cinema italiano, l’indimenticabile interprete di La ragazza con la valigia che, per colmo d’ironia, ha perso la valigia all’aeroporto di Bologna pochi giorni fa, l’unica che potesse rivaleggiare in bellezza con B.B., ossia C.C., Claudia Cardinale, da poco ottantenne. Infine, ma non certo ultimo, il cantante più amato da una quantità impressionante di generazioni di fan, Gianni Morandi, in un breve, ma attesissimo cameo. Il produttore, che impersona anche il figlio della straordinaria coppia, è Paolo Rossi, al quale, alla bella età di 49 anni, la madre, in punto di morte, ha rivelato che era il figlio naturale di Raffaele Pisu. A dirigerli, un altro membro della famiglia Pisu, Antonio, alla sua prima fatica cinematografica.
Dopo aver letto nei titoli di testa che Nobili bugie ha ricevuto il sostegno ministeriale… dello Stato libero di Bananas, inizia il film
Il Duca Pier Donato Maria Enzo Martellini, ossia Raffaele Pisu, è un nobile che ha contribuito a scialacquare l’ingente patrimonio degli antenati. Oltre a non abbassarsi a lavorare, il duca gira in sedia a rotelle, fermamente convinto che la forza di gravità sia una faccenda poco elegante. Nel suo palazzo di Sasso Marconi vivono la moglie e il figlio Jean-Jacques, oltre ai domestici mai pagati e quindi decisamente mal disposti. Nel 1944 una famiglia di ebrei è disposta a cedere un piccolo patrimonio di lingotti d’oro per rifugiarsi a Palazzo Martellini. Sfortunatamente per il duca Pier Donato, la guerra finisce e la sua speranza di lucrare sulla famiglia in fuga svanirebbe se non ricorresse alle nobili bugie per nascondere la verità.
Un film che Raffaele Pisu ha definito un “cinetortellino“, visto che è girato a Bologna ed è divertente.
Viste le premesse è bene non attendersi troppo da questo film,
salvo che dagli attori principali, che sono due vere e proprie icone. Professionisti seri e impeccabili, maestri nella recitazione. Un film che va visto, prima di tutto, per affetto. Poi speriamo anche di divertirci.