Nebula non è il primo progetto del motion designer polacco Marcin Nowrotek, ma sicuramente il più ambizioso. Occupandosi di grafica e, in particolare, di “grafica in movimento”, Nowrotek ha realizzato molte sigle, spot pubblicitari e anche una breve animazione. Stavolta ha voluto fare di più.
Se state pensando a film sul jazz come, per citare il più famoso e recente, Whiplash, siete decisamente sulla via sbagliata. Il risultato non è di quelli che ci si aspetta. Innanzitutto, non abbiamo un ragazzino che vuole diventare un grande batterista jazz. A dire il vero non abbiamo proprio un protagonista. Volendo, non c’è neanche una storia. L’unica cosa, senza dubbio presente, è la musica.
Quella che potremmo chiamare la nostra protagonista è Sleepwalker, brano jazz di Maciej Obara, sassofonista e compositore polacco. Se pensate che per protagonista si intende che la composizione riveste un ruolo importante come sottofondo musicale, vi sbagliate di nuovo. È la musica a essere la star indiscussa del film.
Per ascoltare il brano: MaciejObaraQuartet
Nowrotek si è infatti servito di una tecnica insolita, almeno per i film. Per girare le scene non ha usato le tradizionali telecamere, bensì si è affidato ai sensori Kinect. Questo termine probabilmente non è nuovo agli amanti di video giochi. Per chi invece non lo sapesse, il Kinect era stato inizialmente ideato da Microsoft per rendere ancora più coinvolgente la Xbox 360. Questi sensori permettono di usare il proprio corpo per, in questo caso, entrare nella partita. Non si ha più bisogno di joystick, ora semplicemente muovendosi si riesce a controllare il gioco. In che modo? Il sensore registra i movimenti del corpo nelle tre diverse dimensioni e le elabora in tempo reale.
Sicuramente molto innovativo, ma cosa c’entra con Nebula?
Ebbene, il regista, utilizzando questi sensori, ha ripreso non solo la performance dei musicisti, ma anche le note emesse dai loro strumenti, rendendoli un’unica cosa. Il pianista si confonde con il suo pianoforte, il sassofonista si trasforma nelle note che sta suonando, il batterista viene risucchiato dai vortici dei suoni emessi dai piatti.
Come ci dice Nowrotek:” Nebula è un esperimento finalizzato a unire due correnti diverse. Da una parte la filosofia documentaristica dei Lumière e, dall’altra, l’approccio fantastico al cinema del regista George Méliè”. Nebula, infatti, riesce a riflettere la realtà nel modo più accurato e realistico possibile. Ma, il risultato ha, allo stesso tempo, un gusto fantastico.
Il progetto è sicuramente affascinante. In pochissimo tempo, e non con un film di due ore, il regista riesce davvero a realizzare il suo progetto iniziale: un film sul jazz. Che in realtà è molto di più. Sono le note jazz che prendono forma e, per la prima volta, diventano protagoniste assolute.
Possibile pensare che questa tecnica tornerà a essere usata in futuro per creare un nuovo modo di fare film, più sperimentale e forse anche più surreale.