Arriva al cinema il 25 aprile Nato a Casal di Principe, nato dall’omonimo libro di Amedeo Letizia
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Presentato a Venezia nella sezione “Cinema nel Giardino”, il film di Bruno Oliviero racconta una storia autobiografica in cui non vi sono eroi, ma persone comuni, impotenti di fronte alla realtà che si trovano a dover affrontare
Amedeo Letizia, negli anni ’80 era a Roma per intraprendere la carriera di attore; improvvisamente è costretto a tornare a Casal di Principe perché suo fratello Paolo è scomparso. Non si sa niente per certo, o meglio, si sa ma non si vuole dire. Il fratello è stato rapito e, probabilmente ucciso, dalla camorra. Amedeo non si rassegna e, insieme al cugino, si mette alla ricerca dei colpevoli. Non senza scontrarsi con i genitori, impotenti davanti alla disgrazia.
“Avevo l’esigenza di scrivere questa storia – dice Letizia – il rapimento di una persona è sempre una cosa terribile, hai sempre la speranza che torni, non sai se è viva o morta e non fai pace col dolore. Paolo rimaneva in un limbo, nessuno ne parlava più, non c’erano foto in casa, quindi scriverne è stata una sorta di autoanalisi”.
La camorra c’è, ma non è il fulcro del film, come ci si potrebbe immaginare. C’è, piuttosto, il calvario di una famiglia impotente dinanzi a un evento tragico
Il film ricostruisce la storia stessa, dal punto di vista dei deboli, mettendo in luce lati che, perfino chi ha vissuto la tragedia, non era riuscito a mettere a fuoco nel momento dell’evento. “Più che la violenza volevo mettere in luce l’aspetto poetico delle persone che subiscono una cosa simile. Persone che non sono eroi, che diventano vittime di questa violenza e che si devono comunque rialzare. Questo film alla fine racconta più una storia di resistenza civile“. Dice il regista Bruno Oliviero.
Al cast hanno partecipato anche i genitori e le sorelle di Paolo, il che ha dato un particolare effetto di autenticità che ha aiutato anche gli attori a calarsi nella parte.
Il finale del film non è stato scritto
Alessio Lapice, che interpreta Amedeo e che già aveva recitato in Gomorra, in un monologo improvvisato, racconta cos’è la camorra, in un linguaggio semplice, fatto da un ragazzo qualsiasi che sopporta una situazione per la quale non ha modo di far nulla. Giusto per tornare alla realtà, per sapere la verità sul caso di Paolo si è dovuto aspettare il 2014.
Il film è stato anche il pretesto per dar vita all’Accademia di Recitazione ”Paolo e Leonardo Letizia”, che sarà diretta da Massimiliano Gallo, che interpreta il padre nel film di Bruno Oliviero. Lo ha annunciato in conferenza stampa il sindaco di Casal di Principe, Renato Franco.