Napoleon (Id.)
Regia: Ridley Scott; soggetto e sceneggiatura: David Scarpa; fotografia: Dariusz Wolski; scenografia: Arthur Max; costumi: David Crossman, Janty Yates; effetti speciali: Neil Corbould, Joseph DiValerio, Javier Menéndez; musiche: Martin Phipps; montaggio: Sam Restivo, Claire Simpson; interpreti: Joaquin Phoenix (Napoleone Bonaparte), Vanessa Kirby (Giuseppina di Beauharnais), Tahar Rahim (Paul Barras), Ben Miles ( Caulaincourt), Paul Rhys (Talleyrand), Sinéad Cusack (Letizia Bonaparte), Matthew Needham (Luciano Bonaparte), Youssef Kerkour (Davout), Edouard Philipponnat (Alessandro I di Russia), Miles Jupp (Francesco I d’Asburgo), Sam Troughton (Maximilien Robespierre), Catherine Walker (regina Maria Antonietta), Rupert Everett (Sir Arthur Wellesley); produzione: Ridley Scott, Joaquin Phoenix Mark Huffam, Kevin J. Walsh, Aidan Elliott per Apple Studios, Latina Pictures, Scott Free Productions, Columbia Pictures; origine: USA/Regno Unito – 2023; durata: 158′.
Trama
Parigi,1793. Maria Antonietta, regina di Francia, sale sul patibolo e viene ghigliottinata. All’esecuzione assiste un giovane ufficiale d’artiglieria, Napoleone Bonaparte. Convocato sul posto, egli riceve l’ordine di condurre l’assedio di Tolone. La città fortificata è in mano alla flotta inglese e la neonata Repubblica è in pericolo. Ottiene carta bianca e decide di giocarsi tutto con un colpo di mano notturno. Riesce nell’impresa e viene promosso generale di brigata sul campo. Ad una festa incontra Giuseppina di Beauharnais, da poco vedova e ne rimane ammaliato. I due iniziano a frequentarsi e si sposano.
Ritroviamo poi il generale Bonaparte in Egitto, il filo conduttore sono le lettere che egli scrive all’amata moglie, che però lo tradisce. Avvertito dal fratello, Napoleone, folle di gelosia, abbandona la campagna, lasciando il comando della spedizione e riparte per la Francia in segreto. Al suo ritorno litiga con Giuseppina al punto di sbatterla fuori di casa, ma poi i due si riconciliano per evitare lo scandalo. Intanto Bonaparte è costretto ad affrontare l’accusa di diserzione, davanti al Direttorio, che ora governa la Francia.
D’accordo con Sieyès, che lo fa assolvere, Napoleone, appoggiato dal popolo come eroe di guerra, con un colpo di mano spodesta il Direttorio e costringe con le armi il Consiglio dei Cinquecento – svuotato dagli oppositori – a votare l’instaurazione di un triumvirato con lui Primo Console. Presto gli altri due consoli si fanno da parte e Napoleone viene nominato console a vita. Scrive allora alle altre potenze europee, cercando alleanze contro l’Inghilterra ma viene ignorato e deriso. Nel 1804, alla presenza del Papa s’incorona Imperatore dei Francesi e parte per la Germania, dove dovrà affrontare la coalizione degli eserciti di Russia, Prussia e Austria. Ad Austerlitz trionfa e costringe l’imperatore d’Austria a riconoscerlo come suo pari.
Tornato in patria, l’assenza di un erede per quella che ormai è una monarchia lo tormenta. Giuseppina non resta incinta e, nonostante egli sia ancora innamorato di lei, divorzia per sposare un’arciduchessa austriaca, dopo che le trattative con il giovane Zar Alessandro per sposare una delle sue sorelle sono fallite. Lo Zar, che in un primo momento aveva accettato il blocco navale imposto da Napoleone per isolare l’Inghilterra, con l’intento di spartire l’Europa tra Francia e Russia lo tradisce in favore degli inglesi.
Inizia la campagna di Russia, l’esercito francese, a prezzo di numerose perdite, vince la battaglia di Borodino e giunge a Mosca, ormai deserta. L’esercito dello Zar si ritira, evitando lo scontro e punta a tagliare la linea dei rifornimenti ai soldati di Bonaparte, che è costretto a ripiegare controvoglia. L’inverno russo decima l’armata, impreparata al rigido clima e tormentata da diserzioni e malattie. L’Imperatore è costretto a tornare in Francia. Dopo la sconfitta le potenze europee lo inducono a firmare l’abdicazione, concedendogli l’isola d’Elba come rifugio. Dall’Elba gli giunge notizia che lo Zar corteggia Giuseppina.
Sfugge alla sorveglianza e ritorna in Francia, approdando a Marsiglia. La notizia della sua fuga getta nel panico l’Europa. Napoleone marcia verso Parigi e le truppe realiste di Luigi XVIII gli sbarrano il passo. Napoleone si presenta a loro e li arringa: spareranno contro il loro Imperatore? I soldati abbassano le armi e lo acclamano. Napoleone, tornato a Parigi corre da Giuseppina, ma la trova già morta. Affranto, scrive ai suoi nemici: vuole la pace e si accontenta di regnare sulla Francia. Non gli credono. Una nuova coalizione si forma contro di lui e i primi nemici a minacciare la Francia sono gli inglesi e i prussiani, acquartierati in Belgio.
Napoleone mette insieme un’armata di 100.000 uomini, vince una battaglia e crede di aver sbaragliato i prussiani. Intanto l’esercito inglese, guidato dal Duca di Wellington accetta lo scontro a Waterloo. Napoleone riceve la notizia che i prussiani si sono riorganizzati e stanno marciando a tappe forzate per raggiungere gli inglesi: in questo caso l’esercito francese sarebbe in inferiorità numerica. Napoleone esita: il clima è sfavorevole. Alla fine si decide ad attaccare e lo scontro infuria, ma i rinforzi prussiani arrivano e decidono la battaglia e il destino dell’Imperatore.
Sull’isola di Sant’Elena, Napoleone ricorda i suoi successi. Interroga due ragazzine che giocano alla guerra: sanno chi è? Lo ignorano, la storia è scritta dai vincitori. Napoleone beve da un bicchiere e si accascia, morto. È il 5 maggio 1821. Sullo schermo scorre l’elenco dei morti causati dalle guerre napoleoniche: sono oltre tre milioni.
Napoleon: una Waterloo per Ridley Scott?
Un kolossal, nel vero senso della parola. Fotografia, scenografia, costumi sono tutti di prim’ordine. Scott si affida a David Scarpa per la sceneggiatura e si affretta a girare scene spettacolari, affastellando i soliti errori storici imbarazzanti (due evidenti già dal trailer: Napoleone non ha assistito all’esecuzione di Maria Antonietta e non ha mai cannoneggiato le Piramidi). A chi glieli fa notare il bizzoso regista risponde: “Fatevi una vita”. Sorvoliamo allora, lasciando ad altri gli elenchi e analizziamo il film.
I protagonisti sono Joaquin Phoenix/Napoleone e Giuseppina/ Vanessa Kirby. Phoenix è un fuoriclasse, senza dubbio, ma in questo film ha una perenne espressione truce e nella caratterizzazione del personaggio appare privo di carisma, a tratti caricaturale e il trucco non lo aiuta. La vicenda si svolge nel corso di 30 anni e quello che cambia è solo la pettinatura: una scelta del regista per far capire che il personaggio è immortale? Mah.
Vanessa Kirby è bella e seducente e il suo aspetto non muta se non per gli abiti: un’androide di Blade Runner. Si dice che Scott avesse inizialmente pensato a Jodie Comer per la parte, ma un’attrice tanto più giovane di Phoenix (La Kirby già ha tredici anni in meno), quando Giuseppina dovrebbe essere più vecchia avrebbe forse sfigurato.
Ridley Scott riduce al minimo i comprimari, lasciando molto spazio al rapporto di coppia (fatto di dialoghi, scritti da David Scarpa, spesso inconsistenti e a tratti ridicoli del tipo: “Tu non resti incinta! E tu sei grasso!”) tra i due protagonisti. Intanto salta da una battaglia all’altra e solo le scritte sullo schermo ci permettono di seguire la cronologia degli eventi in un film caotico e totalmente privo di tensione epica, nonostante il dispendio di uomini e mezzi.
Con un budget di 200 milioni di dollari si poteva fare molto meglio, speriamo che la versione Director’s Cut di Napoleon che uscirà su Apple TV+ (l’annuncio così anticipato sembra una precauzione per scusare i difetti della versione attuale) colmi qualche buco di trama e approfondisca, almeno in parte, i personaggi.