Il 3 aprile si sono tenuti i funerali di Luigi De Filippo, figlio di Peppino, nipote del grande Eduardo Scarpetta.
Luigi De Filippo è morto a Roma il 31 marzo, all’età di 87 anni. Al funerale, tenutosi il 3 aprile, sono stati tanti gli attori, registi e amici che si sono presentati per omaggiare l’amato attore napoletano con un ultimo saluto. Tra questi Pippo Baudo, amico dell’attore, che lo ricorda con grande affetto: “Il teatro era la sua casa naturale, ha fatto sforzi fisici enormi per recitare fino alla fine. Come diceva spesso, la gioia dell’applauso era la sua medicina“.
Luigi De Filippo aveva una storia unica
Debutta giovanissimo, a 21 anni, nella compagnia teatrale di suo padre Peppino e, nello stesso anno, in un film diretto da suo zio Eduardo, Filumena Marturano dove interpreta uno dei figli di Filumena, al fianco di sua zia Titina. Nato in una famiglia di attori, era impossibile che la sua vita non fosse interamente dedicata alle scene. La sua vera passione fu, fin da principio, il teatro, ma ha avuto al suo attivo anche una trentina di film e una decina di serie televisive.
La predisposizione alla recitazione nasceva da una famiglia più unica che rara
Il capostipite era, infatti, il celeberrimo commediografo e attore Eduardo Scarpetta che sposò, nel 1876, Rosa De Filippo, da cui ebbe due figli: Domenico (riconosciuto da Scarpetta, ma probabilmente nato da una relazione della moglie con Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia) e Vincenzo. Dalla maestra di musica Francesca Giannetti ebbe Maria, che adottò in seguito. E questi sono i figli che portarono il cognome Scarpetta. Poi Eduardo iniziò una lunga relazione con Luisa De Filippo, nipote della moglie Rosa, e nacquero Eduardo, Peppino e Titina. Tanto per non farsi mancar nulla iniziò una terza relazione anche con la sorellastra della moglie, Anna De Filippo, dalla quale ebbe Eduardo (che per problemi di omonimia scelse il nome d’arte di Eduardo Passarelli) e Pasquale. E questi sono quelli che portarono il cognome De Filippo. Nessuno dei figli di Eduardo Scarpetta, né gli Scarpetta, né i De Filippo, rimase estraneo al mondo del teatro.
Figlio e nipote di cotanta stirpe fu Luigi, l’unico della terza generazione degli Scarpetta-De Filippo a seguire le orme degli illustri avi.
Nel 1978 abbandonò la compagnia paterna per fondarne una propria, che metteva in scena, oltre alla sterminata produzione familiare, anche opere di famosi classici, come Molière, Pirandello e Gogol’ e sue produzioni. Alla recitazione si affiancò il desiderio di insegnare e trasmettere la sua passione alle generazioni più giovani. Un modo “per aiutare a far capire ai giovani l’importanza che rivestono l’Arte, la Cultura e il Teatro, non solo come manifestazioni artistiche ma anche come momento di riflessione e quindi di formazione“, come soleva dire. Nel 2011 divenne direttore del Teatro Parioli di Roma che, da allora, si chiamò “Teatro Parioli-Peppino De Filippo”.
Nonostante il suo amore assoluto per il teatro, Luigi De Filippo si cimentò anche sul grande schermo
Nel cinema, suo padre Peppino giocava alla pari nientemeno che con Totò; Luigi, da parte sua, recitò in molti film negli anni ’50 e ’60, soprattutto nel genere della Commedia all’italiana. Lavorò con registi importanti, come Mario Soldati, Steno, Nanni Loy, Sergio Corbucci e con i più grandi attori italiani dell’epoca.