Ogni forma d’arte, di letteratura, di musica deve nascere nel sangue del nostro cuore.
L’arte è il sangue del nostro cuore
–Edvard Munch
Munch è, indubbiamente, uno dei pittori più celebri di tutti i tempi ma, allo stesso tempo, è anche uno dei meno conosciuti.
Oslo, l’antica Kristiania, segna una svolta per la conoscenza dell’artista con il nuovo museo dedicato a Munch. Inaugurato nell’ottobre 2021 questo spettacolare grattacielo sul fiordo della capitale norvegese è pensato per ospitare l’immenso lascito del pittore alla sua città.
Uno straordinario patrimonio che ci offre una visione d’eccezione della mente, delle passioni e dell’arte di questo genio del Nord.
Munch. Amori, fantasmi e donne vampiro
In vista dei 160 anni dalla nascita di Munch, che cadranno nel 2023, il docufilm Munch. Amori, fantasmi e donne vampiro, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, diretto da Michele Mally, che firma la sceneggiatura con Arianna Marelli, getta una nuova luce su Edvard Munch, un uomo dal fascino profondo e misterioso, un precursore e un maestro per tutti coloro che vennero dopo di lui.
Ma è anche un viaggio attraverso la Norvegia di Munch, alla ricerca delle radici e dell’identità di un artista universale, che ci invita a interrogarci sul tema principale del suo multiforme lavoro: la sua idea di Tempo.
L’appuntamento nelle sale (elenco a breve su nexodigital.it) sarà per i prossimi 7, 8 e 9 novembre.
Sinossi Munch. Amori, fantasmi e donne vampiro
Dopo un primo sguardo alla casa di Edvard Munch (1863-1944) ad Åsgårdstrand entriamo nel vivo della sua storia che verrà raccontata in una notte d’inverno, davanti ad un focolare, da una giovane donna (l’attrice Ingrid Bolsø Berdal, nota al grande pubblico per la serie Westworld), che legge ai bambini una fiaba norvegese.
Siamo nel mondo del Grande Nord, dove i venti parlano, gli orsi trasportano le ragazze sulla schiena, i troll lanciano incantesimi malvagi.
La favola di Edvard Munch si conclude presto con la morte di sua madre, seguita da quella della sorella Sophie e dalla devastante depressione del padre. Tutto ciò lascerà segni profondi nell’artista.
Come racconta la sua biografa Sue Prideaux, Munch visse ottant’anni travagliati, tra problemi psichiatrici, alcolismo e isolamento.
Eppure, la lettura psicoanalitica della sua opera non basta. I lasciti di Munch sono troppo potenti.
Storici dell’arte come Jon-Ove Steihaug, Direttore del Dipartimento Mostre e Collezione del Museo MUNCH di Oslo, Giulia Bartrum, per decenni curatrice del British Museum, e Frode Sandvik, curatore del Kode di Bergen, analizzano i temi e le ossessioni della sua opera, ma anche le sue abilità artistiche e le diverse tecniche che ha utilizzato.
La ricerca di Munch sull’animo umano e il suo tentativo di tradurre le emozioni su tela o carta trovano corrispondenza con le tecniche sperimentali che ha scelto di adottare, rendendo così le sue opere, come spiega la restauratrice Linn Solheim, estremamente fragili.
Come spiega il Direttore del Museo MUNCH Stein Olav Henrichsen:
“Gli artisti sono sempre in opposizione al proprio tempo, anche se – guardando indietro – li consideriamo rappresentativi di un particolare periodo della Storia.”
Anche il complesso rapporto di Munch con le donne non può essere spiegato solo a partire dalle vicende biografiche, come la burrascosa relazione con Tulla Larsen, l’amante che sparò a Edvard durante una lite.
Tulla era solo una delle Donne Vampiro che Munch incontrò durante la sua vita. Per lui, trauma e arte, desiderio e tormento si fondono costantemente in un’intensa riflessione sulla donna: questa sirena ed enigmatica sfinge che attrae e spaventa l’uomo, come ha sottolineato anche la scrittrice Gunnhild Øyehaug.
Nel docufilm emergono anche i legami più intimi con i paesaggi del Nord e i suoi colori vividi. Risuonano nelle composizioni di Edvard Grieg, che trascorreva le sue estati nella natura della collina di Troldhaugen a Bergen.
Lui ha saputo ricreare la sensazione del trovarsi a casa, come ci trasmette anche il pianista Leif Ove Andsnes.
Ma ancora – come suggeriscono gli storici dell’arte Elio Grazioli e Øivind Lorentz Storm Bjerke – in questa continua ripetizione, così come negli esperimenti visivi attraverso il cinema e la fotografia, possiamo trovare la chiave per entrare nel Tempo di Munch. Ciò che resta è una richiesta di salvezza, una sorta di apertura agli spiriti, ai fantasmi che aleggiano intorno a noi, con Molecole più leggere e inconsistenti. A oriente del sole, a occidente della luna.
Trailer
A guidarci attraverso la storia di Munch troviamo, inoltre, gli interventi di Erik Höök, Direttore dello Strindbergsmuseet di Stoccolma, Siri Kval Ødegård, Soprano e Imprenditrice, Carl-Johan Olsson, Curatore Pittura del XIX secolo al Nationalmuseum di Stoccolma, e la colonna sonora del film, che comprende brani di repertorio, tra cui quelli del compositore e organista norvegese Iver Kleive.
Il musicista e compositore Maximilien Zaganelli (Hermitage. Il potere dell’arte, Maledetto Modigliani) ha invece scritto le musiche originali del film, che saranno contenute nell’album Munch. Love, ghosts and lady vampires – Music insipired from the film, in uscita a novembre su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe Digital.
La Grande Arte al Cinema
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. È distribuita con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
Programma de La Grande Arte al Cinema – Autunno 2022
3, 4, 5 ottobre
Tiziano. L’impero del Colore
7, 8, 9 novembre
Munch. Amori, fantasmi e donne vampiro
28, 29, 30 novembre
Botticelli e Firenze. La nascita della Bellezza