Most dangerous game è una nuova serie Tv thriller lanciata da Quibi, un’emergente piattaforma streaming creata da Jeffrey Katzenberg che ha come novità principali il caricamento di film e serie divisi in puntate di massimo 10 minuti e la fruizione disponibile esclusivamente su smartphone. Tra i pionieri di quest’iniziativa troviamo nomi come Leonardo Di Caprio e il regista Guillermo del Toro (La forma dell’acqua; Il labirinto del fauno). Infatti anche Most Dangerous Game sarà spezzettata in circa sei episodi e verrà lanciata il 6 Aprile, stessa data in cui uscirà anche la piattaforma stessa.
Protagonisti di Most dangerous game saranno il premio oscar Christoph Waltz (Bastardi senza gloria; Django Unchained) e Liam Hemsworth (Hunger Games); troveremo dunque Hemsworth coinvolto di nuovo in un gioco mortale.
L’attore infatti interpreta Dodge Maynard, un uomo in fin di vita che vuole trovare un modo per prendersi cura della moglie (interpretata da Sarah Gadon) incinta prima della sua morte. Inizia a pensare a tutte le strategie possibili fin quando non incontra Miles Sellers (Christoph Waltz), un uomo misterioso che gli offre ben 24,5 milioni di dollari. A quali condizioni? Beh, Dodge dovrà passare un giorno intero sfuggendo a degli assassini che gli daranno la caccia e tenteranno di ucciderlo. Se riuscirà a sopravvivere, potrà avere quella somma ingente di denaro. In preda alla disperazione, l’uomo accetterà ed il resto è tutto da vedere.
https://youtu.be/Icv7FGqZCuA
Il cast include anche Natasha Liu Bordizzo (The Society), Billy Burke (Revolution), Aaron Poole (Copper), Christopher Webster (Turn: Washington’s Spies), Jimmy Akingbola (Arrow) e Zach Cherry (YOU).
Most Dangerous Game è ideata da Nick Santora (creatore di Scorpion e sceneggiatore per I Soprano, Lie to me, Preason Break) e diretta da Phil Abraham (Mad Men).
C’è da considerare che, come detto prima, sarà possibile vedere la serie (che promette molto bene) solo da smartphone, potrebbe essere controproducente un passo del genere? E’ in arrivo un tassello in più per la rivoluzione dello streaming? Di sicuro ci sarà un largo dibattito tra gli “apocalittici e integrati”.