Restano ancora avvolte nel mistero le cause della morte di Lisa Sheridan
È morta a soli 44 anni, l’attrice Lisa Sheridan, celebre per un ruolo che aveva interpretato nella serie tv CSI. Il cadavere è stato ritrovato lunedì mattina nella sua casa di New Orleans, negli Stati Uniti. A dare la notizia il settimanale americano People, seguito da Mitch Clem, manager dell’attrice anche di Invasion, Legacy e FreakyLinks.
Resta fitto il mistero sulle cause, infatti al momento si sa ancora poco su questa assurda e prematura scomparsa, ma Clem ha escluso l’ipotesi del suicidio: “Le cause non sono state ancora rese note, stiamo aspettando notizie dai coroners ma la famiglia ha inequivocabilmente allontanato questa ipotesi. Qualsiasi voce su questo argomento è totalmente infondata” ha sottolineato con forza.
Molti i messaggi di dolore e cordoglio da parte dei suoi amici nell’ambiente hollywoodiano, tra i quali ce n’è uno che colpisce e lascia qualche spunto di riflessione: “Era una parte centrale della mia vita. Bellissima ed incredibilmente talentuosa. Irradiava energia. Negli ultimi anni aveva vissuto troppi momenti bui” scrive su Instagram il regista Michael Dunaway, suo caro amico, che conclude: “La sua anima ha vissuto giorni bui nell’ultimo periodo“.
Ma ce n’è anche un altro, molto intenso e personale, scritto su Facebook direttamente dall’attrice Donna D’Errico (famosa in Italia per aver recitato la parte della bagnina Donna nel telefilm Baywatch) dedicato all’amica e collega scomparsa:
“Ho appena ricevuto la notizia che la mia cara amica, l’attrice Lisa Sheridan, è morta. È stata ritrovata lunedì mattina. Io sono seduta qui stordita. Io e Lisa abbiamo girato un film insieme 5 anni fa (Only God can) e siamo diventate amiche dopo la fine delle riprese. È così raro trovare anime gentili come le sua in questa industria, in questa città… anche in questo mondo”.
Naturalmente anche la redazione di iCrewPlay Cinema si unisce al cordoglio di questa bella e brava attrice. Queste morti, ogni volta, devono farci riflettere su quanto possano essere tutt’altro che luccicanti le vite di chi vive sotto i riflettori.