Il terzo episodio di Moon Knight ci porta tra le meraviglie dell’Antico Egitto. Come preannunciato dal finale dell’episodio precedente, il protagonista si trova nella patria di Khonshu e qui sono presentati alcuni membri dell’Enneade. Dalle pagine di Marvel Tales #96 del 1950, l’Enneade è un gruppo di personaggi basato sulle antiche divinità egizie, conosciuti nell’Universo Marvel come dèi Eliopolitani; nei fumetti vivono in una dimensione tascabile chiamata Eliopoli Celeste (detta anche Altrovuoto o Othervoid), collegata alla Terra da un ponte interdimensionale, il Percorso degli Dèi, che porta direttamente alla Necropoli di Giza.
Come nei fumetti, anche nel MCU la cosmologia di divinità si espande, dopo Thor, Eternals e aspettando Thor: Love and Thunder. In Moon Knight abbiamo visto i seguenti dei egizi:
Osiride, il Dio della Morte e dell’Oltretomba e fratello di Seth; la sua versione Marvel è stata creata da Roy Thomas, Bill Mantlo e Sal Buscema nel 1975 per Thor #239;
Hathor, la Dea Leonessa, Dea della Guerra e della Distruzione, sui fumetti Marvel è stata creata da Steve Englehart e Don Heck in Avengers #112 del 1973; Hathor-Sekhmet è stata già menzionata da T’Challa (Chadwick Boseman) in Captain America: Civil War poiché oltre a essere la figlia di Amon-Ra è anche sorella e rivale di Bast, la dea pantera che protegge il Wakanda;
Horus, il Dio della Giustizia e della Punizione, figlio di Osiride e Iside, nei fumetti ha incontrato Thor e ha partecipato alla Cerimonia della Rinascita, rituale che consisteva nella reincarnazione di Odino in Atum-Ra;
Tefnut, figlia di Atum e gemella di Shu e Dea della Pioggia e dell’Umidità;
Isis, figlia degli dèi Geb e Nut, come Dea della Fertilità, della Magia e della Maternità, ha insegnato agli egizi l’arte della medicina e della domesticazione.
Prima di Moon KnightOscar Isaac aveva già interpretato un personaggio Marvel che si reca nella Piramide di Giza: En Sabah Nur, ovvero Apocalisse in X-Men – Apocalypse di Bryan Singer.
Altre identità e omaggio a Gaspard Ulliel in Moon Knight
Nei primi minuti dell’episodio Marc scopre di aver ucciso i seguaci di Arthur Harrow (Ethan Hawke) che stava affrontando, ma né lui né Steven Grant sono responsabili di ciò: si apre la strada per la terza personalità del protagonista, Jake Lockley. Nei Marvel Comics quest’ultimo è sempre stato rappresentato come un tassista molto informato con numerosi contatti con spie, ma ultimamente ha dimostrato di essere anche la personalità più violenta, colpevole addirittura di nascondere le sue mosse a Marc.
Rufino Estrada, l’identità fittizia che Layla suggeriscpropone a Marc prima di incontrare Mogart, è un simpatico riferimento al vero cognome di Oscar Isaac, ossia Óscar Isaac Hernández Estrada. Il terzo episodio di Moon Knight omaggia lo scomparso Gaspard Ulliel che interpreta Anton Mogart: creato da Dough Moench e Bill Sinkiewicz nel 1981, l’alter ego di Midnight Man è un nemico dell’emissario di Khonshu e un ladro specializzato in furti di grandi opere d’arte. Nel discorso in lingua originale tra Layla, Marc e Anton, si fa riferimento al passato che lega la donna e il ladro a Madripoor, città capitale della criminalità nel mondo Marvel, già apparsa in The Falcon and the Winter Soldier.
Infine, nell’ultimo episodio trasmesso di Moon Knight assistiamo a un errore sul set. All’incirca all’ottavo minuto alcuni fan attenti hanno notato che nell’inquadratura appare un cameraman che riprende la scena da un altro punto di vista. Si tratta di una frazione di secondo, ma a pochi spettatori non è sfuggita e hanno subito diffuso la sequenza.