Si avvicina Halloween e, come ormai da qualche anno, a Taranto arriva Monsters. È tutto pronto, infatti, per la sesta edizione del Taranto Horror Film Festival, che si va attestando tra i più importanti festival di genere del Paese. Dal 24 al 29 ottobre, la selezione prevede oltre 30 titoli in proiezione, provenienti da tre continenti, fra lunghi, corti, prime nazionali, anteprime, più talk e ospiti internazionali.
Monsters- Taranto Horror Film Festival, il programma
La manifestazione è organizzata dall’associazione Brigadoon – Altre storie del cinema e si terrà dal 24 al 26 ottobre al Savoia Cityplex e dal 27 al 29 ottobre a Spazioporto. Ogni giornata le proiezioni cominceranno alle ore 18 e saranno tutte a ingresso libero.
È confermato il concorso internazionale dedicato a lungometraggi e cortometraggi, con premi assegnati da giurie qualificate, che era stata la grande novità della scorsa edizione. Oltre ai lungometraggi (sette film in anteprima nazionale) e ai cortometraggi (quindici lavori, provenienti da undici Paesi), si aggiunge quest’anno la nuova sezione competitiva Off Horror, dedicata a opere più sperimentali e di ricerca, con quattro titoli in selezione.
È evidente come Monsters intenda puntare sempre più su un ventaglio di titoli inediti, che restituiscano la vitalità e la ricchezza tematica e di contenuti dell’horror. Davide Di Giorgio è il direttore artistico del festival, Massimo Causo ne è il presidente. Al seguente link è possibile scaricare il programma completo: https://monsterstarantohorror.com/monsters-6-2023/programma/.
La sezione Nuove tendenze, attenta alle novità, proporrà sei lungometraggi: Almamula, di Juan Sebastián Torales, coprodotto da Argentina, Francia e Italia, è un racconto d’atmosfera sul conflitto tra conservatorismo e superstizione, tra spiritualità e passione carnale; il giapponese Best Wishes to All, di Yuta Shimotsu, è una parabola ipnotica sulla ricerca della felicità come chiave necessaria per l’acquisizione della consapevolezza circa la crudeltà del mondo; l’americano Black Mass è il folgorante esordio alla regia della scream queen Devanny Pinn, presentato in prima nazionale e che rievoca le gesta del serial killer Ted Bundy, con stile controllatissimo e una morale che si allunga ai giorni nostri e alle conflittualità di genere.
Dalla Norvegia arriva Good Boy di Viljar Bøe, che parte come un bizzarro racconto sulla nascita di una coppia, ma diventa un apologo beffardo sulla sopraffazione reciproca, incarnato dal terzo membro della famiglia, un cane che non è propriamente tale; Moon Garden (prima nazionale) di Ryan Stevens Harris, artista, montatore e già tecnico del suono per Roland Emmerich, è al contrario una favola nera che recupera il gusto anni Ottanta di un cinema “analogico”, girato interamente su pellicola scaduta e con un piacere visivo che ricorda le opere di Steven Spielberg, Tim Burton e Guillermo del Toro.
Infine ancora dagli Stati Uniti c’è New Life (anch’esso in prima nazionale) diretto da John Rosman, il film rilegge il filone batteriologico attraverso le storie di due donne: una in fuga dopo aver contratto il virus, l’altra incaricata di catturarla. Le loro storie si legano indissolubilmente, mentre la posta in gioco dell’inseguimento si eleva a proporzioni apocalittiche.
Per quanto riguarda, invece, il concorso cortometraggi si spazia dalla conservazione dei corpi alla caccia alle streghe, dall’invasione aliena al body horror, passando per lavori di animazione e tanto altro.
I titoli in gara sono: Aracne di Cremance, Bookworm di Javier Yañez, La caccia selvaggia di Gianmaria Pezzato, Crappy Christmas: Operation Christmas Child di Jürgen Kling, Dedication di Selina Sondermann, Greed & Gore di Adam Kirkey, Keykavoos di Hamed Asgharzadeh Marghmaleki, The Lovers di Carolina Sandvik, Mantra di Stef Meyer e Pascal Bourelier, Power Signal di Oscar Boyson, Rain, Rain, Go Away di Sebastiano Pupino, Red Rabbit di Rory Kerr, Reginetta di Federico Russotto, Total Liquidation di Ugo De Gregorio, Luis Patard e Andoni Maury, White Ant di Shalini Adnani.
Tra innovazione e ricerca di stili e linguaggi, la sezione Off Horror proporrà invece il visionario mediometraggio sudcoreano The Fifth Thoracic Vertebra, di Syeyoung Park, dove tutte le promesse, le maledizioni, gli scarti e le attività incompiute quando una relazione finisce si incarnano in una creatura che banchetta con le vertebre delle sue vittime; il mediometraggio giapponese Flashback Before Death, di Rii Ishihara e Hiroyuki Onogawa (proposto in collaborazione con Third Window Films e Fantafestival), è un sogno, una fantasia che trasfigura la storia di fantasmi in un racconto poetico.
L’americano Residency di Winnie Cheung (in prima nazionale) è un racconto metanarrativo sulla ricerca di un collettivo di dieci artiste oltre i limiti, dove l’energia deraglia in un luna park dell’horror; sempre dagli Stati Uniti, infine, Transmission di Mike Hurst (pure in prima nazionale) è un film mosaico basato sul channel-surfing, che diventa palestra di stili e continua ricerca creativa.
Per tutte e tre le sezioni verrà assegnato il premio Monsters per il Miglior Film da altrettante giurie. Quella dei lungometraggi è formata dal regista Karim Ouelhaj (che aveva vinto la scorsa edizione del festival con Megalomaniac), Giulio Sangiorgio, direttore di Film Tv, e Sergio Sozzo, direttore editoriale di Sentieri Selvaggi.
La Giuria Off Horror vedrà invece Luigi Abiusi, poeta, critico e direttore di Registi fuori dagli scheRmi, l’artista tarantina Ezia Mitolo, che è anche l’autrice della locandina di questa edizione del festival, e Florence Saâdi, produttrice belga di Megalomaniac.
La giuria cortometraggi, infine, comprende Francesca Andriani, produttrice della società 10D, premiata con il David di Donatello nel 2021, lo scrittore e sceneggiatore Maurizio Cotrona e l’attore e regista Andrea Simonetti.
Oltre al concorso, non mancheranno i titoli del passato, attraverso il consueto focus sul mostro dell’anno, quest’anno denominato L’ombra del lupo e dedicato al cinema dei licantropi, icone di mutazione, in grado di esprimere bene la complessità interiore ed esteriore dei nostri tempi. Sin dalle origini, infatti, l’Uomo Lupo si è fatto portatore di istanze sui conflitti interni alla famiglia, sulla crisi d’identità delle nuove generazioni e sul dualismo dell’essere umano, diviso tra la sua parte razionale e quella bestiale.
La selezione proporrà quattro titoli, a partire dall’inedito Blackout (in prima italiana e in concorso), che segna il ritorno di un nome fondamentale dell’indie americano come Larry Fessenden. A lui si affianca il capostipite, L’Uomo Lupo del 1941, diretto da George Waggner, prodotto dalla Universal e con l’indimenticabile Lon Chaney Jr. Sarà proposto anche Un lupo mannaro americano a Londra, di John Landis, del 1981 (film di chiusura), uno dei picchi assoluti del filone, manifesto del body horror, ma pure autentica lezione di stile per come mescola a perfezione commedia e horror.
Chiude il focus As boas maneiras, di Juliana Rojas e Marco Dutra, del 2017, sensazionale rilettura contemporanea del mito, presentata al Festival di Locarno, una favola della vita moderna sui temi del desiderio sessuale, della definizione di una famiglia, della metamorfosi del corpo, del classismo sociale.
Ma nella sei giorni tarantina da brividi vi sarà spazio anche per altri eventi, come la terza e ultima parte della docu-serie Il giro dell’horror, di InGenereCinema.com, creata e scritta da Luca Ruocco e diretta da Paolo Gaudio (che saranno presenti a Taranto), dove la challenge prenderà di mira un nome storico del genere, Lamberto Bava, con il consueto stile tra informazione e umorismo, tipico del format.
Il talk Taranto Horror Comics indagherà il rapporto fra la città bimare e le nuvolette “da paura”, alla presenza di Maurizio Cotrona (autore de “La fame” per Ottocervo), Alessio Fortunato (disegnatore di “Dampyr” per Sergio Bonelli Editore) ed Enzo Rizzi, che presenterà in anteprima esclusiva il nuovo Omnibus dedicato al suo celebre personaggio Heavy Bone, il serial killer di rockstar.
La chiacchierata farà da preludio alla proiezione di Dampyr, di Riccardo Chemello, primo tassello del Bonelli Cinematic Universe. Infine il documentario Arrivano i mostri, di Paolo Pisanelli, progetto volto a suscitare un desiderio di cinema nelle bambine e nei bambini delle scuole primarie di Corsano e Tiggiano, e un omaggio al recentemente scomparso William Friedkin, con la proiezione di un gioiello da riscoprire, il cortometraggio I serpenti della notte.
La sesta edizione di Monsters è ideata e organizzata da Brigadoon – Altre storie del Cinema con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero della Cultura, all’interno di Apulia Cinefestival Network 2023, realizzata da Regione Puglia, Apulia Film Commission e ARET PugliaPromozione nell’ambito dell’intervento “Promuovere la Puglia del Cinema 2023” a valere su risorse del POR Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.8. e con la partecipazione del Centro Studi Cinematografici, in partnership con Film Freeway, Blue Velvet, Magnifica Ossessione, Libreria Dickens, Volta la carta, con i festival Vicoli Corti – Cinema di periferia (Massafra), Be Green Film Festival (Crispiano), ToHorror Fantastic Film Fest (Torino), Fantafestival (Roma), Apulia Horror International Film Festival (Gallipoli). Sono media partner Duels e Sentieri Selvaggi.