Mondocane è quello in cui si vivrà in un futuro nemmeno troppo lontano. O forse no? Questo è il taglio drammatico che Alessandro Celli, alla sua prima opera di regia, ha voluto dare con il suo racconto distopico in concorso alla 78esima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Protagonisti della storia sceneggiata da Alessandro Celli e Antonio Leotti, tutta ambientata in Italia, sono Alessandro Borghi e Barbara Ronchi, volti abbrutiti e incattiviti di una Taranto fantasma, teatro di violenza e terrore, terra di nessuno.
Colori scuri ed opachi, atmosfere tetre e post apocalittiche per le prime immagini della pellicola che ha richiesto sette settimane di riprese tra i set di Roma e Taranto e che debutterà al cinema il 3 settembre prossimo, distribuita da 01Distribution e prodotta da Groenlandia e Minerva Pictures con Rai Cinema. Nel cast anche Ludovica Nasti, Josafat Vagni, Dennis Protopapa e Giuliano Soprano.
Testacalda (Alessandro Borghi) è il capo di una gang criminale denominata Le Formiche che vive in una Taranto abbandonata, una terra senza legge e senza società, delimitata dal filo spinato. Le Formiche si contendono il territorio con un’altra banda rivale, tra violenze e soprusi continui. Pietro e Christian, due orfani inseparabili e appena tredicenni coltivano il sogno di entrare a far parte della gang. Pietro, soprannominato Mondocane, ha successo ed entra di diritto nel gruppo, superando ogni prova, mentre la sorte di Christian è ben diversa, viene ridicolizzato, emarginato e chiamato Pisciasotto. Tra i due cambierà tutto.