Adolescenza: una parola che racchiude un mondo di emozioni contrastanti, incomprensioni, senso di inadeguatezza e solitudine. Ognuno di noi si è sentito dire, almeno una volta nella vita, “questi sono i migliori anni della tua vita, goditeli perché non torneranno più”, e chissà per quale motivo la maggior parte di noi avrà pensato “caspita, allora siamo messi bene!”.
Negli ultimi anni, il cinema e le serie tv hanno dato molta attenzione a questa particolare fase della vita, portando però troppo spesso una versione edulcorata, non reale e poco empatica di quello che sono i giovani oggi e soprattutto cosa sentono. È come se una volta giunti alla fase adulta d’improvviso ci scordassimo cosa ha significato per noi essere giovani. Fortunatamente, ci sono anche casi di film e serie tv che invece hanno saputo rendere in modo autentico il vasto mondo di emozioni dell’adolescente medio. Oggi ti presento i film e le serie tv che secondo me hanno saputo raccontare fedelmente l’adolescenza.
The Breakfast Club
Per prima cosa mi è sembrato giusto iniziare con un classico. The Breakfast Club (clicca qui se vuoi acquistare il dvd di The Breakfast Club) è la storia di 5 ragazzi di Chicago costretti a trascorrere tutta la mattina in detenzione. John, Brian, Allison, Claire e Andy all’apparenza non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro: John è considerato il ribelle della scuola, Brian è il classico “secchione” vessato da tutti, Claire è la tipica reginetta della scuola un po’ snob, Allison è the basket case, ossia una ragazza decisamente sopra le righe, e infine Andy, il prototipo dell’atleta popolare.
L’arrogante preside Vernon assegna ai 5 ragazzi un tema da scrivere durante la detenzione, con la seguente consegna: “Chi sono io?”. Una domanda complessa, a cui molti di noi farebbero fatica a rispondere. Dopo un’iniziale chiusura da parte di tutti, con il trascorrere delle ore i ragazzi iniziano pian piano ad aprirsi e a confidarsi: quello che emerge è che in fondo non sono poi così tanto diversi l’uno dall’altro e che tutti sono uniti da situazioni familiari opprimenti e dolorose. È l’inizio di una metamorfosi per ognuno di loro.
Dopo confidenze, scherzi e balli scatenati giunge il momento di scrivere il tema. Brian porterà a termine il compito ma non con il classico tema da studente diligente, bensì con una provocazione:
“Dear Mr. Vernon, we accept the fact that we had to sacrifice a whole Saturday in detention for whatever it was we did wrong. But we think you’re crazy to make us write an essay telling you who we think we are. You see us as you want to see us – in the simplest terms, in the most convenient definitions. But what we found out is that each one of us is a brain, an athlete, a basket case, a princess and a criminal…Does that answer your question? Sincerely yours, the Breakfast Club”
Sex Education
Il protagonista della serie è Otis Milburn, un adolescente britannico costretto a vivere con l’ingombrante madre Jean, una nota sessuologa. Otis si sente oppresso dalla pedante presenza della madre, ma allo stesso tempo si rende conto di essere estremamente ricettivo verso le problematiche altrui, soprattutto se di natura sessuale. Rendendosi conto dell’ignoranza dei suoi coetanei sulla materia e degli enormi tabù da cui sono influenzati, Otis decide di sfruttare le sue capacità per divenire una sorta di terapista sessuale della scuola: è l’inizio di una serie di episodi comici ma anche più profondi e delicati, esemplificativi di quelle che sono le difficoltà degli adolescenti riguardo alla propria sessualità, una tematica di cui gli adulti tendono a non voler parlare, costruendo ulteriori tabù e inibizioni.
A mio parere, questa serie tv ha saputo rappresentare al meglio quello che significa vivere l’adolescenza nel mondo di oggi, trattando tematiche decisamente significative, in primis la sessualità tra i giovani per spaziare poi dall’abuso sessuale al conflitto generazionale, al femminismo e all’orientamento sessuale. Sex Education è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra il lato più comico e quello più serio e sensibile, abbattendo uno dopo l’altro i giganteschi tabù che ancora oggi ruotano intorno al sesso.
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Noi siamo infinito
Un altro film che ha come tema gli anni travagliati dell’adolescenza è Noi siamo infinito, con Logan Lerman, Emma Watson e Ezra Miller e tratto dal romanzo di Stephen Chbosky Ragazzo da Parete. Il protagonista è Charlie (Logan Lerman), un ragazzo timido ed estremamente sensibile che fin dall’infanzia soffre di depressione e che è alle prese con il primo anno di liceo. Ben presto Charlie fa amicizia con due studenti dell’ultimo anno, Sam (Emma Watson) e Patrick (Ezra Miller). Ma dietro al grande amore per la letteratura e per gli Smiths, Charlie nasconde dentro di sé profondi traumi, esperienze sotterrate nel passato che continuano ad agire su di lui. Sarà proprio grazie alla forza dell’amicizia che il giovane riuscirà a riscoprire se stesso, a rinascere e a sentirsi finalmente vivo.
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Normal People
La serie tv segue le vicissitudini dei due personaggi a partire dagli anni del liceo nella contea di Sligo fino agli anni dell’università nella più ampia realtà dublinese. Ma Marianne e Connell non sono come tutti gli altri: il loro è un legame unico e infrangibile che li porta a sentirsi estremamente soli e incompresi se non quando sono in compagnia l’uno dell’altra. Normal People porta sullo schermo un racconto estremamente realistico di quello che significa crescere e di come le relazioni crescano insieme a noi. La sua forza sta proprio nell’estrema sincerità che caratterizza il racconto: non promette niente, ma racconta quello che la vita è. E la vita è fatta di scelte, incontri, ma anche separazioni, dolorose sì, ma che ci arricchiscono e lasciano come ricordo tutto il bene che l’altra persona ci ha fatto.