Mel Brooks è un uomo geniale: sono poche le persone che possono fregiarsi di una definizione così aulica, ma egli è uno di questi. A teatro, in tv, al cinema e perfino nella musica, Mel Brooks è stato un esempio per molti e anche quando si è speso per produrre ha amato il rischio, come con The Elephant Man (1980) di David Lynch o La mosca di Cronenberg (1986).
Nella foto in copertina lo vediamo mattatore accanto alle altre vincitrici dei Governors Awards di quest’anno, l’attrice Angela Bassett, la montatrice Carol Littleton e la produttrice Michelle Satter.
Mel Brooks, umorista dissacrante
Nel cinema sarà ricordato per la comicità irresistibile dei suoi film e per le battute diventate in fretta tormentoni indimenticabili: come si fa a non ridere quando in Frankenstein Junior Marty Feldman, nei panni del sinistro maggiordomo Igor chiede: “Quale gobba?”
Brooks arriva al cinema come autore, spinto da sua moglie, l’attrice di origine italiana Anne Bancroft (Mrs. Robinson ne Il Laureato). La sua prima sceneggiatura, per il suo film d’esordio Per favore non toccate le vecchiette vince l’Oscar al primo colpo nel 1969. Il 9 gennaio ha ritirato l’Oscar alla carriera e promette serafico: “Questo non lo vendo okay?”. Già perchè ha venduto la prima statuetta tempo fa. Che dici, gli crediamo?