Ci sono film nella storia del cinema che, pur non avendo nulla di natalizio, ci fanno ritornare bambini, ci fanno cantare canzoni, apparentemente stupide, che credevamo di aver dimenticato, ci fanno riscoprire i veri sentimenti e ci rimettono in pace con il mondo. Fra i miei film di natale, non poteva mancare Mary Poppins.
La Tata per eccellenza, famosa in tutto il mondo, è entrata a far parte dell’immaginario collettivo come sinonimo di dolcezza, eleganza, femminilità e fermezza. Mary Poppins, film diretto nel 1964 da Robert Stevenson, è basato sulla serie di romanzi scritti da Pamela Lyndon Travers.
All’epoca la pellicola della Disney, fu molto apprezzata dal pubblico, incassando oltre 100 milioni di dollari al botteghino (record dell’anno). Ambientato nella Londra dei primi del Novecento, il film racconta la storia della governante che arriva nella famiglia Banks direttamente dal cielo e fa divertire i bambini, riuscendo a risolvere anche i problemi dei genitori. Il film ottiene 5 Oscar e diventa presto un classico della casa d’animazione americana. A far sognare sono le scene interpretate da attori e cartoni animati (per una durata totale di 17 minuti) e gli effetti speciali pionieristici per l’epoca.
Da allora sono trascorsi 54 anni e Mary Poppins è stata protagonista di vari musical nonché del sequel Il ritorno di Mary Poppins (clicca qui per acquistare) che abbiamo potuto ammirare lo scorso anno al cinema, con una bellissima Emily Blunt nel ruolo che fu di Julie Andrew e con la regia di Rob Marshall. Julie Andrews, che interpreta Mary Poppins, è al suo esordio al cinema quando veste i panni della celebre tata, anche se il tutto avvenne per un caso fortuito: l’attrice infatti aveva tentato di ottenere il ruolo da protagonista nell’altro film dell’anno, My Fair Lady (che lei stessa aveva fatto debuttare a teatro), ma quella parte andò alla fine a Audrey Hepburn; la leggenda narra che fosse stata selezionata dai produttori perché brava a fischiare.
Il produttore Walt Disney, pur di averla, accettò addirittura di posticipare le riprese quando venne a sapere che l’attrice, al tempo 27enne, era incinta. Disney però ci aveva visto giusto, quella scelta si rivelò vincente, e la Andrews vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista. La star è inoltre rimasta nel cuore di tutti noi, anche per la sua splendida voce, che ha reso tutte le canzoni presenti nel film, dei veri e propri must.
“anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso, se lo dici forte avrai un successo strepitoso”
Questa parola fu inventata dagli stessi compositori di tutta la colonna sonora del film, Richard e Robert Sherman, ma nell’originale inglese la parola è Supercalifragilisticexpialidocious. Questo magico termine è l’insieme di diverse parti: super (sopra) – cali (bellezza) – fragilistic (delicato) – expiali (fare ammenda) – docious (istruibile).
Basta un poco di zucchero e la pillola va giù è una frase che sicuramente, ognuno di noi, ha pronunciato almeno una volta nella vita; viene cantata nella scena in cui viene riordinata la stanza dei bambini con l’aiuto della magia. Mary Poppins insegna ai piccoli che
“in tutto ciò che devi far, il lato bello puoi trovar, dipende dal punto di vista: basta un poco di zucchero e la pillola va giù”.
E si che i due bambini hanno nel film un’espressione davvero incredula mentre osservano Poppins tirar fuori dalla borsa di tutto e di più, perchè credevano fosse magica davvero.
I bambini protagonisti del film infatti, non sapevano dei trucchi cinematografici ed erano veramente convinti che Mary fosse magica! Il regista ha avuto la brillante idea, durante la scena in cui Mary Poppins inizia a tirare fuori dalla sua borsa tantissimi oggetti di grandi dimensioni, di non dire nulla su ciò che stava per accadere. Le espressioni sorprese e schioccate sui loro volti, in quella e in molte altre scene, sono dunque totalmente autentiche!
Come è bello passeggiar con Mary ci riporta all’interno di quel fantastico quadro, quando con effetti cinematografici d’avanguardia per quegli anni, Mary Poppins, l’amico Bert ( Dick Van Dyke) ed i gemelli Jane e Michael, vivono avventure fantastiche, fra animali parlanti e giostre che prendono vita.
Stessa cosa per l’effetto fluttante della scena Rido da morire, in cui sono state impiegate tecniche per l’epoca sperimentali e pionieristiche. Nelle scene di volo o di sospensione, per non far vedere i fili attaccati agli attori si son dovute girare le stesse scene più volte, ruotando l’inquadratura o addirittura mettendo sottosopra le scenografie per ottenere un effetto capovolto. Tutto fu però fatto ai Walt Disney Studios di Burbank in California e anche le scene di Londra, che all’epoca sembravano così realistiche, sono state realizzate indoor su fondali dipinti.
Tornando alle canzoni, una fra le più dolci ninnananne Sempre, sempre sempre ci ricorda l’importanza di donare con il cuore mentre La tata perfetta è la trasposizione musicale dell’annuncio scritto dai piccoli Jane e Michael Banks, per trovare la loro tata ideale.
“oh, è proprio nero da far paura lassù”
e Bert le risponde
“ecco, lo vedi com’è facile sbagliarsi?! Quella lì si potrebbe chiamare benissimo: la soglia di un mondo incantato”.
La trama, è nota, ma nonostante abbia personalmente visto questo film innumerevoli volte, la magia che trasmette è sempre nuova. Il tutto è ambientato nella Londra dei primi del ‘900, dove in viale dei Ciliegi vive la famiglia Banks, onesta e rispettabile, ma con qualche problema di comunicazione. Jane e Michael (Karen Dotrice e Matthew Garber), simpatici e pestiferi gemelli hanno fatto letteralmente fuggire diverse tate, incapaci di stargli dietro.
I genitori infatti, sono molto indaffarati e non hanno il tempo necessario per occuparsi di loro: la madre Winnifred (Glynis Johns) è impegnata nelle lotte delle suffragette, e il signor Banks, il padre, è un severo impiegato di banca, interpretato dall’attore britannico David Tomlinson, famoso per le parti del professor Emelius Browne in Pomi d’ottone e manici di scopa e dell’antagonista Peter Thorndyke in Un maggiolino tutto matto. Tutto cambia al cambiar del vento, quando una strana signora plana dal cielo appesa ad un ombrello parlante; dice di chiamarsi Mary Poppins: apparentemente ha un’aria severa, ma sa anche essere coinvolgente e simpatica.
Lei è perfetta, sotto ogni punto di vista. Presto i bambini si accorgono che Mary è capace di incredibili magie, può parlare con gli uccelli e far animare gli oggetti; può saltare nei quadri e farli fluttuare per prendere un thè sul soffitto; è in grado di costruire scale di fumo per esplorare i tetti di Londra insieme all’amico Bert. Sopra ogni altra cosa però, Mary ha il dono di far comprendere alle persone quali siano i sentimenti ed i valori veri ed importanti e riesce a riportare la famiglia Banks sulla retta via. Così Mary Poppins può prendere il volo per nuove avventure, lasciando tutti felici e contenti, perché
“le persone praticamente perfette non si lasciano confondere da sentimenti”
Sicuramente Mary non sarebbe così esplosiva, senza la sua degna spalla, l’amico Bert, ora artista di strada, ora spazzacamino, interpretato da Dick Van Dyke. L’attore fu scelto da Disney dopo che ebbe visionato il suo programma televisivo The Dick Van Dyke Show. Ma Van Dyke insistette anche per travestirsi e interpretare il vecchio Mr Dawes, tanto che dovette fare una donazione in beneficenza per ottenere il secondo ruolo. Molto criticato all’epoca per il suo poco convincente accento, vista la sua origine americana, Van Dyke però rimase nella storia con questa parte, tanto da essere l’unico del cast originale a partecipare anche a Il ritorno di Mary Poppins dove interpreta Dawes Junior, figlio del signor Dawes Senior.
Uscito nel 1964, Mary Poppins è considerato come il coronamento dei successi cinematografici di Walt Disney, che morì solo due anni dopo, nel 1966. E’ stato il primo lungometraggio della casa di Topolino ad aggiudicarsi una nomination come miglior film di quell’anno, che però non vinse, portò a casa comunque cinque Oscar, fra cui spiccano quello a Julie Andrews come migliore attrice protagonista e i premi alla colonna sonora composta dai fratelli Sherman.
L’American Film Institute ha poi decretato Mary Poppins il sesto miglior musical della storia del cinema statunitense. Personalmente credo lo sia in assoluto, almeno per quei tempi, anche se è fuori discussione il fatto che sia ancora capace di incantare e far sognare grandi e bambini. Credo sia un film che non passerà mai di moda, e non solo per le musiche, per la storia in sé o per gli effetti speciali, ma per i messaggi e gli insegnamenti che è capace di trasmettere, e quelli, di certo, non passano mai di moda.
Il rispetto per gli adulti, per gli anziani, per chi svolge onestamente il proprio lavoro, la tenacia e la perseveranza nel raggiungere un obbiettivo, l’altruismo, imparare dai propri sbagli e farne tesoro, non abbattersi dinanzi alle difficoltà piccole e grandi della vita… questo ci ha insegnato Poppins, e continuerà a farlo per molto tempo ancora, e il Natale durerà per sempre.
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