Nonostante le sue apparizioni sul grande schermo non siano poi così numerose, Mark Hamill si è conquistato la definizione di icona del Cinema mondiale grazie al ruolo di Luke Skywalker nella saga di Star Wars, ma ha anche offerto interpretazioni leggendarie nell’ambito del doppiaggio.
Le origini di Mark Hamill
Mark Richard Hamill è nato a Oakland, in California, il 25 settembre 1951, da una famiglia di origini inglesi, scozzesi, svedesi e irlandesi, ed è cresciuto a Los Angeles con quattro fratelli e due sorelle. Interessatosi fin da giovane alla recitazione, ha frequentato scuole di teatro e appassionandosi a film e fumetti, nonostante la contrarietà del padre William Thomas, capitano della marina degli Stati Uniti. A causa del lavoro del genitore, durante gli anni del liceo Mark si traferì per un anno in Giappone, prima di tornare a Los Angeles e iscriversi al college cittadino.

La carriera attoriale di Hamill inizia in tv, grazie a un ruolo ricorrente nella sitcom General Hospital e a saltuarie apparizioni in altri programmi, ad esempio nello show di Bill Cosby. Nel 1976 Robert Englund (che sarebbe successivamente diventato l’iconico Freddy Krueger nei film di Nightmare) viene a sapere dei casting per il ruolo del protagonista in un certo film chiamato Star Wars e avverte Hamill, suo amico, dell’opportunità. Venne fuori che l’agente di Mark aveva già fissato la data per un provino.
Il successo di Star Wars
Il provino andò bene e Hamill fu scelto da George Lucas, regista e sceneggiatore della space opera. Rendere credibili i dialoghi dello script di Lucas non era esattamente una passeggiata, come raccontato più volte negli anni da Mark Hamill, Harrison Ford e Carrie Fisher: fu una vera sfida recitare velocemente e con convinzione frasi piene di termini inventati e bizzarri.
Hamill venne scelto per interpretare Luke Skywalker, il giovane eroe della storia, ed ebbe la possibilità di lavorare accanto a un mostro sacro della recitazione come Alec Guinness. Le riprese si svolsero in Tunisia, negli Stati Uniti, in Guatemala e negli Elstree Studios di Londra; furono costellate da problemi produttivi di vario genere e la convinzione che tutto sarebbe andato per il meglio iniziò a vacillare.
Eppure, come sappiamo, Guerre Stellari uscì nel 1977 si rivelò un clamoroso successo di critica e pubblico, ed è tutt’ora ricordato (insieme a Lo Squalo) come il primo vero blockbuster. Sul finire delle riprese Hamill rimase coinvolto in un incidente d’auto nel quale riportò la frattura del naso e dello zigomo sinistro. Il trauma richiese sette ore di intervento chirurgico. Per giustificare il lieve cambio dei connotati del suo volto, il sequel L’Impero Colpisce Ancora si apre con uno scontro tra i ghiacci in cui Luke rischia la vita. L’attore partecipò anche al terzo e ultimo film della trilogia classica, Il Ritorno dello Jedi, in cui Luke completa il proprio cammino dell’eroe.
I ruoli successivi e la strada del doppiaggio
Dopo il successo del primo capitolo di Star Wars, Hamill divenne un idolo adolescenziale. Cercò di scrollarsi parzialmente di dosso quell’etichetta partecipando a produzioni come il film di guerra Il grande uno rosso. Al termine delle riprese de Il Ritorno dello Jedi, decise di prendersi una pausa dal cinema (durata ben sei anni) recitando in diverse rappresentazioni teatrali a Broadway, tra cui Amadeus, nel 1983. Quando l’anno successivo venne deciso di trasporre l’opera sul grande schermo, Hamill fece un provino per interpretare il protagonista anche al cinema, venendo scartato proprio a causa della sua riconoscibilità: “Nessuno sta credendo che Luke Skywalker sia Mozart“, gli venne detto dal regista Milos Foreman.
L’attore iniziò a ricomparire sullo schermo in alcune produzioni, come nel remake de Il Villaggio dei Dannati di Carpenter o in un ruolo da cattivo nella serie Flash. Hamill però aveva già trovato quella che poteva essere ormai considerata la sua vera vocazione: il doppiaggio. L’attore di Oakland aveva avuto esperienze in questo campo già alla fine degli anni ’70, ma la consacrazione avvenne nella serie animata di Batman iniziata nel 1992. Hamill prestò la voce a Joker, la nemesi principale dell’Uomo Pipistrello, offrendo un’interpretazione memorabile che è proseguita negli anni in molti altri progetti. Il successo avuto grazie al pagliaccio di Gotham ha portato Mark a doppiare innumerevoli ruoli in tv, al cinema e nei videogiochi.
Il ritorno di Luke
Tra il 1999 e il 2005 uscirono tre nuovi capitoli di Star Wars, ambientati però prima della trilogia originale. Nel 2012 George Lucas decise di vendere la Lucasfilm e i diritti della saga alla Disney. La compagnia di Topolino mise in cantiere immediatamente tre nuovi film che avrebbero portato avanti la storia iniziata nel ’77. Il trio di protagonisti composto da Hamill, Ford e Fisher accettò di tornare. Nel 2015 uscì Il Risveglio della Forza, girato da J.J. Abrams e incentrato sulla ricerca dello scomparso Luke da parte di nuovi giovani protagonisti. Hamill appare solo negli ultimissimi secondi, senza dire una parola, in una scena emozionante che lasciava presagire grandi cose per il film successivo.
Gli Ultimi Jedi, l’ottavo capitolo della saga scritto e diretto da Rian Johnson, spiazzò tutti: Johnson riservò a Luke una parabola inaspettata e per molti versi audace, prima di concedere al maestro Jedi un degno finale. Hamill, già deluso per il poco spazio concessogli nel primo film, non nascose al regista i suoi dubbi sulla scrittura del personaggio e gli disse di disapprovare profondamente quel trattamento. Ciò nonostante, l’attore offrì un’interpretazione molto più sfaccettata rispetto al passato e con il tempo (pur continuando a preferire soluzioni differenti) arrivò a comprendere le motivazioni dietro alle scelte del regista, con cui mantiene un ottimo rapporto.
J.J. Abrams tornò alla guida della trilogia con l’ultimo capitolo, L’Ascesa di Skywalker, in cui Luke appare brevemente come fantasma della Forza, in un’interpretazione piuttosto dimenticabile come buona parte del film. Hamill dichiarò in quell’occasione che non avrebbe più interpretato il suo personaggio più iconico, ma così non è stato: grazie anche (ma non solo) alla presenza sul set dell’attore, è stato possibile riportare sullo schermo una versione ringiovanita di Luke nel celebre finale della seconda stagione di The Mandalorian e in un episodio molto discusso di The Book of Boba Fett.
Vita privata e impegno politico
Hamill ebbe quella che definì la sua “prima relazione seria” con l’attrice Anne Wyndham, che interpretava sua sorella in General Hospital. Nel 1978 ha sposato l’igienista dentale Marilou York, con cui è tutt’ora insieme. La coppia ha avuto tre figli: Nathan, nato durante le riprese de L’Impero Colpisce Ancora, e successivamente Griffin e Chelsea Elizabeth. Il primogenito, che lo ha reso nonno nel 2016, appare in un cameo ne La Minaccia Fantasma. Tutti e tre i figli appaiono inoltre come comparse tra i soldati della Resistenza in Episodio 8.
Mark Hamill è notoriamente un sostenitore del Partito Democratico statunitense, e non ha mai nascosto il suo sdegno per l’elezione di Donald Trump, ricevendo sui social applausi e critiche feroci. Nel 2022 è diventato ambasciatore di United24, una piattaforma lanciata dal governo ucraino per raccogliere fondi al fine di supportare lo sforzo bellico contro la Russia.