Che si voglia ammetterlo oppure no e con tutte le contraddizioni e le critiche del caso, Mare Fuori è indubbiamente la serie del momento!
Su Rai 2, dallo scorso 15 febbraio, ha preso il via la messa in onda in chiaro delle nuove puntate della terza stagione già distribuita su Raiplay e anche sul palco del Festival di Sanremo il cast di Mare Fuori è stato travolto dall’affetto e dalla stima del pubblico.
Ogni protagonista, con la drammatica storia che ha determinato l’ingresso in IPM (Istituto Penitenziario Minorile), ha un nome che lo identifica, ma per molti sono stati scelti anche dei soprannomi di origine napoletana che ne descrivono caratteristiche specifiche.
Filippo (Nicolas Maupas), O’ Chiattill (Il Chiattillo): Il termine letterale è traducibile in “piattola“, ma nel linguaggio corrente è inteso come il tipico “figlio di papà“, ossia una persona ricca, arrogante e presuntuosa.
Carmine (Massimiliano Caiazzo), O’ Piecuro (Il Piecoro): il termine indica il maschio della pecora che, nell’accezione comune si ritiene sia destinato a fare una brutta fine, cioè ad essere mangiato (il classico capretto). Col tempo, ha acquisito anche il significato di “codardo”, sempre per il legame letterale con l’animale pecora.
Gaetano (Nicolò Galasso), O’ Pirucchio (Il Pidocchio): il termine a Napoli viene usato per indicare una persona tirchia o comunque particolarmente ossessionata dal risparmio e attaccata ai soldi.
Pino (Ar Tem), ‘O Pazz: non c’è certo bisogno di spiegare il significato del soprannome di Pino!
Gianni (Domenico Cuomo), Cardiotrap: in questo caso, invece, non si tratta affatto di un soprannome, ma di un nome d’arte!
Raffaele (Giuseppe Pirozzi), Micciarella: il termine deriva dalla “miccia” che, se accesa, alimenta un fuoco che diventa esplosivo, ma è utilizzato come diminutivo per indicare anche la giovane età del personaggio.
Rosa (Maria Esposito), Tarantell’ (La Tarantella): il termine non è associato direttamente alla tipica danza napoletana, ma è inteso ad indicare un problema, una discussione accesa ed animata. Tipico di Rosa Ricci, nevvero?