Marco, The Invented Truth, è un film dei registi Aitor Arregi e Jon Garaño, e sarà presentato in Concorso nella sezione Orizzonti alla 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica la Biennale di Venezia.
Il film vedrà, tra i suoi protagonisti, due importanti attori del cinema spagnolo: Eduard Fernández (Tutti lo sanno, Biutiful, Quando Dio imparò a scrivere) e Nathalie Poza (Julieta), vincitori in carriera di due prestigiosi premi Goya a testa, e che dopo la partecipazione a Lettera a Franco del 2019, tornano a lavorare insieme in Marco, The Invented Truth. Il film verrà distribuito in Italia da Movies Inspired, e dopo la presentazione a Venezia, uscirà nelle sale spagnole l’8 novembre 2024.
Il film si basa sul caso reale di Enric Marco (Eduard Fernandez), il quale per anni ha fatto credere al mondo intero di essere sopravvissuto a un campo di concentramento nazista.
Marco, The Invented Truth. Le proiezioni a Venezia
Marco, The Invented Truth, sarà, come accennato in precedenza, presentato in Concorso al Festival del Cinema di Venezia, nella sezione “Orizzonti“.
Questo sarà il calendario delle proiezioni del film per la stampa e per il pubblico:
29/08/2024
SALA VOLPI
19.30
Stampa, Industria
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29/08/2024
SALA CASINO
22.00
Stampa, Industria
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PROIEZIONE UFFICIALE
30/08/2024
SALA DARSENA
16.45
Pubblico, Tutti gli Accrediti
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31/08/2024
PALABIENNALE
14.15
Pubblico, Tutti gli Accrediti
Marco, The Invented Truth. La trama del film
Ambientata principalmente a Barcellona , la trama segue la vita del segretario generale della CNT (La Confederación Nacional del Trabajo) poi rivelatosi un impostore Enric Marco, che si è costruito un falso passato come sopravvissuto al campo di concentramento nazista a Flossenburg, ottenendo per questo il riconoscimento pubblico e la simpatia del popolo, dei colleghi e dello Stato.
Ma dietro questo presunto drammatico passato, si nasconde in realtà un’infamante bugia e dietro il dubbio che comincia a sorgere, l’ormai anziano segretario della CNT non resta che difendere in tutto e per tutto questa alquanto discutibile e spregevole bugia, che rischia di alienargli l’affetto di un’intera comunità e della moglie ai quali Enric dovrà, una volta per tutte, rendere finalmente conto.
Il film riprende l’annoso e drammatico tema dell’Olocausto (argomento su cui sono stati girati tantissimi e meravigliosi film nel corso di questi decenni) e le sue drammatiche conseguenze. Raramente, però, si è visto utilizzare questa vergognosa pagina del Novecento in una tematica che riguarda una bugia di questo tipo.
Anche perché apparirebbe per quasi tutti noi alquanto discutibile fingere di essere stato vittima di qualcosa di così terribile, come l’essere stato per l’appunto deportato in un campo di concentramento, e senza alcuna vergogna trarne profitto per ottenere riconoscimenti e prestigio per qualcosa che, per fortuna sua, non è mai stato in realtà costretto a vivere.
Questo tema così delicato, che ricordiamo è tratto da una drammatica storia vera, ci catapulta all’interno di una menzogna che Enric Marco ha creato e che dovrà difendere a tutti i costi, anche perché se la realtà dei fatti venisse alla luce, rovinerebbe completamente la sua vita e la reputazione che ha meschinamente costruito dietro quella menzogna nel corso degli anni.
Bugia ed Olocausto: Non tutte le menzogne sono uguali
Le bugie, come tutte le cose, hanno un lato ben visibile che di solito è quello negativo. Se poi ci si mette l’annoso e delicatissimo tema dell’Olocausto, allora, almeno in apparenza, non esistono eccezioni e la bugia di Enric Marco in Marco, The Invented Truth, sembra confermare la regola.
Ma a difesa dell’arte della bugia, ci sono stati dei film, sempre a tema inerente alla Seconda Guerra Mondiale e alla terribile persecuzione degli ebrei e la loro deportazione, che di fatto hanno creato degli adorabili bugiardi in film, con temi tragicamente noti, come quello dell’Olocausto.
Jakob, il bugiardo film del 1975 e candidato all’Oscar come miglior film straniero, di cui è stato realizzato un remake nel 1999 con Robin Williams, è uno di questi. In questo caso nel ghetto ebreo qualcuno finge di avere una radio e di avere notizie riguardo all’occupazione nazista.
Ma in realtà nulla di ciò è vero, ed è stato proprio Jakob che si è inventato tutto per dare speranza a chi, come lui, non ne ha, e soprattutto per un’adorabile bambina, Lina, a cui nel corso della storia si affeziona, trasformando per lei una drammatica vicenda in una sorta di favola.
Come poi non ricordare sullo stesso filone, La vita è bella di e con Roberto Benigni, vincitore di ben 3 premi Oscar nel 1999.
Qui si racconta invece di un padre coraggioso, che viene preso dai nazisti e rinchiuso in un campo di concentramento con il figlio piccolo, per non far capire a lui l’atrocità a cui vanno incontro e ciò che di inumano avviene lì inventa un gioco, e fa in modo di leggere per lui la realtà in un’altra maniera, mentendo di continuo, falsificando tutto e facendogli credere di essere in una grande avventura dove tutti si divertono.
La bugia, se ha sempre avuto il suo indubbio fascino nel cinema, e se nei due film sopracitati diventa un modo originale e creativo per regalare speranza a delle piccoli ed innocenti vittime, in Marco, The Invented Truth, Enric Marco, la userà invece perttrarne un discutibile profitto e rispetto unilaterale in un evento che, per sua buona sorte, nemmeno aveva vissuto.
Una bugia decisamente ben poco bianca in questo caso, e nemmeno nera, ma bruciata come la sua vita se la verità venisse fuori sotto gli occhi di tutti, mostrando il vero volto di quello che un tempo veniva considerato un più che stimato cittadino.