Marcia su Roma
Scheda Marcia su Roma
Regia: Mark Cousin; Scenggiatura: Mark Cousin, Tony Saccucci; Soggetto: Mark Cousin, Tony Saccucci, Tommaso Renzoni; Fotografia: Mark Cousin, Timoty Aliprandi; Montaggio: Timo Langer; Ricerche d’archivio: Alessia Petitto; Costumi: Alessia Condò; Durata: 97 min; Anno: 2022; Produzione: Palomar, Il Saggiatore, Centro Sperimentale di Cinematografia; Distribuzione: I Wonder Pictures; Cast: Alba Rohrwacher.
Trailer Marcia su Roma
Sinossi Marcia su Roma
Il documentario vuole raccontare, a un secolo dalla marcia su Roma, l’ascesa al potere di Mussolini nel 1922 e di come ciò abbia influenzato le tirannie mondiali dal XX secolo in poi.
Recensione Marcia su Roma
Il documentario di Mark Cousin, come dice il titolo, vuole raccontare la marcia su Roma, avvenuta il 27 ottobre 1922 e atto di nascita del regime fascista, come evento in sé, ma anche con le sue conseguenze da cento anni a questa parte, il tutto partendo da un altro documentario, questa volta proveniente proprio da quell’epoca: si tratta di A Noi! (1922) del regista italiano Umberto Paradisi, un prodotto realizzato per portare avanti la propaganda del regime fascista.
La prima parte del documentario si concentra sull’analizzare il modo in cui A Noi! è stato funzionale alla propaganda fascista, mostrando con pochi tagli e con la ripresa di inquadrature strategiche come il film riuscisse a mostrare una legittimazione al regime da parte delle folle italiane maggiore rispetto a quanto fosse, o comunque come riuscisse a girare la narrativa dell’epoca a favore di Mussolini.
Questo mostra come il cinema sia uno degli strumenti cardine della propaganda, non solo nel 1922, ma tutt’oggi.
La narrazione di Marcia su Roma è realizzata tutta in voice over, tranne che per piccoli stralci in cui compare Alba Rohrwacher a interpretare un personaggio fittizio di donna del primo Novecento, inserito all’interno del periodo dell’ascesa e del pieno regime fascista, che rappresenta una linea diretta con il popolo italiano di ieri e quello di oggi.
Il fatto che Marcia su Roma sia realizzato da un regista straniero permette una visione diversa a quella che ci è stata insegnata tra i banchi di scuola. Un elemento che facilmente mostra questo aspetto è di tipo numerico: infatti, il documentario ci informa del numero di vittime realizzate dall’esercito italiano in vista della sua ricerca di gloria nell’epoca dell’Imperialismo; solo in Etiopia, sono 200mila i morti, vittime anche di bombe a gas. Si ha, quindi, uno sguardo più oggettivo sulla vicenda fascista.
Come si è detto prima, Marcia su Roma non si limita ad analizzare l’evento in sé, ma, attraverso vari collegamenti, studia anche il risvolto che il 22 ottobre ha avuto sia sulla situazione italiana che su quella estera. Per quella italiana, traccia una linea che arriva fino al governo odierno retto da Giorgia Meloni. Per quella estera, invece, si collega all’ascesa di Hitler in Germania e di Franco in Spagna, unendo simpaticamente i tre dittatori con l’etichetta “i ragazzi del balcone”.