Scheda film
Regia: Jasmine Trinca; Genere: Drammatico; Anno: 2022; Paese: Italia; Durata: 93 minuti; Data di uscita: 1 giugno; Sceneggiatura: Francesca Manieri, Jasmine Trinca; Fotografia: Daria D’Antonio; Montaggio: Chiara Russo; Scenografia: Ilaria Sadun; Costumi: Marta Passarini; Musiche: Matti Bye; Produzione: Cinemaundici, Totem Atelier, Rai Cinema; Distribuzione: Vision Distribution; Cast: Alba Rohrwacher, Maayane Conti, Giovanna Ralli, Umberto Orsini, Dario Cantarelli, Valentina Cervi, Valeria Golino, Giuseppe Cederna;
Sinossi del film
Il film narra la storia di una bambina (Maayane Conti) che ama incondizionatamente la madre (Alba Rohrwacher), quest’ultima prova lo stesso sentimento, ma per Marcel, il suo cane. Quando Marcel verrà smarrito, madre e figlia andranno insieme a cercarlo, e in questo viaggio le due avranno modo di riconnettersi, di avvicinarsi e conoscersi, condividendo dolore e affetto.
Recensione
Jasmine Trinca ha portato il suo esordio alla regia, Marcel!, al Festival di Cannes 2022 lo scorso maggio nella sezione Séances spéciales (proiezioni speciali), per poi arrivare nelle sale italiane il 1 giugno.
Marcel! ha due grandi aspetti che lo rendono un film apprezzabile: la fotografia e le musiche. Daria D’Antonio, direttrice della fotografia, ha dato al film una bellezza che rimane, anche una volta terminata la visione. La composizione delle immagini è davvero superba, a seguire quella corrente estetica che si sta andando a imporre nei film da qualche anno a questa parte; e se dovessi basarmi solo su questo aspetto e non su Marcel! come opera intera, il voto della recensione sarebbe alle stelle, ma non funziona così. A volte la sola estetica del film non riesce a salvarlo.
Per quanto riguarda l’altro aspetto, invece, essendo pochi i dialoghi all’interno di Marcel!, ciò che tiene unita la narrazione sono le musiche di Matti Bye, che con semplicità riescono a far sentire i sentimenti e le situazioni, si fanno veicolo narrativo.
Purtroppo, tutte le altre parti che concorrono alla realizzazione di un film e lo rendono completo non riescono a giungere al medesimo livello, lasciando un senso di incompletezza dell’opera.
Uno degli aspetti fondamentali che permette allo spettatore di entrare nella narrazione filmica è quello della storia, che non deve essere per forza realistica, si pensi semplicemente ai film horror o fantascientifici, ma deve avere la qualità di poter essere seguita, deve permettere al pubblico di poter immedesimarsi con essa, anche solo con un particolare. Il particolare dell’immedesimazione di Marcel! è sicuramente quello del rapporto travagliato tra madre e figlia, chi non ha mai avuto problemi con i propri genitori, però questo è un rapporto che rimane superficiale. Lo spettatore non entra nella tridimensionalità della faccenda, perché di tridimensionalità non ce n’è, sia per quanto riguarda la trama, che anche per i personaggi.
I personaggi sono bidimensionali, appaiono come lavori in corso di se stessi, con emozioni tra il bianco e il nero, senza le sfaccettature intermedie. E i loro dialoghi sono riflesso di ciò, una serie di frasi fatte una dietro l’altra. Non che non siano belle frasi, come quella ripetuta da Alba Rohrwacher “All’arte si deve la vita”, ma un dialogo non può essere composto solo da scambi del genere, c’è bisogno di interazione che non sia costantemente stereotipata.
Ogni scena sembra fine a se stessa, con un consequenzialità minima, forse tenute a stento insieme da quello stesso filo rosso che delimita il palco delle esibizioni di strada del personaggio della madre.
Alba Rohrwacher ha comunque portato sullo schermo una buona performance, con una gestualità sopraffina, non solo nel momento delle esibizioni come artista di strada, ma anche nelle interazioni con la figlia. Grazie a lei si riesce a simpatizzare e seguire un po’ di più il suo personaggio, schiacciato dal lavoro di sceneggiatura. Anche Maayane Conti è stata brava, nonostante qualche volta cadesse nell’inespressibilità, ma questo forse è più dovuto alla giovane età e al fatto che si tratta della sua prima esperienza recitativa.