Presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella città, il film di animazione di Francesco De Filippi Mani rosse, una storia di adolescenti e per adolescenti che racconta di come possa essere dura l’adolescenza
La Festa del Cinema di Roma, ormai, è terminata e non abbiamo fatto in tempo a segnalare questo mediometraggio che merita, invece, tutta la nostra attenzione. Mea culpa quindi. Ma tanto chi era a Roma l’aveva visto in programma, quelli che si possono permettere un viaggio a Roma solo per un film non è che siano tantissimi e, alla fine, quello che conta è vederlo; basta coi piagnistei e aspettiamo questo film in sala. Se ce lo perdessimo lo potremo vedere in onda in prima serata su Rai 3 e, successivamente, su Rai Gulp, in seconda serata.
Mani rosse è un progetto di Francesco de Filippi, animato in stop motion, quindi come The night before Christmas e La sposa cadavere, nel quale l’autore ha speso molti anni e molti soldi suoi ed è riuscito a terminare grazie alle sottoscrizioni di alcuni enti e di comuni cittadini.
Per sapere come è arrivato a voler fare questo film, meglio che parli Francesco, che può descriverlo meglio di chiunque altro:
“Gli adolescenti di oggi sono più spaesati, spaventati e fragili rispetto a una generazione fa. Con questo film cerchiamo di dare loro risposte, senso e coraggio, perché questo è da sempre il ruolo delle storie. Vogliamo dire ai ragazzi che anche quando si sentono soli e fragili, o quando il loro corpo li spaventa e il mondo è pieno di pericoli, possono farcela a trovare la felicità e diventare adulti migliori di quelli che li hanno cresciuti. Con Mani rosse vogliamo anche sfidare il mercato cinematografico occidentale che agli adolescenti si rivolge quasi esclusivamente con la fiction, per lo più di intrattenimento. Invece crediamo che l’animazione possa e debba prendere i ragazzi sul serio, parlando ai loro problemi e alla loro intelligenza con gusto, garbo e consapevolezza pedagogica. E i riscontri che il progetto di Mani rosse per ora ha ottenuto dagli adolescenti sono ottimi”.
La storia è questa: Ernesto è un ragazzino dodicenne che un giorno scopre meravigliosi murales rossi eseguiti da Luna, una ragazzina di 14 anni che, come un X-men, ha il potere di emettere dalle mani un colore rosso col quale realizza i suoi disegni. L‘amara verità è che questo “dono” è dovuto alla violenza del padre contro la madre e contro di lei. Quando Luna scompare, Ernesto dovrà far ricorso a tutto il suo coraggio per salvare l’amica.
Per concludere, lasciamo ancora la parola a Francesco: “Con le mani si fa violenza e si danno carezze, si realizzano i sogni o gli incubi dei ragazzini. Sono chiamati a scegliere tra l’immaginazione come strumento per diventare adulti e la fantasticheria come rifugio in cui restare bambini”.
P.S. I continui riferimenti alle fiction d’intrattenimento, ovviamente, sono ironici.