Il 24 gennaio del 1920, a Parigi, moriva Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 – Parigi, 1920). Esattamente cento anni dopo, il 24 gennaio 2020, Nexo Digital annunciava che sarebbe uscito a marzo, nei cinema italiani, un documentario-evento dedicato proprio al pittore livornese.
Il docu-film da titolo Maledetto Modigliani sarebbe dovuto essere nelle sale il 30 marzo, il 31 marzo e il 1° aprile, ma il lock-down ci si è messo di mezzo e il progetto ha dovuto fermarsi e attendere.
Finalmente però ci siamo, e Nexo Digital ha annunciato le nuove date.
Solo il 12, 13, 14 ottobre Maledetto Modigliani, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, diretto da Valeria Parisi e scritto con Arianna Marelli su soggetto di Didi Gnocchi, racconterà la vita e la produzione di Amedeo Modigliani (1884-1920), un artista d’avanguardia diventato un classico contemporaneo amato e imitato in tutto il mondo.
Il docufilm, che fa parte della stagione 2020 del programma Grande Arte al Cinema, intende raccontare la vita e l’arte di Amedeo Modigliani, livornese dalla vita breve e tormentata.
Dedo o Modì, come fu soprannominato, viene qui narrato da un punto di vista originale, quello di Jeanne Hébuterne, l’ultima giovane compagna che si suicidò due giorni dopo la morte dell’amato, avvenuta all’Hôpital de la Charité di Parigi il 24 gennaio del 1920.
All’epoca Jeanne era incinta e lasciava una figlia di un anno. È proprio a partire dalla sua figura e dalla lettura di un passo dai Canti di Maldoror, il libro che Modigliani teneva sempre con sé, che si apre il docu-film e prende ispirazione dalla mostra Modigliani – Picasso. The primitivist revolution, a cura di Marc Restellini, che aprirà all’Albertina di Vienna nel settembre del 2020.
Nel film si vedranno anche le opere in mostra all’Albertina, oltre quelle delle collezioni parigine e i dipinti e disegni che sono stati esposti alla mostra Modigliani e l’avventura di Montparnasse del Museo della Città di Livorno.
Nel docufilm si vedranno i dipinti di Modigliani ripresi in set dedicati, e poi riprese della Parigi di oggi a confronto con le fotografie e i filmati d’archivio in bianco e nero, il racconto della ville lumière degli anni Venti, i personaggi che hanno punteggiato la sua vita (da Anna Achmatova a Beatrice Hastings, da Pablo Picasso a Costântin Brancuşi, da Chaïm Soutine a Jean Cocteau), la Venezia Nuova di Livorno, i luoghi della Livorno ebraica da cui Modigliani proveniva, il confronto con gli altri grandi artisti del tempo, i mercanti e i collezionisti che hanno reso grande la sua arte, da Paul Alexandre a Jonas Netter, da Paul Guillaume a Léopold Zborowski. E ci sarà anche un approfondimento sul mito di Modigliani e sui numerosi falsi che hanno minato la sua immagine, oltre alla famosa vicenda delle finte teste ripescate nel Fosso Reale di Livorno.
Tra gli interventi del docufilm, oltre a quelli dello storico dell’arte e specialista di Amedeo Modigliani, Marc Restellini, ci saranno quelli di Ann L. Ardis, professoressa e Dean al College of Humanities and Social Sciences della George Mason University, esperta di letteratura modernista inglese; Chloe Aridjis, scrittrice e studiosa di poesia francese dell’Ottocento; Harry Bellet, giornalista di Le Monde, studioso e critico d’arte; Giovanni Bertazzoni, Co-Chairman Impressionist and Modern Art Department Christie’s; Laura Dinelli, responsabile Musei Civici di Livorno; Pier Francesco Ferrucci, direttore Unità di Bioterapia dei Tumori, IEO che da studente è stato tra gli autori della famosa “beffa delle teste” del 1984 a Livorno.
Vedremo l’ebraista Paolo Edoardo Fornaciari; lo scrittori Simone Lenzi, attualmente assessore alla Cultura del Comune di Livorno; il gallerista David Lévy; la pittrice Mira Maodus; lo stilista, costumista e artista Antonio Marras; la pittrice Isabelle Muller; la curatrice del Musée d’Art Moderne de Paris Jacqueline Munck; l’artista John Myatt che grazie al suo talento per l’imitazione, tra il 1986 e il 1995 ha falsificato e collocato sul mercato (insieme al suo complice John Drewe) 200 opere di maestri moderni; il collezionista Gérard Netter; l’artista Jan Olsson; la curatrice del Musée Picasso Paris Emilia Philippot; il Direttore Generale dell’Albertina di Vienna Klaus Albrecht Schröder; il Vicepresidente della Comunità Ebraica di Livorno, Guido Servi; il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Paolo Virzì.
Le musiche originali del docu-film sono di Maximilien Zaganelli e di Dmitry Myachin, già autori della colonna sonora di Ermitage. Il potere dell’arte di Michele Mally (Nastro d’Argento 2020 come miglior documentario d’arte). La colonna sonora Originale del film, disponibile su etichetta Nexo Digital/Believe, contiene anche il brano di Piero Ciampi Fino all’ultimo minuto (courtesy of Warner Music Italy / Sugar Music).
I biglietti per vedere Maledetto Modigliani si possono già acquistare sul sito di Nexo Digital.