Dopo essere stato presentato a Cannes, esce in Italia, il 27 settembre, il film di Mademoiselle, ambientato in Corea durante l’occupazione giapponese.
Agassi in questo caso non è il tennista mancino di Las Vegas, ma il titolo originale, che poi sarebbe 아가씨, di The Handmaiden, più o meno “l’ancella – la dama di compagnia”, tradotto in Italia come Mademoiselle. Il film è tratto dal libro Fingersmith, tradotto, stavolta più correttamente, con Ladra, di Sarah Waters dal quale è già stata tratta una mini serie televisiva trasmessa con successo dalla BBC. La scrittrice ha anche sceneggiato il film di Chan-wook.
Mentre il libro è ambientato nell’Inghilterra vittoriana, il film è ambientato nella Corea del 1930, occupata dai giapponesi. Il conte Fujiwara, per entrare in possesso del patrimonio di Hideko, una ricca ereditiera nippo-coreana mentalmente instabile, convince l’abile ladra Sookee a entrare al servizio della giovane ereditiera. Il suo compito sarà quello di minare in modo definitivo la salute mentale di Hideko in modo che Fujiwara la faccia rinchiudere in manicomio, ovviamente dopo averla sposata. Ma fra le due giovani nasce un’attrazione che rischia di compromettere il piano. Inutile dire che il film indugia a lungo sulle scene erotiche fra le due donne.
Chan-wook Park è noto soprattutto per la cosiddetta “trilogia della vendetta”, ovvero Mr.Vendetta, del 2002, Old Boy, del 2003, che vinse il Grand Priz Speciale della Giuria al festival di Cannes nel 2004, e Lady Vendetta, del 2005. Tutti film piuttosto violenti, con immagini crude. Quindi possiamo dire che Chan-wook passa dall’hard boiled al soft core; per quanto sia una battuta piuttosto fiacca.
Oltre a trattarsi di un film coreano, che ci incuriosisce, quindi, come tutti i film alieni ai nostri standard culturali,
Mademoiselle ha vinto un premio come miglior film straniero al BAFTA, molti altri premi in rassegne asiatiche e ha incassato nelle prime due settimane di programmazione negli Stati Uniti 908 mila dollari, dei quali quasi 92 mila solo nel primo weekend. Non dovrebbe, dunque, deludere anche se, a giudicare da alcune scene, sembra tendere un po’ troppo all’estetizzante e al decadente.
Orami mancano pochi giorni alla sua uscita italiana; vedremo.