Regia: Kate Herron; showrunner: Michael Waldron; fotografia: Autumn Durald Arkapaw; scenografia: Kasra Farahani; costumi: Christine Wada; interpreti: Loki (Tom Hiddleston), Mobius M. Mobius (Owen Wilson), Sylvie (Sophia Di Martino), Ravonna Renslayer (Gugu Mbatha-Raw), B-15 (Wunmi Mosaku), C-20 (Sasha Lane), Kid Loki (Jack Veal), Boastful Loki (DeObia Oparei), Classic Loki (Richard E. Grant), Colui che Rimane (Jonathan Majors); produzione: Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Stephen Broussard, Tom Hiddleston, Kate Herron, Michael Waldron; Compagnia di produzione: Marvel Studios; paese di produzione: Stati Uniti d’America-2021; episodi: 6; duratamedia a episodio: 50’.
Come Loki ha ingannato il Marvel Cinematic Universe
I Marvel Studios hanno voluto vincere facile creando la serie tv dedicata ad uno dei personaggi preferiti dai fan: da amato villain in Thor e in The Avengers, Loki ha subito una notevole evoluzione da Thor: The Dark Worlddiventando un interessante antieroe in Thor: Ragnarok. Dopo la tragica fine in Avengers: Infinity War sapevamo dal cast del film che sarebbe comparso anche in Avengers: Endgame, ma non ci aspettavamo che la sua piccola azione avrebbe provocato grandi conseguenze. Ricongiungendosi al suo agognato Tesseract il Dio degli Inganni fugge sotto lo sguardo degli eroi del 2012 e del 2023 per intraprendere nuove incredibili avventure ai confini dello spazio e del tempo.
La serie tv nasce come spin-off di Avengers: Endgame; questa versione di Loki ha vissuto fino alla battaglia di New York del 2012: il Dio delle malefatte non conosce gli eventi che lo hanno mutato fino a renderlo un anteriore ed è molto curioso osservare le sue reazioni verso gli eventi di un possibile futuro. In particolare quando si rapporta con la propria morte cambierà il suo approccio verso la condizione in cui si ritrova e inizierà a collaborare con Mobius: dopo l’esperienza in Midnight in Paris, Tom Hiddleston ritrova Owen Wilson e la coppia conquista subito l’approvazione dei fan.
Quest’ultimo si dimostra impeccabile, interpretando un personaggio profondo, convinto delle proprie idee, ma pronto a cambiare per il bene altrui. Mobius è un agente della Time Variance Authority, forza di polizia atta a prevenire qualsiasi minaccia al flusso del tempo, organizzazione al centro della serie tv. L’evoluzione di Loki continua anche grazie al rapporto col suo “nuovo amico”, ma la tentazione del doppio gioco non abbandona il protagonista dello show: passerà dalla parte della Variante ricercata pensando di aver trovato l’anima gemella, ma innamorandosi di se stesso il Dio degli Inganni riscopre la propria solitudine.
Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza un’immensa performance di Tom Hiddleston, sempre perfetto nel ruolo che lo accompagna da oltre dieci anni. Abbiamo apprezzato anche Sophia Di Martino nel ruolo di Sylvie, che con la sua interpretazione dona umanità ad un personaggio cinico. Nella miriade di versioni di Loki ho preferito la versione classica di Richard E. Grant, la nota migliore del quinto episodio; ma Loki non è solo Loki ed anche per questo ha conquistato pubblico e critica, con un indice di gradimento del 92% su Rotten Tomatoes.
La terza serie tv Marvel su Disney Plus nasce dal cuore del Marvel Cinematic Universe, le Gemme dell’Infinito (in particolare dal Tesseract), per poi distruggerlo e stravolgere le prossime trame della Fase 4.L’universo dei Marvel Studios non è costituito solo dalla Saga dell’Infinito, ma i piani per il multiverso sono già in onda, da WandaVision a Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Sin dal primo episodioLoki mostra nuovi poteri, addirittura maggiori degli oggetti tanto desiderati da Thanos. E, infine, si presenta proprio il nuovo villain che tramerà contro la prossima formazione di Avengers: Kang il Conquistatore.
Colui che rimane è la mente dietro la TVA e costituisce una Variante del noto viaggiatore del tempo creato da Stan Lee nel 1964. Già nel cast del terzo film di Ant-Man, Jonathan Majors ha preso spunto dai suoi studi come pagliaccio alla Yale School of Drama e per tale ruolo si è ispirato a Il mago di Oz (1939), Quarto potere (1941) e Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971). L’episodio finale si rivela sorprendente, con colpi di scena, ma si concede anche il lusso di rallentare in alcuni momenti per spiegare meglio le origini del nuovo personaggio e del multiverso.
Loki è ricca di easter eggs, tra cui il fantastico intro dell’ultimo episodio, con una trama che non smette mai di stupirci. Elissa Karasik, Eric Martin e Bisha K. Ali rappresentano gli sceneggiatori della serie tv, insieme allo showrunner Michael Waldron, che ha scritto il primo episodio e che ritornerà anche per la seconda stagione. Dopo aver affermato che il suo stile ricordava Blade Runner e Minority Report, la regista Kate Herron ha concluso che non guiderà la prossima stagione per dedicarsi ad altri progetti. Infine, anche le fantasiose scenografie di Kasra Farahani e le musiche di Natalie Holt rientrano tra i pregi dello show, che ha soddisfatto pienamente le mie aspettative.
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