Fino a domani hai l’occasione di vedere il nuovo lavoro del regista italiano Renato de Maria sul grande schermo e a dal 19 aprile in avanti sarà disponibile sulla piattaforma
Noi di iCrewPlay lo scorso 4 aprile abbiamo assistito all’anteprima de Lo spietato e abbiamo partecipato alla conferenza stampa alla quale era presente Renato De Maria affiancato dai co-sceneggiatori Valentina Strada e Federico Gnesini e dai compositori Riccardo Sinigallia e Emiliano Di Meo. Naturalmente erano presenti anche alcuni membri del cast (Riccardo Scamarcio, Sara Serraiocco, Alessio Praticò, Alessandro Tedeschi e Marie-Ange Casta).
Lo spietato è il film che Renato de Maria ha voluto fare da sempre, a partire da quando ha deciso di fare il regista.
“Lo spietato è stato un sogno adolescenziale.” dice il regista “Io sono cresciuto vedendo i film di gangster, che mi piacevano tantissimo. Questa passione mi è rimasta dentro, sono i film che continuano ad appassionarmi perché al loro interno c’è azione, tragedia greca (intesa come l’ascesa verso il potere e la perdita disastrosa di esso), c’è la storia d’amore e un’assoluta spettacolarizzazione nei toni del racconto che mi hanno sempre interessato. Nel 2015 ho avuto l’occasione di fare Italian gangster, un documentario dedicato alle figure dei banditi degli anni 50/60 nel Nord Italia, grazie al quale ho riletto il libro (nda: Manager Calibro 9 di Pietro Colaprico e Luca Fazzo edito da Garzanti e dal quale Lo spietato è liberamente ispirato) e da lì ho capito che era quella la storia che volevo raccontare, perché contiene all’interno tutto quello che mi piace”
Lo stessa idea è dell’attore che interpreta Santo Russo, il protagonista, cioè Riccardo Scamarcio.
“Lo spietato segue l’ascesa del protagonista. Il film lo abbiamo girato in sei settimane, mi sono divertito molto a fare questo personaggio che mi ricorda molto alcuni personaggi che da piccolo vedevo girare per Andria: persone con la Ferrari, l’orologio al polso, dicevano di fare gli imprenditori ma faticavi a crederlo. Abbiamo giocato molto realizzando questo film, ma in fondo è per questo che uno intraprende la carriera di attore, per giocare”
Se le riprese hanno preso solo sei settimane, la lavorazione alla sceneggiatura è stata decisamente più lunga. Rispondendo a una domanda da parte di un giornalista Renato de Maria afferma, infatti, che lui, Federico e Valentina hanno impiegato all’incirca due anni e mezzo (quasi tre) per arrivare al lavoro finale.
“Per la sceneggiatura siamo partiti da un libro che era cronistico/giudiziario, noi abbiamo voluto costruire un film a tutto tondo e quindi alcune scene del film sono ispirate alle mie stesse memorie della Milano ani 80” dice de Maria “ dove io ero ragazzino e facevo videoclip e video di moda frequentando anche questi salotti dove succedevano cose pazzesche. Con questo lavoro volevo restituire la Milano degli anni 80. Anche la scena del matrimonio è un’invenzione nostra, nello spirito della comedy“.
“Io e i miei due sceneggiatori abbiamo riscritto completamente la storia partendo da reference cinematografiche. Santo Russo è un personaggio che nasce dal cinema, dentro la nostra passione cinematografica, lui esiste nel racconto cinematografico.” continua Renato de Maria “Lo spietato è una grandissima occasione per un racconto sociale, quindi raccontare gli anni 70/80 a Milano e sull’inurbamento dell’ndrangheta che dalla periferia inizia a conquistare il centro dell’Italia e del mondo. Questo racconto sociale come già detto prima viene mediato alla citazione del mondo cinematografico in primis il poliziesco italiano. Il libro da cui è preso si chiama Manager Calibro 9, anche esso una chiara citazione di Milano Calibro 9 il capolavoro di Di Leo. Di Leo negli anni è stata una fonte per tantissimi registi tra cui fra tutti Scorsese e Tarantino”.
Non passano di certo inosservate le musiche che accompagnano la pellicola di Riccardo Sinigallia e Emiliano Di Meo che hanno realizzato una colonna sonora completamente italiana.
Per Riccardo Sinigallia questa è la quarta collaborazione con Renato de Maria:
“Renato de Maria è un grande appassionato di musica. Non volevamo un sound alike, lo abbiamo utilizzato giusto per le scene di genere poliziesco. Renato ci aveva suggerito una serie di musiche di genere e in quei momenti era giusto rispettare il genere anche perché abbiamo una tradizione italiana importante ed era giusto citarla. Per quanto riguarda il resto siamo andati spesso al contrario, un esempio può essere la scena della discoteca dove loro scendono, all’inizio era prevista una canzone dei Rolling Stone, un pezzo fantastico ma alla fine noi abbiamo messo Malamore di Enzo Carella e fin da subito ci siamo resti conto che era decisamente più adatta in quella scena rispetto a quella dei Rolling Stones. Nel testo innescava tante cose ed è questo il tipo di lavoro che io e Renato facciamo dai tempi di Paz!”.
Netlfix è arrivata a film quasi concluso e, interessati al progetto, hanno offerto questa possibilità dell’uscita evento (ricordiamo che il film è in sala solo dall’8 al 10 di aprile per poi finire nella piattaforma dal 19 aprile). Netflix e gli altri produttori hanno raccolto la sfida di Renato, quella di fare un film davvero per il pubblico giocando con il genere, usando il genere ironicamente. Lo spietato è stato realizzato per una platea mondiale e il fatto che Netflix lo renderà disponibile in tutti gli stati in cui è disponibile il servizio non è una cosa da poco. Nella piattaforma Lo spietato avrà un doppiaggio in inglese realizzato dagli stessi attori protagonisti (Riccardo e Sara).