Lo Schermo dell’Arte anche per questa fine di 2025 (fino al 23 novembre), attraverso MYmovies ONE, la piattaforma online che dedica questo spazio all’arte contemporanea in tutte le sue forme, ospita ventitré film di recente produzione dal programma della 18ª edizione del Festival.

Autori e autrici affrontano, in questo spazio ormai maggiorenne, anche quest’anno temi urgenti del nostro tempo da prospettive originali e brucianti esperienze personali: la realtà palestinese, gli effetti della decolonizzazione, le relazioni tra umani e ambiente, le implicazioni della tecnologia nelle nostre vite con visioni distopiche e tecno-futuriste, il processo creativo. Ora entriamo più nel dettaglio su alcuni dei contenuti trovabili ne Lo Schermo dell’Arte, lo spazio sacro tra arte e mondo contemporaneo di MYmovies ONE.
Lo Schermo dell’Arte. Il programma
Uno degli eventi più attesi de Lo Schermo dell’Arte è il Focus dedicato all’artista franco-marocchina Randa Maroufi, i cui film dedicati alla rappresentazione dei corpi nello spazio pubblico e alle questioni di genere, sono stati selezionati nei maggiori festival internazionali. Eccezionalmente in streaming, 4 corti, tra cui il super premiato Bab Septa: nell’enclave spagnola di Ceuta, in territorio marocchino, migliaia di persone lavorano ogni giorno vendendo manufatti a prezzi scontati.

Il potere delle immagini nei luoghi di conflitto è raccontato da 3 film in cui gli artisti trasformano la testimonianza in gesto politico: Al Basateen / The Orchards di Antoine Chapon ricostruisce con l’aiuto di immagini 3D la distruzione del quartiere di Basateen al-Razi a Damasco, raso al suolo come punizione per la rivolta della popolazione; Like an Event in a Dream Dreamt by Another – Insomnia dell’artista palestinese Firas Shehadeh utilizza le immagini di un videogioco, trasformandolo in spazio di resistenza.

Il terzo film è Fierté Nationale: De Jéricho vers Gaza di Sven Augustijnen, che segue il diplomatico palestinese Hassan Al Balawi attraverso la Palestina per commemorare la morte di Yasser Arafat, documentando le dinamiche che hanno prefigurato gli eventi del 7 ottobre 2023.

Girato nel 2019, il film segue il viaggio del diplomatico palestinese nel suo ritorno in patria per l’anniversario della morte dello storico leader palestinese Arafat, a vent’anni dalla scomparsa, esplorando la crisi dell’OLP, l’impasse del processo di pace e le tensioni che hanno anticipato i drammatici eventi del 7 ottobre 2023, le cui conseguenze sono ancora oggi drammaticamente sotto i nostri occhi.
Le storie silenziose degli oggetti sono invece al centro di Time Paradox di Minha Park, nel quale una vertebra di dinosauro ricostruita al Museum für Naturkunde di Berlino prende vita in 3D; Green Grey Black Brown di Yuyan Wang svela il lato oscuro dell’industria della plastica esplorando un regno sintetico costruito da startup globali; al confine tra mondo contemporaneo e antico,Siticulosa di Maeve Brennan percorre la Puglia, dove una comunità di contadini e appassionati di archeologia condivide lo stesso interesse per i reperti storici con il mondo criminale dei tombaroli.

Atmosfere distopiche e surreali sono al contrario l’argomento del pluripremiato cortometraggio Two People Exchanging Saliva di Natalie Musteata e Alexandre Singh, dove si racconta una storia d’amore queer illecita in cui baciarsi è illegale e punito con la morte, omaggio romantico a chi osa sfidare lo status quo con un occhio a metà tra il mondo orwelliano di 1984 e quello del Racconto dell’Ancella di Margaret Atwood.
In questo mondo distopico dove i baci sono puniti con la morte, in queste proibitive condizioni nasce questo amore proibito tra donne: Angine, infelicemente sposata, e la commessa Malaise. Un corto con l’obiettivo di unire critica sociale e poesia romantica.
Tra i documentari, segnaliamo anche la presenza di Another Light on the Road: Robert Frank & June Leaf’s Canadian Home di Kathryn Whalen e John Parlante, che racconta della comunità che si riuniva nella remota casa canadese del fotografo Robert Frank e dell’artista June Leaf.

La casa di Cape Breton, dove Robert Frank e June Leaf vissero per oltre 50 anni, fu infatti fonte d’ispirazione e centro di una comunità che nel 2021 ricorda Frank, mentre June continua a creare fino al 2024.
Infine, per sapere della scena delle moving images della generazione emergente, 8 opere di artisti e artiste internazionali che partecipano al programma di residenza VISIO: Tohé Commaret, Rafik Greiss, Vir Andres Hera, Maxime Jean-Baptiste, Olukemi Lijadu, Thomias Radin, Jordan Strafer, e Shen Xin.

Non resta che augurare agli amanti dell’arte in tutte le sue forme una buona visione con Lo Schermo dell’Arte e la sua ricca e variegata programmazione di fine novembre!