Il mondo criminale di Like a Dragon: Yakuza sbarca su Prime Video dal 24 ottobre con i primi 3 episodi per poi concludersi con gli ultimi 3 episodi l’1 novembre.
La serie basata sulla popolare serie di videogiochi di SEGA sarà un adattamento del primo gioco della serie, Yakuza per PS2 (uscito in Giappone nel 2005 e nel resto del mondo nel 2006) con qualche riferimento a Yakuza 0 (capitolo per PS3/PS4 uscito in Giappone nel 2015).
Sarà ambientata in una versione fittizia di Kabukicho chiamata Kamurocho e avrà differenze abbastanza importanti dalla trama dei giochi da cui è tratta.
Questa è la sinossi ufficiale:
Ambientata nell’immaginaria città di Kamurochō, la storia segue due differenti linee temporali intrecciate tra loro: il 1995 e il 2005. Nel 1995, quattro amici sprofondano nell’abisso criminale della yakuza di Kamurochō, per sfuggire alle ristrettezze della loro vita in orfanotrofio. Nel 2005, intanto, il loro legame rischia di spezzarsi, minato dalle tensioni tra il Clan Tojo e l’Alleanza Omi.
Like a Dragon: Yakuza è una produzione nippo-americana Amazon MGM Studios, Wild Sheep Content e 1212 Entertainment.
Il cast è interamente giapponese e comprende:
- Ryoma Takeuchi come Kazuma Kiryu, il leggendario “Drago di Dojima”
- Kento Kaku come Akira Nishikiyama, amico d’infanzia di Kazuma
- Munetaka Aoki come Goro Majima, il “Cane Pazzo”
- Yuumi Kawai come Yumi Sawamura
- Hinano Nakayama come Miho Nishikiyama
- Toshiaki Karasawa come Shintaro Kazama
- Kōichi Satō come Daigo Sasaki, presidente del clan Tojo
- Subaru Shibutani come il detective Makoto Date
- Saki Takaoka come Reina, la proprietaria del Bar Serena
Dal cinema alle console, dalle console alla TV: il viaggio della Yakuza
La serie di Yakuza, creata dal veterano di SEGA Toshihiro Nagoshi, ha sempre esplorato sin dal primo capitolo il sottobosco della malavita giapponese, dando però al prodotto un taglio tra il realistico e il fumettoso.
I giochi hanno influenze che vanno dal cinema crime del noto regista Takeshi Kitano (presente addirittura in Yakuza 6: The Song of Life con un ruolo di rilievo) alle storie di uomini virili che si menano di Ken il Guerriero (il capolavoro di Tetsuo Hara e Buronson), passando per il cinema folle di Takashi Miike, con evidenti ispirazioni da Dead or Alive, per dirne uno.
Questo legame della serie videoludica col cinema giapponese si concretizzò nel 2007, con un lungometraggio live action ispirato al primo gioco, diretto proprio dal Takashi Miike da cui i ragazzi di Ryu Ga Gotoku Studios (all’epoca New Entertainment R&D Dept) si sono ispirati.