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Leggi anti-aborto USA: non si girerà in Georgia e Louisiana.

Luana 6 anni fa Commenta! 5
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A causa delle recenti leggi anti-aborto approvate prima in Georgia e, solo qualche giorno fa in Louisiana, l’industria del cinema e delle serie TV ha deciso di prendere seri provvedimenti

L’amministrazione Trump, non è una novità, è decisamente e comprensibilmente impopolare e l’industria cinematografica e gli stessi attori non sono certo stati silenti o inerti dinnanzi alle varie ingiustizie sociali perpetrate nel corso degli anni. Hanno anzi condotto diverse battaglie mettendoci la faccia, manifestando e diffondendo sui social campagne di protesta e sensibilizzazione schierandosi sempre dalla parte dei deboli. Il Governo centrale ha diffuso una generale tendenza conservatrice che alcuni stati notoriamente e storicamente conservatori, non si sono fatti sfuggire e che hanno cavalcato conducendo campagne in favore di leggi anti-aborto, anti-divorzio e avverso le unioni civili e i diritti LGTB. Portando dunque indietro le “lancette” evolutive di anni ed anni, in barba alle lotte per i diritti civili e ormai al semplice buonsenso.

Il tutto ha avuto inizio con un progetto di legge anti-aborto presentato in Georgia e a cui l’attrice Alyssa Milano (anche attivista del movimento #metoo) ha risposto con un’iniziativa nota come “sciopero del sesso“. Ha dichiarato: ‘I nostri diritti riproduttivi sono stati cancellati. Finché le donne non avranno il controllo sui loro corpi non possiamo rischiare la gravidanza‘.

Leggi anti-aborto

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La legge chiamata Heartbeat Bill, che vieta l’aborto dal momento in cui è possibile sentire il battito cardiaco del feto (sei settimane), è stata però approvata in Georgia e, solo pochi giorni fa in Louisiana con 79 voti a favore e solo 23 contrari. Ancor più sconvolgente del contenuto della legge in sé, è che essa preveda l’ergastolo per i medici trasgressori e non consenta alcun tipo di deroga in caso di stupro e/o incesto, tristi e drammatiche vicende che purtroppo sono molto più frequenti di quanto si pensi. Prima degli stati citati, hanno approvato la legge anche Kentucky, Mississippi e Ohio. L’Alabama ha proprio esagerato, vietando l’aborto del tutto. La speranza è ricorrere contro le leggi anti-aborto fino a giungere alla pronuncia della Corte Suprema, dove però la maggioranza dei giudici è conservatrice e si rischia di essere ben lontani dalla storica sentenza Roe vs Wade con cui nel 1973 l’aborto fu legalizzato.

Leggi anti-aborto

Più di 90.000 persone lavorano per l’industria cinematografica in Georgia e, a quanto pare Netflix attuerà la minaccia di abbandonare gli studios dello stato in questione, seguito a ruota da HBO, Sony, Disney, AMC, Universal Pictures.

Ted Sarandos, chief content officer di Netflix ha dichiarato: ‘Abbiamo molte donne che lavorano su produzioni in Georgia, i cui diritti, insieme a milioni di altri, saranno severamente limitati da questa legge. È per questo che lavoreremo per combatterlo in tribunale. Dato che la legislazione non è stata ancora implementata, al momento continueremo a girare lì. Se mai dovesse entrare in vigore, dovremmo ripensare al nostro intero investimento in Georgia‘.

Bob Iger, CEO della Disney ha comunicato mercoledì scorso a Reuters: ‘Dubito che resteremo in Georgia. Penso che molti dei nostri dipendenti non vorranno, e per noi i loro orientamenti sono prioritari. Stiamo osservando con molta attenzione‘.

La AMC (che produce The Walking Dead) che gira dalla seconda stagione gli episodi della serie nello studio di produzione Senoia e che l’ha addirittura acquistato per l’ottava stagione, si è unita alla valutazione degli autorevoli colleghi: ‘Se questa legislazione altamente restrittiva dovesse entrare in vigore, rivaluteremo la nostra attività in Georgia‘.

La speranza è che il fronte comune contro le leggi anti-aborto costringa gli stati che hanno adottato una simile restrizione di un sacrosanto diritto, a ripensarci perché dopotutto dove non arrivano il buonsenso e la civiltà, magari arriva la minaccia di una bella perdita economica.

 

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