La serie per eccellenza che racconta il “sogno americano” vissuto dagli adolescenti degli anni ’50, ha sfornato celebrità attive ancora oggi
Sunday, Monday, Happy Days… sono certo che chiunque stia leggendo questo articolo ora stia continuando fra se e se a canticchiare la sigla di una delle serie più conosciute e amate che a partire dalla metà degli anni ’70 ha travolto generazioni di ragazzi con la sua simpatia, la sua allegria e, bisogna dirlo, un certo buonismo, alle volte un po’ forzato, ma che sui personaggi protagonisti calzava davvero a pennello. Sto parlando, naturalmente di Happy Days andata in onda, negli Stati Uniti, dal 1974 al 1984 (in Italia la serie è poi andata in onda a partire dal 1977). Ben dieci anni di risate, di disavventure e di emozioni che la famiglia Cunningham, attorniata da tantissimi amici, ha saputo regalarci e ancora oggi continua a trasmetterci.
Richie, Potsie, Howie, Ralph, Chachi, l’amorevole Marion, il burbero Howard e l’immancabile Fonzie. Sono solo alcuni dei nomi legati ad Happy Days, ma probabilmente allo stesso tempo sono quelli che più sono rimasti nella memoria di molte persone che hanno amato la serie e si sono lentamente ma inesorabilmente affezionate ai personaggi che la popolano.
Happy Days, serie creata da Garry Marshall, racconta, in maniera semplice e allegra, la vita di una famiglia americana e, in particolare, l’ideale del “sogno americano” vissuto tra gli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 da un gruppo di giovani ragazzi e dai loro amici. Le scorribande in famiglia, le giornate da Arnold’s, il drive-in di zona, location che ha fatto da sfondo a molte delle vicende raccontate nella serie, un po’ come il Central Perk di Friends, o il Peach Pit di Beverly Hills 90210 (di recente oggetto di un ritorno in grande stile, come raccontato dalla nostra Luana) e anche la conoscenza di personaggi alquanto bizzarri, come l’alieno Mork, impersonato da un giovanissimo, ma già talentuoso Robin Williams, il cui personaggio è talmente piaciuto da meritarsi una serie tutta sua, Mork e Mindy (di cui certamente non mancheremo di parlare in uno dei prossimi appuntamenti della rubrica).
La famiglia Cunningham, vera e propria protagonista della serie, è composta da Marion, Howard, Richie, Joanie impersonati rispettivamente da Marion Ross, Tom Bosley, Ron Howard ed Erin Moran. A dire il vero in famiglia c’è anche un altro componente, il primogenito Chuck, che compare però sporadicamente solo in alcuni episodi della prima e seconda stagione, impersonato, tra l’altro, da due attori diversi, Gavan O’Herlihy e Randolph Roberts, per poi sparire senza spiegazioni aggiunte.
Tra gli altri interpreti che ruotano attorno alle vicende della famiglia Cunningham troviamo Anson Williams nel ruolo di Warren “Potsie” Weber, Donny Most che presta il volto a Ralph Malph, il giovane Scott Baio nel ruolo di Charles “Chachi” Arcola e Al Molinaro nel ruolo di Alfred “Al” Delvecchio, secondo proprietario di “Arnold’s”, dopo Matsuo “Arnold” Takahashi (il Pat Morita, poi protagonista della saga di Karate Kid) nonchè amico di tutti, sempre pronto a dispensare consigli.
Naturalmente non possiamo non parlare di lui, di Arthur Fonzarelli, noto ai più, semplicemente come “Fonzie”. Un personaggio, dapprima marginale, in grado di catalizzare l’attenzione del pubblico e degli autori, che, complice anche il “secondo lavoro” da regista di Ron Howard, decidono, pian piano, di renderlo uno dei personaggi principali, e rendendolo inconsapevolmente il fautore della “Sindrome di Fonzie”, che spiega come alcuni personaggi di film o serie TV, nati per avere dei ruoli di contorno, ben presto si trovano ad essere tra i più richiesti ed acclamati. Negli anni ne sono stati un esempio Spock in Star Trek, Homer Simpson de I Simpson (il cui personaggio principale, nelle prime stagioni era Bart), e anche l’impacciato Steve Urkel di Otto Sotto un Tetto.
La serie, oltre ad aver ospitato alcune guest star, come il già citato Robin Williams e Tom Hanks (che in futuro lavorerà parecchio con Ron Howard, come ti raccontiamo più in basso) è stata una vera e propria fucina di talenti, alcuni dei quali, ancora oggi, sono impegnati dietro o davanti la cinepresa. Vediamo assieme, allora, come sono diventati oggi gli interpreti della serie che ancora riesce ad incantare giovani e adulti di tutte le età.
Marion Ross (Marion Cunningham)
Marion Ross, che presta il volto all’omonima e amorevole madre di famiglia Marion Cunningham, dopo la fine della serie ha proseguito la sua carriera nel mondo delle serie TV e del cinema. Sul piccolo schermo è comparsa in serie di successo come Love Boat, Una Mamma per Amica, Grey’s Anatomy e Il Tocco di un Angelo, guadagnandosi anche un ruolo da protagonista in Oltre il ponte. In sala, invece, l’abbiamo vista nel primo film della serie Airport, Conflitti del cuore e anche in Attenti a Quella Pazza Rolls Royce, diretta da Ron Howard che in Happy Days interpretava il figlio Richie.
Tom Bosley (Howard Cunningham)
Dopo Happy Days, Tom Bosley, scomparso nel 2010, ha ottenuto altri ruoli importanti in alcune serie TV diventate iconiche. Ha interpretato infatti l’agente Amos Tupper in La Signora in Giallo con Angela Lansbury, con la quale ha lavorato anche nel musical del 1994 ispirato a La Bella e la Bestia, nel quale interpretava il ruolo di Maurice. Ha ottenuto, inoltre, un ruolo da protagonista nel telefilm Le Inchieste di Padre Downing.
Ron Howard (Richard “Richie” Cunningham)
Di tutto il cast di Happy Days, sicuramente Ron Howard è quello che in seguito si è costruito la carriera più sfavillante, non come attore, ma come regista. Già dai tempi della serie, l’attore era impegnato dietro la macchina da presa, ma è solo qualche anno più tardi, dopo il termine di Happy Days, che Ron Howard ha iniziato a sfornare dei veri e propri capolavori: Apollo 13, A Beautiful Mind e Cinderella Man – Una ragione per lottare sono solo alcuni dei molti lavori che hanno reso grande questo regista. Ha portato sullo schermo le trasposizioni con protagonista Robert Langdon (Tom Hanks, incontrato anche sul set di Happy Days in cui è comparso come guest star) Il Codice Da Vinci, Angeli e Demoni e Inferno. Tra i suoi lavori più recenti figurano Solo: A Star Wars Story e il documentario Pavarotti di prossima uscita.
Erin Moran (Joanie Cunningham)
Non è andata altrettanto bene a Erin Moran, interprete di Joanie “Sottiletta” Cunningham. Dopo il suo ruolo nella serie, ha recitato la stessa parte anche nello sfortunato spin-off Jenny e Chachi che è andato in onda per sole due stagioni. Compare sporadicamente in qualche episodio di altre serie TV e in ruoli minori al cinema. Il suo sfortunato matrimonio con Rocky Ferguson, terminato nel 1993, e l’assenza di ruoli al cinema o in TV l’hanno lentamente portata a vivere come indigente in una roulotte assieme ai genitori. Erin Moran è scomparsa nel 2017 a causa delle conseguenze di un cancro alla gola.
Anson Williams (Warren “Potsie” Weber)
Anson Williams, che negli anni di Happy Days ha avuto un buon successo come attore e come cantante (molte delle canzoni nella serie sono cantante proprio da lui), dopo la fine della sit-com si è dato agli affari. Dapprima aprendo, assieme ad Al Molinaro (interprete di Alfred Delvecchio, il proprietario di Arnold’s in Happy Days) una catena di ristoranti, chiusa poi però per fallimento nel 1990. In seguito, dopo aver fondato una fabbrica di cosmetici, decide di tornare nel mondo del piccolo schermo, in veste di produttore e regista. Lavorerà a serie di un certo rilievo come Beverly Hills 90210, Melrose Place, Streghe, Un Detective in Corsia (assieme a Scott Baio, con lui nella sit-com) e Sabrina Vita da Strega.
Donny Most (Ralph Malph)
Donny Most, successivamente al termine delle riprese della sit-com, si è dedicato soprattutto a lavori di doppiaggio e nel ruolo di disegnatore e umorista. Tra i suoi lavori più recenti, la partecipazione a tre episodi di Glee e la comparsa nel ruolo di se stesso in I Griffin.
Scott Baio (Charles “Chachi” Arcola)
Oltre che per il ruolo di Chachi, che ha ripreso anche nello spin-off Jenny e Chachi, durato solo due stagioni, Scott Baio è ricordato per aver lavorato con Dick Van Dyke nella fortunata serie Un Detective in Corsia. Negli anni poi è comparso in svariati episodi di diverse serie TV, tra le quali anche Arrested Development – Ti Presento i Miei prodotta dal collega Ron Howard.
Henry Winkler (Arthur “Fonzie” Fonzarelli)
Dopo il fortunatissimo ruolo di Arthur “Fonzie” Fonzarelli, Henry Winkler non ha più avuto ruoli rilevanti, ne in TV, ne al cinema, dove tra l’altro ha rifiutato quello di Danny Zuko, il protagonista di Grease andato poi, come sappiamo, a John Travolta. Winkler si è dato alla produzione e alla regia. E’ comparso in ruoli secondari in alcuni film con Adam Sandler, come Cambia la tua vita con un click e Zohan – Tutte le donne vengono al pettine e ha lavorato nuovamente con Ron Howard, che lo ha voluto in alcuni episodi di Arrested Development – Ti Presento i Miei. Di recente si è dedicato alla produzione di una fortunata serie di libri per ragazzi con protagonista Hank Zipzer.
Al Molinaro (Alfred “Al” Delvecchio)
Nessun altro ruolo di rilievo nemmeno per Al Molinaro che è tornato nel ruolo di Al Delvecchio anche nello spin-off di Happy Days, Jenny e Chachi. Il gruppo americano Weezer lo ha voluto nel videoclip del brano “Buddy Holly” del 1994, ambientato proprio nel famoso ristorante della sit-com, che vede protagonisti, grazie ad un montaggio geniale, anche gli altri protagonisti della stessa. L’attore è scomparso nel 2015.