E’ uscito in ritardo come ti aveva annunciato il mio collega Angelo De Giacomo nel suo articolo del 26 giugno, ma adesso è arrivato nelle nostre sale cinematografiche: Le Mans ’66 – La grande sfida, del regista e sceneggiatore James Mangold (Ragazze interrotte; Quel treno per Yuma; Logan – THe Wolverine), è proprio un bel film. Devo dire che non sono un’appassionata di corse di automobilismo e quindi ero un po’ scettica quando sono entrata in sala per la proiezione. E questo nonostante il regista abbia fatto dei film che mi sono piaciuti molto e di cui apprezzo soprattutto la varietà di genere, che può passare dall’azione alla commedia romantica, dalla fantascienza al drammatico; insomma, Mangold riesce a trovare il registro giusto per ogni storia che va a girare. In più, nonostante stessi per entrare a vedere un film con due grandi attori, il poliedrico Christian Bale (American Hustle; The Fighter; L’uomo senza sonno;… ok, anche tre Batman… ma ti consiglio di vedere i tre che ti ho citato perché è lì che incontrerai il vero attore… senza togliere niente al suo Bruce Wayne) e Matt Damon (Il talento di Mr. Ripley; La leggenda di Bagger Vance; The Bourne Identity), ancora il mio scetticismo non passava. Poi, buio in sala e si parte.
La trama come saprai è la storia del signor Ford, interpretato da Tracy Letts (The Post; Lady Bird; La grande scommessa), che in pieni anni ’60 decide di dare una svolta alla sua fabbrica perché vuole di più per la sua immensa produzione; stiamo parlando della Ford, macchine da famiglia affidabili e capienti, ma anche della Mustang sportiva e accattivante, ma lui vuole ancora di più… vuole la Ferrari, una macchina capace di velocità, di rimanere nella storia come simbolo. Dopo un fallito acquisto e un rifiuto piuttosto orgoglioso di Enzo Ferrari, interpretato dal nostro Remo Girone (La piovra; Il gioiellino; Il gabbiano), Ford decide di mettere in produzione una macchina da corsa. E qui entrano in ballo Damon, nel ruolo dell’ex pilota e progettista di auto col carattere da leader Carroll Shelby, e il suo amico meccanico e pilota, Ken Miles (Bale), formidabile in pista, coraggioso, leale, intelligente, ma dal carattere fumino. I due insieme sono inarrestabili, la loro intesa e competenza non ha rivali e insieme i due amici, affiancati da un team di uomini fidati, costruiranno la Ford più potente al mondo, la Gt40, che riuscì a vincere la Ferrari a la Le Mans nel 1966 durante la corsa più dura del panorama automobilistico per durata e percorso stradale. Però qui mi devo fermare per non raccontarti troppo, anche se è storia e quindi magari se non sei ignorante come me nel campo automobilistico la sai già.
Le Mans ’66 – La grande sfida è un film da vedere. La regia dinamica e il montaggio serrato ti portano a spasso sull’auto accanto a Christian Bale, incollato sulla strada a 200 km orari: cambi marcia con lui, senti il rombo del motore con lui, freni insieme a lui. Un film adrenalinico che non ti dà tregua, non un momento di noia. Un film al maschile, una sola interprete donna in tutto il film, la moglie di Miles, Mollie, interpretata da Caitriona Balfe (Now you see me; Outlander; Money monster) che però è un personaggio decisivo per il pilota, una donna sicura, determinata e così tanto innamorata da appoggiare sempre il marito, una bella figura che dà stabilità al personaggio di Miles sempre troppo impulsivo. La colonna sonora è strepitosa, da brivido il ballo tra i due Miles in garage sulle note di I put a spell on you interpretata dalla grande Nina Simone con la sua voce chiara e potente che offre alla scena una potenza magistrale, la presenza, l’amore e la comprensione della Miles verso il marito che si sente escluso dal progetto al quale ha dato sangue e sudore. E ovviamente il cast è azzeccatissimo, i comprimari sono bravi e convincenti, Matt Damon intenso, plauso per Christian Bale magrissimo per interpretare Ken Miles, ma ormai ci ha abituati a vederlo muscoloso e prestante in Batman, scheletrico ne L’uomo senza sonno, abbondante in Vice o American Hustle, insomma un grande interprete che conquista sempre il nostro cuore.