Dal 5 al 12 ottobre, il Teatro Verdi di Pordenone sarà il palcoscenico della 43esima edizione delle Giornate del Cinema Muto, un evento che ogni anno richiama studiosi, appassionati e semplici curiosi da tutto il mondo. Dirette da Jay Weissberg, queste giornate offrono una full immersion nel cinema muto, con una selezione di 200 titoli tra lungometraggi e cortometraggi provenienti dagli archivi internazionali.
L’edizione di quest’anno si preannuncia particolarmente ricca, con un programma che si snoda tra grandi classici, retrospettive tematiche e omaggi a figure storiche del cinema e della cultura.
Apertura e chiusura: il grande western
La 43esima edizione si aprirà con un capolavoro del cinema western: 3 Bad Men (I tre birbanti, 1926) di John Ford. Questo film racconta la storia di tre fuorilegge che, attraverso atti di eroismo e sacrificio, cercano redenzione. La pellicola è nota per la sua fotografia, che La Rivista Cinematografica ha definito “superiore ad ogni elogio”, e la sua proiezione sarà accompagnata dall’Orchestra da Camera di Pordenone diretta da Timothy Brock, che ha composto la partitura. La scelta di un western per l’inaugurazione rappresenta un omaggio al genere che ha profondamente influenzato il cinema americano e mondiale.
La chiusura del festival vedrà un altro grande western sullo schermo: The Winning of Barbara Worth (Sabbie ardenti, 1926) di Henry King. Questo film è celebre per essere il primo grande ruolo di Gary Cooper, accanto a Vilma Bánky e Ronald Colman. Gli effetti visivi rivoluzionari di Ned Mann, realizzati principalmente con modelli in miniatura, saranno al centro della Jonathan Dennis Memorial Lecture tenuta da Craig Barron, premio Oscar per gli effetti speciali di Il curioso caso di Benjamin Button. L’Orchestra da Camera di Pordenone, diretta da Ben Palmer, eseguirà la partitura di Neil Brand per questo film, assicurando una chiusura memorabile al festival.
Le Giornate del Cinema Muto: le retrospettive dell’America Latina e dell’Uzbekistan
Due delle principali retrospettive di quest’anno sono dedicate all’America Latina e all’Uzbekistan, offrendo un’opportunità unica di scoprire il cinema muto di queste regioni.
La retrospettiva sull’America Latina, curata da Paolo Tosini, presenta 31 titoli provenienti da 16 archivi di 10 nazioni diverse. Questa selezione vuole stimolare la ricerca e la preservazione del materiale muto latino-americano, mostrando film che spaziano dai lungometraggi di finzione ai cortometraggi, documentari e cinegiornali. Questi film offrono uno sguardo sia sulle società fortemente influenzate dalla cultura statunitense dell’Età del Jazz, sia sulle comunità tradizionali raramente documentate.
Il cinema muto uzbeko, invece, presenta un’interessante commistione di temi e stili tipici del cinema sovietico dell’epoca, come il montaggio modernista, adattati però a un immaginario culturale specifico dell’Asia Centrale. Questa retrospettiva esplora come il cinema muto uzbeko affrontava questioni locali quali il conflitto tra tradizione e modernità, la religione e il ruolo delle donne nella società. La sezione include anche rari frammenti non-fiction risalenti a prima della Rivoluzione del 1917, con immagini in movimento dell’ultimo emiro di Bukhara.
Grazie alla Uzbekistan Art and Culture Development Foundation, tre musicisti uzbeki si esibiranno a Pordenone, accompagnando con strumenti tradizionali due dei lungometraggi in programma. Inoltre, al Teatro Verdi sarà allestita una mostra di manifesti e fotografie d’epoca, offrendo un contesto visivo e storico che arricchisce l’esperienza cinematografica.
Omaggio a Giacomo Puccini e Ben Carré
Il centenario della morte di Giacomo Puccini sarà commemorato con la proiezione della versione cinematografica de La Bohème (1926) diretta da King Vidor, con Lillian Gish e John Gilbert nei ruoli principali. Questo tributo non è solo un omaggio al grande compositore italiano, ma anche un collegamento alla retrospettiva dedicata a Ben Carré, lo scenografo responsabile delle ambientazioni parigine del film.
La retrospettiva esplorerà la carriera di Carré, a partire dalla sua collaborazione con Louis Feuillade alla Gaumont in Francia, fino al suo lavoro negli Stati Uniti con alcuni dei più grandi registi del tempo. Tra i titoli presentati ci saranno classici rari come Trilby (1915) e The Blue Bird (1918), che mettono in luce il talento di Carré nel creare mondi cinematografici magici e suggestivi.
Omaggio a Anna May Wong
Le Giornate del Cinema Muto renderanno omaggio anche ad Anna May Wong, la prima star internazionale sino-americana, con la proiezione di quattro film, due americani e due girati in Germania. La carriera di Wong è un esempio di come il talento possa emergere e brillare nonostante le barriere razziali e culturali del suo tempo. Come accadde per Louise Brooks, il talento di Wong fu maggiormente riconosciuto in Europa, dove trovò ruoli più significativi rispetto a quelli offerti a Hollywood. Questo omaggio celebra non solo la sua carriera, ma anche il suo contributo alla diversità e all’inclusività nel cinema.
La Sicilia e le regioni italiane
Il 2024 segna l’inizio di una rassegna pluriennale dedicata alle regioni italiane, con la Sicilia come protagonista di quest’anno. Curata da Elena Beltrami della Cineteca del Friuli e Gabriele Perrone del Museo del Cinema di Torino, questa sezione comprende tre temi: paesaggio; arti, mestieri e attualità; vulcano, terremoto e tempeste. Inoltre, sarà proiettato L’appel du sang (La voce del sangue, 1921), un film di finzione girato in gran parte in Sicilia, diretto da Louis Mercanton e interpretato dal divo inglese Ivor Novello. Questo film, raramente proiettato, offre uno sguardo unico sulla Sicilia degli inizi del XX secolo attraverso la lente del cinema francese.
Le Giornate del Cinema Muto 2024: un evento colmo di arte e cinematografia
Il programma delle Giornate del Cinema Muto include anche altre sezioni degne di nota. I capolavori del Canone rivisitato offrono una nuova prospettiva su classici del cinema muto, mentre la sezione Riscoperte e restauri presenta film recentemente restaurati, che permettono di apprezzare al meglio la qualità originale delle pellicole. Oltre a questi, ci saranno omaggi, eventi speciali, film naturalistici e molte altre sorprese, confermando il festival come uno dei momenti più alti di celebrazione del cinema muto e delle sue connessioni.