“Vince chi recita meglio e nasconde meglio, chi è più insinuante, cinico, funzionale e usa la parola non per rivelarsi ma per nascondersi e perdere l’altro”
Eva contro Eva (All About Eve)
Regia:Joseph L. Mankiewicz; soggetto: dal racconto The Wisdom of Eve (1946) di Mary Orr, sceneggiatura:Joseph L. Mankiewicz; fotografia (b/n): Milton Krasner; scenografia: Lyle Wheleer, George W. Davis; effetti speciali: Fred Sersen, costumi: Edith Head, Charles Le Maire; colonna sonora: Alfred Newman; montaggio: Barbara Mc Lean; interpreti: Bette Davis (Margo Channing), Anne Baxter (Eva Harrington), George Sanders (Addison De Witt), Celeste Holm (Karen Richards), Gary Merrill (Bill Sampson), Hugh Marlowe (Lloyd Richards), Thelma Ritter (Birdie Coonan), Marilyn Monroe (Claudia Caswell), Gregory Ratoff (Max Fabian), Barbara Bates (Phoebe); produzione: Darryl F. Zanuck per 20th Century Fox; origine: USA – 1950; durata: 138′
Trama
New York. Alla Sarah Siddons Society si consegnano gli annuali premi per la stagione teatrale appena trascorsa. Presente alla cerimonia, il celebre critico Addison De Witt (Sanders). La vincitrice del premio come miglior attrice è Eve Harrington (Baxter). Tre flashback narrano come Eve sia giunta a quel traguardo. Timida aspirante attrice, anni prima riesce ad essere ammessa alla presenza dell’affermata stella Margo Channing (Davis) che le offre di lavorare per lei, come segretaria. Sotto l’aria quieta e dimessa della giovane si cela una bruciante ambizione, un arrivismo spietato che attende solo l’occasione di sfruttare la situazione per raggiungere il successo. Una sera Margo la scopre mentre conversa in modo intimo col suo amante (Merrill), regista della commedia appena tornato da Hollywood. La furiosa scenata di gelosia che segue permette a Eve di passare come vittima degli isterismi e delle intemperanze dell’attrice, così violente da suscitare un istinto di protezione da parte della moglie del commediografo, che le procura una scrittura come sostituta della bizzosa protagonista. Il successo è fragoroso. De Witt intuisce la vera natura della ragazza e le dedica una recensione adorante per legarla a sè. Eve ormai ha la strada spianata, intrigo dopo intrigo riesce a detronizzare Margo e tenta di liberarsi del critico, che reagisce minacciandola di smascherare pubblicamente le sue menzogne. Si torna alla serata di gala: Eve ringrazia per il premio, ora andrà a Hollywood. Torna in albergo e trova in camera sua una timida ammiratrice (Bates) che vuole conoscerla, nella speranza di poterla emulare. Titubante, accetta di ospitarla per la notte.
Il Commento
Due attrici sublimi ed intense, profondamente diverse tra loro, entrambe affermate (la Davis aveva già vinto due Oscar per Paura d’ amare e La figlia del vento, mentre Anne Baxter uno per Il Filo del Rasoio) danno vita per Mankiewicz a un cult-movie,modello ispiratore per tutti i film sul dualismo al femminile – ricordiamo fra i tanti il recente La Favorita di Yorgos Lanthimos – di cui egli è anche sceneggiatore, da un racconto di Mary Orr. Narrato in flashback da tre personaggi, ognuno con una prospettiva differente, Eva contro Eva è una commedia morale sulla crudeltà dello star-system che alimenta il mondo del teatro e indirettamente del cinema, inquadrato perfettamente dalle ciniche battute del critico Addison De Witt, interpretato da un George Sanders premiato con l’Oscar. A una lettura più attenta però si scorge un amaro ritratto della società americana nel suo insieme, dove dominano arrivismo e paranoico terrore di invecchiare, figli della perversione di un patologico desiderio umano di attenzione e riconoscimento, rappresentato dall’amore del pubblico. Il successo avalla l’ipocrisia degli attori, consentendo loro di evitare il confronto con se stessi, ma lascia il vuoto nella loro vita quando le luci della ribalta si spengono. Il finale stesso, di raggelante ironia, avverte lo spettatore che la storia è pronta a ripetersi.
La sceneggiatura funziona come un orologio; i comprimari, tra i quali una Marilyn Monroe all’esordio sul grande schermo,sono perfetti. Su di loro si staglia la recitazione sopra le righe di Bette Davis, incarnazione dello stereotipo della stella in declino, almeno quanto Gloria Swanson, vincitrice del Golden Globe nel coevo Viale del Tramonto di Billy Wilder. Lo sbigottito Mankiewicz incassa per il secondo anno consecutivo le statuette per la regia e l’adattamento, vinte nell’edizione precedente per lo splendido Lettera a tre mogli. Restano a mani vuote Anne Baxter e Bette Davis, candidate entrambe come protagoniste per volere del vulcanico produttore Darryl F. Zanuck e sconfitte tra dilaganti polemiche,contro tutti i pronostici della vigilia, dall’outsider Judy Holliday, bionda svampita redenta dalla cultura e dall’amore per George Cukor in Nata Ieri.
Il film conquista il favore del pubblico,ingigantito dall’entusiasmo della critica che porta a 14 nomination (record eguagliato solo da Titanic nel 1998 e La La Land nel 2017) trasformate in 6 Oscar al miglior film, regia, sceneggiatura, attore non protagonista, costumi e suono. Citatissimo, ad esempio in La sera della Prima di Cassavetes e Tutto su mia madre di Pedro Almodóvar, Eva contro Eva è un capolavoro immortale della Settima Arte che non può mancare nella tua videoteca.
Voto 9 su 10.