Lasciami Andare di Stefano Mordini è stato presentato fuori concorso come film di chiusura alla settantasettesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con protagonisti Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa e Serena Rossi, è prodotto da Roberto Sessa.
Lasciami andare è già disponibile su:
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Lasciami andare – SINOSSI
Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa duramente alla prova dal dolore per la scomparsa di Leo, il suo primogenito avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa).
Improvvisamente però, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla (Valeria Golino), la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere. Se vuoi invece ascoltare il nostro punto di vista ti lascio alla recensione della mia collega Rosanna Guasco cliccando su questo link.
Lasciami andare – Note di regia
Acqua, luce, ricorsi e ciò che resta imprigionato nella rifrazione sono gli elementi che segnano la strada di questa storia. Storia raccontata attraverso il desiderio di scoprire l’invisibile e accennare l’indicibile.
Il dolore della perdita di un figlio è devastante, l’energia che sprigiona quel dolore è così forte che potrebbe portarci sulla luna e allora perché non cavalcarla sino a colpirgli l’occhio come fece Méliès. Questo è un po’ ciò che pensa Marco, il nostro protagonista di circa 45 anni, durante le sue corse mattutine in una Venezia di coloro che ci abitano, che cercano di sopravvivere alle orde di turisti che confondono. Non ci crede non vuole credere a ciò che gli viene prospettato, “forse c’è un modo per rincontrare tuo figlio” gli dicono.
Forse c’è un modo per chiedergli scusa, forse c’è un modo per andare avanti, forse c’è un modo meno violento per essere di nuovo felici. Ma quando si è deboli si è sacrificabili.
In una di queste case Marco e Clara hanno vissuto e in quell’immagine di un canale d’acqua attraversato da barche in legno e qualche gondola si riflette qualcosa di più di un semplice paesaggio. Guardandoci più attentamente si può scoprire nelle pieghe della luce qualcosa di più. È da lì che la macchina da presa si è mossa alla ricerca del piccolo Leo per aiutarlo ad andare.